ISEE per mutuo prima casa: come indicarlo?

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Come fare ISEE per mutuo prima casa? Ora che il nuovo anno ha avuto inizio, ecco tutto quello che c’è da sapere per la presentazione della DSU.

Chiariamo in primis la procedura per l’ISEE, per poi entrare nello specifico del rapporto tra ISEE e mutuo.

ISEE 2025: la procedura

Avviare la procedura ISEE autonomamente è alquanto semplice, ma volendo il cittadino può rivolgersi a un CAF o un intermediario abilitato.

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Inoltre, la nuova funzionalità dell’app INPS mobile consente inoltre di gestire la DSU in modalità precompilata.

Come richiedere l’ISEE 2025 tramite DSU precompilata

Per ottenere la DSU precompilata, è necessario seguire questi passaggi:

  • compilare i modelli base, richiedendo il precaricamento dei dati già presenti nel sistema informativo dell’ISEE.
  • sottoscrivere i dati autodichiarati.

Successivamente, per completare la procedura e ottenere l’ISEE, bisogna:


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  • inviare i dati al Sistema Informativo dell’ISEE.
  • ottenere l’autorizzazione alla precompilazione da tutti i membri maggiorenni del nucleo familiare, tramite credenziali SPID, CIE o CNS.
  • verificare e accettare (o modificare) i dati della DSU elaborati dall’INPS.

Si ricorda inoltre che particolare attenzione va posta nella compilazione dei dati relativi al patrimonio immobiliare, specialmente se è presente un immobile acquistato con mutuo. Veniamo ora alla compilazione dei dati patrimoniali per quanto riguarda i mutui.

ISEE per mutuo prima casa

Chi possiede un immobile acquistato con un mutuo dovrà inserire le seguenti informazioni:

  • Tipo di patrimonio: selezionare “F – Fabbricati”.
  • Ubicazione dell’immobile: indicare provincia e comune.
  • Quota posseduta: 100% per unico proprietario, 50% in caso di comproprietà.
  • Valore IMU/IVIE: calcolato dalla rendita catastale, rivalutata del 5% e moltiplicata per 160.
  • Capitale residuo del mutuo: proporzionato alla quota di proprietà.

Nel caso di comproprietà, sia il valore IMU/IVIE che il capitale residuo del mutuo devono essere riparametrati in base alla quota posseduta.

Abitazione e pertinenze nell’ISEE

Se oltre all’abitazione principale sono presenti anche delle pertinenze, sarà necessario compilare il quadro patrimoniale separatamente per ciascuna unità immobiliare. I valori da considerare sono:

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  • Rendita catastale, rivalutata del 5%.
  • Moltiplicazione per il coefficiente 160.
  • Proporzionamento in base alla quota di proprietà.

Per il capitale residuo del mutuo, nel caso in cui sia fornito in forma aggregata, sarà necessario ripartire l’importo tra abitazione e pertinenze, in base ai rispettivi valori IMU/IVIE.

Se l’immobile è dichiarato come abitazione principale del nucleo familiare, è obbligatorio barrare l’apposita casella nel modulo.

ISEE 2025 e agevolazioni fiscali

L’ISEE è un documento indispensabile per ottenere accesso a benefici come il bonus 850 euro, l’assegno di inclusione, l’assegno unico, il bonus asilo nido e il bonus bebé.

Si ricorda, comunque, che per l’assegno unico non esistono limiti ISEE, ma è puramente necessario a stabilirne gli importi, versati in maniera inversamente proporzionale rispetto all’ISEE.

L’ISEE, in quanto un Indicatore economico che fotografa il tenore di un nucleo familiare, rappresenta quindi solitamente il parametro d’accesso predefinito per i bonus e i sussidi. Per questo, chiunque voglia avvalersi di un aiuto statale, è solitamente chiamato a presentare ISEE.

Perché indicare il mutuo nell’ISEE?

l mutuo sulla prima casa deve essere indicato nell’ISEE perché contribuisce a determinare in modo più accurato la situazione economica complessiva del nucleo familiare.

L’ISEE, infatti, non si limita a considerare i redditi, ma include anche il patrimonio immobiliare e mobiliare, tenendo conto di eventuali passività finanziarie come il capitale residuo di un mutuo.

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Dichiarare il mutuo consente di ridurre il valore netto del patrimonio immobiliare: al valore dell’immobile, calcolato in base alle rendite catastali, viene sottratto l’importo ancora da rimborsare del mutuo. Questo meccanismo offre una rappresentazione più equa della condizione economica della famiglia, in particolare per chi sta ancora affrontando un debito significativo.

Essendo, come detto poc’anzi, un documento essenziale per accedere ai sussidi e alle agevolazioni, senza la  dichiarazione relativa al mutuo, il patrimonio del nucleo familiare potrebbe risultare sovrastimato, portando a un’esclusione ingiustificata da tali benefici.

Inoltre, per la prima casa, l’ISEE applica una franchigia che riduce ulteriormente il valore imponibile dell’immobile, favorendo chi utilizza la casa come abitazione principale. Includere il mutuo non è solo una procedura obbligatoria, ma rappresenta anche un vantaggio per ottenere un indicatore più realistico e giusto, riflettendo la vera capacità economica del nucleo familiare.



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