Masterplan di BIG U: le soluzioni progettuali contro gli eventi estremi che hanno colpito Lower Manhattan | Articoli

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Dal masterplan di BIG U di alcuni anni fa alle realizzazioni dei giorni nostri: la difesa di Lower Manhattan dagli eventi estremi e dall’innalzamento delle acque prosegue. Nasce un nuovo paesaggio urbano fatto di paratie mobili, muri anti-inondazione, parchi sopraelevati e pavimentazioni permeabili, in cui la vista e l’accesso al lungomare è garantito.

Piani anti-alluvione per Lower Manhattan: un esempio concreto di convivenza con gli effetti della crisi climatica

Il
primo articolo dedicato ai piani anti-alluvione per Lower Manhattan
(Ingenio del 9 settembre 2024) si chiudeva con una presa d’atto, di come cioè questo importante distretto di New York rappresenti un esempio concreto di convivenza con gli effetti della crisi climatica e, in particolare, con il fenomeno sempre più frequente, imprevedibile e disastroso delle alluvioni e dell’innalzamento delle acque degli Oceani.

Nonostante se ne sia parlato molto e in diverse occasioni, è il caso di ricordare come e quando nella Grande Mela è iniziata questa lotta contro il tempo e gli eventi estremi.

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Lavori in corso per il progetto dell’East Side Coastal Resiliency. (New York City Department of Design & Construction; 2024, New York, NY)

 

La visione di BIG U

L’inizio della svolta ci fu nel 2012, subito dopo il disastroso passaggio su New York e sulla costa atlantica dell’uragano Sandy; un passaggio che segno uno spartiacque: da lì in poi ci fu una pronta e decisa reazione delle istituzioni locali e federali e della società civile, quest’ultima organizzata attorno al cartello Rebuild by Design. Furono loro infatti a imprimere una svolta per un futuro resiliente di New York e di Lower Manhattan.

Con la Hurricane Sandy Competition di quegli anni, fu il progetto BIG U, sviluppato dallo studio danese
Bjarke Ingels Group
, a vincere il concorso internazionale per difendere Lower Manhattan dagli eventi alluvionali estremi. Con i progettisti di BIG lavorarono importanti studi internazionali di architettura, ingegneria e del paesaggio come One Architecture, Starr Whitehouse, James Lima Planning + Development, Green Shield Ecology, AEA Consulting, Level Agency for Infrastructure, Arcadis, Buro Happold.

Nel corso degli anni, l’idea ha lasciato il posto al progetto (ai progetti) e alla realizzazione di infrastrutture anti-inondazione, capaci abbracciare più zone di Manhattan e coinvolgere più istituzioni governative e locali.

 

Il progetto BIG U di Bjarke Ingels Group (e altri) per la resilienza del waterfront di Lower Manhattan.
Il progetto BIG U di Bjarke Ingels Group (e altri) per la resilienza del waterfront di Lower Manhattan. (credits, BIG and One Architecture; New York, 2014)

 

Il progetto BIG U di Bjarke Ingels Group (e altri) per la resilienza del waterfront di Lower Manhattan.
Il progetto BIG U di Bjarke Ingels Group (e altri) per la resilienza del waterfront di Lower Manhattan. (credits, BIG and One Architecture; New York, 2014)

 

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ALtri esempi progettuali di adattamento climatico
L’adattamento climatico di Copenaghen: i progetti di resilienza urbana della città
 

 

L’importanza di Lower Manhattan

Lower Manhattan, ampia zona che va da West 57th Street fino a East 42nd Street passando per The Battery, è abitata da circa 220mila persone: è il cuore di un settore finanziario che vale 500 miliardi di dollari e che influenza l’economia mondiale.

L’uragano Sandy non solo devastò il Financial District e Wall Street, ma anche la vita di circa 100mila residenti a basso reddito, anziani e disabili. Nel perimetro di dieci miglia, strade, residenze, parcheggi furono danneggiati o distrutti, i trasporti e le comunicazioni interrotti e migliaia di persone rimasero per giorni senza elettricità e acqua corrente. Il centro di New York finì in ginocchio.

 

I progetti e i finanziamenti

Il progetto di BIG U consiste nella creazione di protezioni continue per una lunghezza di circa 16 chilometri; opere da realizzare su misura, per rispondere alle caratteristiche specifiche della zona e alle esigenze degli abitanti dei quartieri coinvolti.

Il masterplan, che prevede progetti tra loro integrati ma autonomi, ha suddiviso l’area in vari compartimenti: dall’East River Park al Battery Park passando per i ponti di Brooklyn e Montgomery e per The Battery nella zona sud-ovest di Manhattan.

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Il piano generale, che si basava sullo studio del 2019 sulla resilienza climatica di Lower Manhattan, si compone di quattro progetti tutti finanziati:

  1. East Side Coastal Resiliency (in sigla ESCR, per 1miliardo e 45milioni di dollari);
  2. Brooklyn Bridge Montgomery Coastal Resilience (BMCR; 522 milioni);
  3. Battery Park City Resilience Projects (BPCR, 165milioni);
  4. The Financial District and Seaport (118milioni).
    Per un totale di 2miliardi e 709milioni di dollari.

 

 

Il progetto dell’East Side Coastal Resiliency

Il progetto, finanziato congiuntamente dalla città di New York e dal governo federale, aveva l’obiettivo di ridurre il rischio di inondazioni dovuto alle tempeste costiere e all’innalzamento del livello del mare nell’East Side di Manhattan, da East 25th Street a Montgomery Street.

I confini dell’intervento corrispondono a precisi luoghi naturali presenti nella pianura alluvionale centenaria. Si tratta di aree in cui il terreno lungo la costa è collocato a una quota più alta, fatto questo che rende più facile il compito di delimitare le acque in entrata da nord e da sud.

Il progetto, anziché isolare il quartiere, integra i sistemi di protezione dalle inondazioni nel tessuto urbano cittadino, migliorando gli spazi aperti e l’accesso al lungomare. I cantieri per realizzare gli interventi previsti dall’East Side Coastal Resiliency hanno iniziato nell’autunno del 2020 e si concluderanno nel 2026.

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L’area di Lower Manhattan sulla quale si sviluppano i progetti di resilienza.
L’area di Lower Manhattan sulla quale si sviluppano i progetti di resilienza. (credits, One Architecture; 2023)

 

La barriera contro le inondazioni è lunga circa quattro chilometri e si compone di banchine, parchi rialzati, paratie mobili, muri anti-inondazione, un sistema sotterraneo di drenaggio delle acque, pavimentazioni permeabili al di sotto del ponte di Williamsburg.

Il progetto ESCR è concepito sulla base delle proiezioni future del 
cambiamento climatico
 
contenute nel New York City Panel on Climate Change ed è in grado di resistere a eventi estremi previsti fino al 2050. In caso di necessità è possibile alzare ulteriormente l’infrastruttura di elevazione di circa 60 centimetri lungo tutta l’area di riferimento.

Nel luglio del 2022, il sindaco Adams ha inaugurato il nuovo Asser Levy Playground, un’area destinata a verde e a giochi, ricostruita con materiali resilienti. La cerimonia è stata organizzata in occasione del completamento della prima parte del progetto.

L’Asser Levy Playground è stato il primo dei cinque parchi completati nel progetto East Side Coastal Resiliency e oggi dispone di circa 100 metri di nuovi muri anti-alluvione accompagnati da una paratia scorrevole in acciaio lunga circa 25 metri e di 45 tonnellate di peso. La barriera si chiude in presenza di inondazioni imminenti, mentre altre barriere proteggono le aree retrostanti, tra cui il campus, un ospedale, il centro ricreativo e la piscina all’aperto del parco.

Anche gli altri quattro parchi della zona – East River Park, Corlears Hook Park, Murphy Brothers Playground e Stuyvesant Cove Park – sono in fase di ammodernamento con materiali resilienti e attrezzature da gioco capaci di resistere alle inondazioni e alle intemperie.

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L’East River Park, che sarà rialzato di circa due metri e mezzo da terra, verrà completato con strutture ricreative, nuove aree verdi e verranno piantati circa duemila nuovi alberi, tra cui 50 specie diverse con capacità di resistere alla nebbia salina e alle condizioni meteorologiche estreme.

Il progetto dell’ESCR ha avuto diversi riconoscimenti in concorsi internazionali, come l’Envision Gold Award per la sostenibilità nel 2022 e, nel novembre dello stesso anno, è stato selezionato per la verifica del “Waterfront Edge Design Guidelines” da parte della Waterfront Alliance, la quale ha creato un proprio sistema di classificazione Wedg che individua sviluppatori immobiliari e proprietari di aree per progetti di waterfront con caratteristiche di resilienza, sostenibilità e accessibilità.

 

Un tratto di lungomare realizzato con il progetto dell’East Side Coastal Resiliency.
Un tratto di lungomare realizzato con il progetto dell’East Side Coastal Resiliency. (2022, New York, NY; photo, Luuk Kramer)

 

Paratie mobili del progetto dell’East Side Coastal Resiliency.
Paratie mobili del progetto dell’East Side Coastal Resiliency. (2019, New York, NY; One Architecture)

 

Particolare della paratia mobile.
Particolare della paratia mobile. (2019, New York, NY; One Architecture)

  

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