Genova. È stimato in 49,2 milioni di euro il disavanzo di gestione della sanità ligure. È il dato fornito in consiglio regionale dall’assessore alla Sanità Massimo Nicolò che ha risposto alle interrogazioni in consiglio regionale di Stefano Giordano, capogruppo del M5s, ed Enrico Ioculano, vicepresidente della commissione Sanità in quota Pd. A inizio anno il presidente Marco Bucci aveva parlato di un buco ridotto a “40 milioni” nell’ultima settimana di dicembre, confermando l’obiettivo e la certezza di azzerarlo completamente.
Dai risultati del terzo trimestre delle cinque Asl e dei quattro ospedali “è emersa una stima del disavanzo d’esercizio fondata su valori eccessivamente prudenziali, che non stanno trovando una corrispondenza con i valori che stanno emergendo nei preconsuntivi del quarto trimestre”, ha precisato Nicolò.
A incidere sono le maggiori risorse confermate dal governo con oltre 2,5 miliardi in più sul Fondo Sanitario Nazionale, ma anche una serie di stanziamenti aggiuntivi per cui “si è in attesa della formalizzazione” relativi al payback farmaceutico, all’assistenza domiciliare finanziata dal Pnrr, all’assistenza erogata ai cittadini ucraini e all’emersione dei lavoratori stranieri irregolari.
La previsione si è attestata così a 66,2 milioni e già in virtù di questo dato “è da ritenere scongiurato il paventato commissariamento e quindi l’aumento dell’addizionale Irpef e le maggiorazioni dell’aliquota Irap“, ha assicurato Nicolò.
In chiusura di esercizio, poi, “le aziende hanno rilevato anche gli effetti delle azioni volte a generare efficientamenti del servizio sanitario pubblico e conseguentemente dei risparmi a parità di prestazioni rese”. Grazie a queste misure si arriva alla cifra di 49,2 milioni riferita oggi da Nicolò. “A breve – ha aggiunto l’assessore – giungeranno i preconsuntivi economici delle aziende, successivamente si potrà valutare congiuntamente con i direttori delle aziende quelle ulteriori misure relative alle poste patrimoniali, unitamente ad eventuali contributi dai fondi regionali che confidiamo che non sarà necessario attivare, per raggiungere il pareggio del sistema sanità“.
In campagna elettorale l’opposizione aveva parlato di un buco da 258 milioni e già all’epoca Bucci contestava i numeri. A pochi giorni dalla formazione della giunta, il governatore aveva sottolineato: “È molto meno buco, un buchetto, un buchino“.
Non sono mancati scontri in aula tra Bucci e gli esponenti dell’opposizione, accusati di dire il falso. “La finta compostezza della giunta alla prima interrogazione M5s sulle liste d’attesa sanitarie, si è sgretolata quando il tema è stato ripreso per chiedere conto del buco di bilancio della sanità: è bastato ricordare a Bucci la promessa di azzerare le liste in soli tre mesi ed ecco scattare la notoria insofferenza alla verità – commenta a margine Stefano Giordano -. Peccato, ci eravamo quasi illusi che il presidente avesse imparato la lezione che lui stesso voleva impartire all’opposizione quando pretendeva di non essere interrotto in aula. Al netto di ciò, restano due dati chiarissimi: il buco della sanità ligure non è stato affatto neutralizzato come promesso da Bucci, e le liste d’attesa sono lontanissime dall’essere azzerate in tre mesi, come sbandierato dallo stesso lo scorso novembre poco dopo le elezioni regionali. Le sue improvvide dichiarazioni sono nero su bianco, puntualmente riportate dalla stampa locale”.
“Non possiamo accettare cose non vere – ha replicato Bucci al termine della seduta -. Giordano continua a dire che abbiamo promesso di azzerare le liste d’attesa entro tre mesi: in realtà era un suggerimento del candidato Orlando e di Sanna che voleva ridurle del 15%. I servizi non vanno ridotti, i risparmi si fanno con la produttività e tutti i manager devono saper fare questo lavoro. Ho tutta la fiducia che siano persone in gamba e riusciranno a farlo. Farò tutto il possibile per evitare che vengano fatte affermazioni non vere”.
“In campagna elettorale, proseguita dopo il voto, l’opposizione ha raccontato ai liguri di aumenti di tasse, Regione Liguria in amministrazione controllata e tagli i servizi sanitari – commenta Marco Frascatore, presidente della commissione Salute e consigliere regionale di Orgoglio Liguria -. Le tasse non sono aumentate, nessuno ha commissariato Regione Liguria, i servizi non sono stati toccati e saranno anzi implementati. I fatti hanno dimostrato chi diceva la verità e chi faceva propaganda. Ovvio che Pd e compagni oggi non sappiano più cosa dire dopo aver visto svanire, nello spazio di un’interrogazione in consiglio, tutto ciò su cui hanno costruito mesi di narrazioni false”.
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