novità riguardanti il Collegato Lavoro

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Il 12 gennaio 2025 entrano in vigore le nuove regole del Collegato Lavoro, la legge che, insieme alla Legge Finanziaria, detta le misure economiche per quest’anno. Mentre la seconda si concentra sulle tasse dei lavoratori dipendenti (confermando la riduzione a tre fasce di reddito per il calcolo delle tasse, riorganizzando le detrazioni, rivedendo le tasse sulle auto aziendali e introducendo esenzioni per chi guadagna fino a 40.000 euro all’anno), il Collegato Lavoro introduce novità attese da tempo su diversi fronti: dalle dimissioni automatiche in caso di assenza prolungata, alla durata massima del periodo di prova, passando per la sicurezza sul lavoro, le tipologie di contratti e il sostegno al reddito.

Somministrazione di lavoro

Vengono esclusi dal limite del 30% di lavoratori a tempo determinato che un’azienda può assumere tramite agenzia interinale:

  • i lavoratori a tempo indeterminato assunti dalle agenzie interinali;
  • i lavoratori assunti per nuove attività, startup, lavori stagionali, spettacoli, sostituzioni e lavoratori over 50.

Non si applicano limiti di durata e causali per i contratti a termine per:

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

  • disoccupati che ricevono da almeno sei mesi la disoccupazione o altri ammortizzatori sociali;
  • lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati.

Sicurezza del lavoro

Viene eliminato l’obbligo del tesserino di riconoscimento nei cantieri edili in quanto già previsto per tutti i lavori in appalto e subappalto. Il Ministero del Lavoro presenterà al Parlamento entro il 30 aprile di ogni anno una relazione sulla sicurezza sul lavoro. Per lavorare in locali chiusi sotterranei o semi-sotterranei non a contatto con sostanze nocive, i datori di lavoro devono comunicare all’Ispettorato Nazionale del Lavoro il rispetto delle norme e possono utilizzare i locali per i 30 giorni successivi.

Dimissioni automatiche

Se un lavoratore è assente ingiustificato per un periodo superiore a quello previsto dal contratto collettivo o, in mancanza di indicazioni, per più di 15 giorni, il rapporto di lavoro si considera risolto per sua volontà. Il lavoratore può dimostrare di non aver potuto comunicare l’assenza per cause di forza maggiore o per colpa del datore di lavoro.

In caso di dimissioni automatiche:

  • il datore di lavoro non deve pagare il contributo NASpI (l’indennità di disoccupazione);
  • il datore di lavoro può trattenere dallo stipendio l’indennità di mancato preavviso;
  • il lavoratore non ha diritto alla NASpI.

Nuovi criteri per la stagionalità

I contratti stagionali possono essere utilizzati anche per attività che hanno picchi di lavoro in determinati periodi dell’anno o per esigenze legate ai cicli produttivi o ai mercati. Questa nuova definizione di stagionalità va oltre i tradizionali lavori legati alle stagioni e offre alle aziende maggiore flessibilità.

Apprendistato

Dopo aver ottenuto la qualifica o il diploma professionale, il contratto di apprendistato può essere trasformato in:

  • apprendistato professionalizzante;
  • apprendistato di alta formazione e di ricerca;
  • apprendistato per la formazione professionale regionale.

Pagamento a rate dei debiti contributivi

Si allunga da 24 a 60 mesi il periodo per pagare a rate i debiti con INPS e INAIL. La rateizzazione è possibile solo se il datore di lavoro è in regola con i pagamenti. Il Ministro del Lavoro definirà le modalità di rateizzazione con un decreto da emanare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge.

Lavoro agile

Le aziende devono comunicare l’inizio, la modifica o la fine del lavoro agile entro cinque giorni dall’evento.

Sostegno al reddito e lavoro dipendente

Chi riceve la cassa integrazione e lavora come dipendente non ha diritto al sostegno al reddito per le giornate lavorate, indipendentemente dalla durata del contratto. Il lavoratore deve comunicare all’INPS l’inizio del lavoro.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Contratto misto

Si introduce il contratto misto che permette di lavorare sia come dipendente che come libero professionista con lo stesso datore di lavoro. Il lavoratore può accedere al regime forfettario per il reddito da lavoro autonomo, pagando solo il 15% di tasse.

Esistono due tipi di contratto misto:

  • per professionisti iscritti ad albi e aziende con più di 250 dipendenti: è richiesto un contratto di lavoro dipendente part-time tra il 40% e il 50% dell’orario pieno;
  • per professionisti non iscritti ad albi: è richiesto un accordo aziendale specifico.

Il contratto misto deve essere certificato da un ente preposto per evitare la sovrapposizione tra lavoro dipendente e autonomo.



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