Un accordo tra Italia e SpaceX per l’utilizzo del sistema di comunicazioni satellitari Starlink “sarà fantastico. Altri paesi in Europa chiederanno di adottarlo“. È quanto scrive su sul suo social X Elon Musk rispondendo al post scritto lunedì dal vicepremier Matteo Salvini. Il leader della Lega aveva sottolineato che il tycoon sudafricano “è un protagonista dell’innovazione a livello mondiale” e che “un eventuale accordo con lui per garantire connessione e modernità in tutta Italia non sarebbe un pericolo ma una opportunità“: “Confido che il governo acceleri in questa direzione, perché offrire servizi migliori ai cittadini è un dovere”, aveva concluso Salvini.
This will be great. Other countries in Europe will ask to borrow it.
— Elon Musk (@elonmusk) January 6, 2025
Dichiarazioni di Musk e Salvini che arrivano dopo la notizia su una trattativa avanzata per portare in Italia i servizi di comunicazione via satellite di Elon Musk. Un’indiscrezione di Bloomberg che ha scatenato le opposizioni e ha provocato anche l’immediata smentita del governo: “La Presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink. Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati”, recitava una nota di Palazzo Chigi.
Chiarimenti che però continuano a essere insufficienti per i partiti di opposizione: “Meloni e Salvini si contraddicono a vicenda mentre giocano a fare la gara a chi è più amico di Musk”, scrive sui social il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte: “Sul piatto – aggiunge – resta un possibile accordo per consegnare pezzi della nostra sicurezza nazionale a Musk per 1,5 miliardi degli italiani”. La richiesta di Con te rimane la stessa: “Vengano in Parlamento a spiegare anziché stare sui social o nascondersi dietro qualche nota. Non possiamo sapere quel che sta succedendo nel nostro Paese dai commenti social di un cittadino straniero come Musk interessato a espandere i suoi affari in Italia e in Europa”. Giuseppe Conte ricorda anche che “la storia è costellata da personalità tutte ‘genio e sregolatezza‘. Ma un Governo che vuole tutelare l’interesse nazionale e la trasparenza dei processi democratici non affida a loro asset strategici con trattative riservate“, incalza il leader del M5s. “Viene piuttosto in Parlamento a chiarire a tutti gli italiani. Questa vicenda – conclude – ci preoccupa e non è di certo il miglior modo per festeggiare il compleanno del nostro Tricolore: quello di cui Meloni negli Stati Uniti – con una memorabile figuraccia – aveva già dimostrato di non conoscere il significato”.
“Meloni deve venire a metterci la faccia in Parlamento”, rilancia il leader di Italia viva, Matteo Renzi, intervenendo a L’aria che tira su La7: “Il tema della space economy è cruciale. Da quello che succederà nello spazio – sottolinea Renzi – dipenderà quello che succede sulla terra. Prendiamo il migliore? Musk è il migliore? Perché non c’è solo lui, c’è Besoz, ci sono i processi pubblici Ue. Ma serve trasparenza, non è che vai a cena in Usa e dai 1,5 miliardi a Musk. I soldi non sono della sora Giorgia, con i miliardi degli italiani serve trasparenza“, conclude il leader di Italia viva. “Il miliardario sudafricano sconfessa Giorgia Meloni“, aggiunge il capogruppo in Senato di Alleanza Verdi-Sinistra Peppe De Cristofaro. “Dopo il post di Musk in risposta a quello Salvini – ribadisce- è sempre più urgente che il governo spieghi al Parlamento cosa sta trattando, o contrattando, con Space X. Qualcuno non sta dicendo la verità. È necessario un chiarimento in Parlamento, non basta un comunicato stampa. L’Italia non può permettersi di affidare a un monopolista come Musk le comunicazioni strategiche senza gara e senza discussione parlamentare. È in gioco – spiega De Cristofaro – la sicurezza nazionale, dati sensibili nelle mani di un soggetto privato e straniero, e sono il gioco gli interessi del Paese in un importante settore come quello aerospaziale. Meloni – conclude – non può passare dalla difesa dell’interesse nazionale all’amichettismo sovranista“.
“Un progetto poco chiaro, anche sotto il profilo dell’impatto in termini di sicurezza nazionale, poiché consegnerebbe dati sensibili nelle mani di un soggetto privato e straniero”, lo definiscono il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, e il segretario generale della Slc, Riccardo Saccone. “Un miliardo e mezzo di soldi pubblici a Musk per affidargli delicatissimi servizi di telecomunicazione mentre il settore italiano delle Tlc, un tempo eccellenza mondiale, è ormai distrutto e perde valore di giorno in giorno”, aggiungono. “Sarebbe il completamento di un puzzle che ha già visto la distruzione dell’ex monopolista della telefonia con la vendita della rete ad un fondo americano, che ha reso di fatto irraggiungibile il progetto di cablare l’intero Paese con una rete in fibra ad altissima capacità e lasciando quel che rimane di Telecom ad un futuro incerto”, continuano sostenendo che in generale prosegue “la dismissione feroce contro il settore” delle tlc. “Un settore che – continuano – vanta una forte tradizione di innovazione e che con politiche industriali coerenti potrebbe rilanciare e far competere il nostro tessuto produttivo”. “Ci chiediamo – concludono il segretario confederale della Cgil e il segretario generale della Slc – cosa si stia aspettando per convocare un tavolo governativo per discutere delle ricadute di scelte di cui si davvero fatica a comprendere le ragioni guardando all’interesse strategico del Paese e, soprattutto, dell’occupazione”.
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