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Riparte il corso professionalizzante per diventare guide di Whale watching: «Il primo in Europa»
Una megattera che salta fuori dall’acqua (foto di Wwf)

«Di delfini se ne vedono molti e in specie diverse. Le balenottere sono rare. E ogni tanto appaiono gli zifi, cetacei dal muso allungato (anche chiamati balena dal becco) che sono diffusi in quasi tutti i mari del mondo, ma di cui si sa pochissimo», racconta Laura Pintore, esperta in megafauna marina Wwf Italia. Avvistare mammiferi marini in navigazione è frequente per chi vive il mare. E sempre di più, tra chi ama la natura e in particolare la biodiversità acquatica, ricercare questi momenti di incontro con “il selvaggio” diventa anche motivo di vacanze a tema ed esperienze di viaggio. Servono, dunque, professionisti capaci di condurre queste esperienze e di trasmettere non solo la passione per gli animali, ma anche la volontà di proteggerli. La World Wildlife Foundation ha creato il primo corso professionalizzante per diventare guida di whale watching. La prossima edizione comincia a febbraio.

Da febbraio ripartono le lezioni nella terza edizione del format. Sono sei mesi di formazione online con progetti di gruppo e una crociera in barca a vela finale per fare il “test” da guida in navigazione, per imparare a riconoscere gli animali, a capirne il comportamento, monitorarli e a rispettarli durante l’osservazione

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Sei mesi di appuntamenti (per la maggior parte online) con esperti che trattano tematiche differenziate, con servizi interattivi e momenti domanda e risposta, a cui si abbina una parte di digital campus con articoli scientifici e materiale didattico che spiega le differenze tra le specie avvistabili, i pericoli che queste corrono, l’etica di un whale watching rispettoso, il comportamento in generale che una guida deve tenere: il programma di “Professione Whale Watcher”, il corso proposto dal Wwf in collaborazione con l’Eiis (European Institute of Innovation for Sustainability), Wwf Travel e Sales square, si divide in 20 moduli suddivisi per argomento per un totale di 70 ore. Parte del programma e vero obiettivo finale del corso sono però le tre giornate di crociera, per cui il percorso prepara i suoi allievi: si tratta di un’esperienza in mare, a bordo di Le Vele del Panda, una delle barche con cui la Fondazione svolge le sue attività di tutela, formazione e monitoraggio.

Le attività differenziate

«In queste ore, i candidati diventano loro stessi una giuda, tengono le lezioni, conducono i monitoraggi e reperiscono i dati scientifici», spiega Laura Pintore, che è anche responsabile del dipartimento biodiversità per l’Eiis. «A questo momento, gli iscritti si preparano per i sei mesi precedenti, soprattutto attraverso la “challenge”, la sfida di fronte a cui li poniamo: diamo loro un target di pubblico, come famiglie con bambini, adolescenti o aziende, e una minaccia, dalla plastica all’inquinamento acustico fino all’inquinamento chimico, e i gruppi devono immaginare un progetto di citizen science. Attraverso questa progettazione anche loro stessi scoprono tutti i problemi connessi a queste attività e sviluppano le competenze per risolverli».

L’importanza della raccolta dati

A fruire delle lezioni (per un prezzo di 2500 euro) possono essere giovani studenti come adulti in pensione che vogliono approfondire una passione mai valorizzata. «In ogni caso, è un corso che forma per cominciare un nuovo lavoro», specifica Pintore. «Esistono molti altri corsi paralleli, a partire da quello offerto dalla World Cetacean Alliance in Inghilterra che ho frequentato io stessa, ma questo punta espressamente a formare esperti in osservazione dei cetacei per il pubblico, capaci di fare divulgazione e, insieme, di condurre queste attività nel rispetto degli animali, secondo i codici di buona condotta, che devono anche essere trasmessi ai turisti. Al contempo, questi viaggi sono un’ottima occasione per reperire informazioni, attraverso gli occhi degli utenti come delle guide, che scattano foto per identificare e localizzare gli individui. Allo stesso modo lo sono le lezioni, con cui copriamo anche un periodo in cui il turismo sarebbe più scarso». E così anche in bassa stagione delfini e capodogli vengono tenuti sotto controllo.

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Per candidarsi basta prenotare una chiamata (gratuita) con l’Admissions Team di Eiis seguendo tutte le informazioni sul sito, compilare un form di candidatura

dando anche dettagli sulle motivazioni per cui si vuole seguire il percorso e attendere la decisione del Comitato Scientifico. «Si tratta di una professionalità molto ricercata, nelle passate edizioni abbiamo avuto moltissime adesioni», commenta Pintore. «Al termine del corso c’è un esame e i migliori possono anche entrare nel team Wwf». Per diffondere sempre di più, un’attività che può diventare fonte di reddito e che può (forse) anche cambiare alcune vocazioni economiche e turistiche locali, per traghettare l’intero settore verso una fruizione dell’ambiente e di tutto ciò che lo caratterizza che sia rispettosa e sostenibile. E, insieme, una via per conoscere in maniera più profonda i suoi meccanismi di funzionamento, imparando a proteggerli.

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