Borse oggi in diretta | Il Ftse Mib consolida il rialzo con Prysmian, Moncler e Saipem

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Ftse Mib in calo, solo Pirelli resiste tra le perdite

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  • Ore 14:10 Prysmian traina il Ftse Mib, poche le blue chip in calo
  • Ore 12:40 Il Ftse Mib torna sopra 35.100 e il Brent oltre 76 dollari
  • Ore 10:30 Ftse Mib poco mosso, sostenuto da Prysmian. Lo spread sale a 118
  • Ore 09:05 Ftse Mib in calo con Bper, Stellantis e Stm. Il Btp 10 anni rende il 3,7%
  • Ore 08:30 Europa attesa in calo, crolla la produzione industriale in Germania: -2,8% a novembre
  • Ore 07:50 Europa attesa poco mossa con Fed preoccupata per effetto Trump sui prezzi

Con Wall Street chiusa per ricordare l’ex presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter, scomparso il 29 dicembre, il Ftse Mib (+0,7%) viaggia intorno ai 35.315 punti a due ore dalla chiusura. La migliore si conferma Prysmian (+4,9%), sostenuta dalle dichiarazioni dell’amministratore delegato, Massimo Battaini, al Financial Times. Completano il podio Moncler (+1,8%) e Italgas (+1,3%). Le peggiori performance sono, invece, del settore industriale: Stellantis cede lo 0,8%, Stm lo 0,6% e Iveco lo 0,5%. Lo spread Btp/Bund resta tra 117 e 118 punti.

Pur senza Wall Street, uno spunto da Oltre Oceano arriva con le parole del presidente della Federal Reserve di Filadelfia, Patrick Harker, che ha detto di aspettarsi nuovi tagli dei tassi di interesse, nonostante una notevole incertezza economica. «Vedo ancora un percorso al ribasso dei tassi di politica monetaria», ha affermato in un discorso per la National Association of Corporate Directors. «La velocità di questo percorso dipenderà completamente dai dati in arrivo».

Ore 14:10 Prysmian traina il Ftse Mib, poche le blue chip in calo

Nonostante i futures statunitensi deboli, l’indice Ftse Mib sale dello 0,52% a 35.292 punti alle 14:10, grazie alle banche e al rally di Prysmian (+4%); stonano solo Bper, Stellantis, Stm e Tim. Un trend in linea con quello degli altri indici europei, eccetto Francoforte (-0,02%). Prosegue sul secondario europeo la debolezza che ha caratterizzato le prime sedute dell’anno, con i rendimenti del decennale italiano al massimo da inizio novembre (al 3,7%) e lo spread con il Bund da metà dicembre a quota 117,2 punti base. Mentre sul mercato obbligazionario britannico i rendimenti dei titoli di Stato a 30 anni hanno raggiunto il massimo da 26 anni. «La situazione dei Gilt potrebbe rappresentare un trigger event con potenziali pericolose conseguenze anche per altri mercati europei», avvertono gli strategist di Banca Finint, citati da Reuters. Ma Pimco resta positiva sui titoli di Stato britannici nonostante il recente sell-off, spiegando che buona parte del movimento ribassista trae origine dai Treasury Usa (il rendimento del 10 anni scende al 4,65%).

Ore 12:40 Il Ftse Mib torna sopra 35.100 e il Brent oltre 76 dollari

I mercati europei salgono (Milano +0,24% a 35.193 punti alle 12:40, sostenuto sempre da Prysmian, +4%, ma anche da Mps e Diasorin, in rialzo entrambe dell’1% circa), eccetto Francoforte (-0,12%) in scia al forte calo della produzione industriale tedesca. Un altro segnale negativo è arrivato dalle vendite al dettaglio nell’area euro, aumentate solo dello 0,1% su base mensile a novembre, dopo il calo dello 0,3% rivisto del mese precedente. La lettura ha deluso il consenso degli economisti che si aspettavano una crescita dello 0,4% mese su mese. Su base annua, sono cresciute dell’1,2% rispetto al precedente +2,1%. 

Tra le materie prime, anche se il dollaro è forte, i prezzi del petrolio salgono. Il Brent raggiunge quota 76,35 dollari al barile (+0,25%) con gli investitori che soppesano da una parte le aspettative di una solida domanda invernale di carburante e dall’altra le ampie scorte di carburante Usa e le preoccupazioni macroeconomiche.

Lo spread Btp/Bund scende a 116,9 dopo che la premier, Giorgia Meloni, ha escluso un rimpasto di governo e la possibilità di assegnare il ministero degli Interni a Matteo Salvini. «Non penso che allo stato attuale sia all’ordine del giorno», ha detto nel corso della conferenza stampa annuale organizzata dal consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti e dall’associazione stampa parlamentare. «Matteo Salvini sarebbe un ottimo ministro dell’Interno, ma anche Piantedosi lo è, e lo voglio ringraziare», ha aggiunto.

Ore 10:30 Ftse Mib poco mosso, sostenuto da Prysmian. Lo spread sale a 118

Indice Ftse Mib poco sotto la parità a 35.077 punti (-0,09%), sostenuto da prysmian con un +2,63% e dalle utilities. Sempre deboli i futures statunitensi con Donald Trump che non molla la presa e rincara la dose sui temi più scottanti della sua campagna elettorale, ovvero i dazi doganali e l’annessione di Canada, Panama e Groenlandia. «Sorprende il silenzio di coloro che sono stati tirati in ballo dal neo eletto presidente, e soprattutto, vogliamo sperare che quanto affermato su eventuali campagne militari ed economiche, per annettersi questi paesi, sia solo una boutade di inizio anno e niente più», afferma Saverio Berlinzani, analista senior di ActivTrades.

Trump non molla la presa su dazi e annessione Groenlandia

Intanto, però, i mercati lo stanno prendendo tremendamente sul serio, considerato che dopo aver rilasciato tali dichiarazioni, il dollaro è partito a razzo schiacciando le valute concorrenti, senza soluzione di continuità. Il cambio euro-dollaro è sceso a 1,0274 di minimo (1,031 ora) e ancor più dell’euro è crollata la sterlina, scesa fino a 1,2320 dall’1,2500 di inizio sessione. «Non è finita e da qui al giorno dell’insediamento di Trump, previsto per il 20 Gennaio, ne vedremo ancora delle belle. E anche dopo», conclude Berlinzani.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Bce: dopo le elezioni Usa aumento rendimento Treasury si è propagato in Ue

Il rendimento del Btp 10 anni sale al 3,71% (spread con il Bund a 118 punti base). Dopo le elezioni presidenziali statunitensi, «l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi si è propagato ai mercati dei titoli di Stato dell’area dell’euro», ha osservato la Bce nel suo ultimo bollettino economico. Anche il differenziale sui titoli di Stato tedeschi a dieci anni ha registrato un incremento di 23 punti base nel periodo in esame (compreso tra il 12 settembre e l’11 dicembre 2024), proseguendo una tendenza che ha rispecchiato, tra altri fattori, minori obbligazioni detenute dall’Eurosistema.

Nel periodo in esame il differenziale sui titoli di Stato tedeschi è divenuto positivo, per la prima volta dal 2016, mentre l’annuncio di elezioni anticipate in Germania non ha avuto un effetto rilevante. Variazioni di maggior rilievo sono state osservate per il rendimento dei titoli di Stato decennali francesi, aumentato di circa 5 punti base, in un contesto caratterizzato dall’incertezza sulle prospettive di bilancio del paese. Gli effetti di propagazione in Grecia, Spagna, Italia e Portogallo sono stati comunque limitati.

Ore 09:05 Ftse Mib in calo con Bper, Stellantis e Stm. Il Btp 10 anni rende il 3,7%

Borse europee contrastate in avvio di seduta (Dax -0,21%, Cac40 -0,36%, Ftse100 +0,04% e Ftse Mib -0,48% a 34.941 punti) con la Fed preoccupata per l’effetto Trump sui prezzi e dopo che la produzione industriale in Germania ha accusato un pesante calo a novembre: -2,8% anno su anno, battendo comunque le stime di un -4,5%.

Il Btp 10 anni rende il 3,7%

Il rendimento del Btp 10 anni sale al 3,71% e lo spread con il Bund a 117,8 punti base. I tassi dell’obbligazionario euro sono cresciuti l’8 gennaio, con il decennale tedesco ai massimi da 5 mesi, a causa dei timori legati all’accelerazione dell’inflazione in Eurozona e il massiccio afflusso di carta sul primario. Occhi anche al gilt britannico, il cui rendimento è schizzato di 20 punti base, in una crisi di fiducia sull’outlook fiscale del Paese che non sembra per ora aver contagiato i mercati europei.

Dopo il successo del sindacato dual-tranche del Tesoro che ha emesso un totale di 18 miliardi di euro tra il nuovo decennale 1 agosto 2035 e il nuovo Btp green 30 aprile 2046 a fronte di ordini per quasi 270 miliardi, record per un’emissione dual italiana, la seduta sul primario resta intensa, segnala Reuters. Oltre al probabile sindacato portoghese, spiccano anche le aste a medio lungo di Francia e Spagna. Parigi offrirà un massimo di 13 miliardi di euro di quattro titoli di Stato, mentre Madrid metterà a disposizione fino a 6,5 miliardi di tre Bonos oltre a un massimo di 750 milioni in titoli indicizzati. Il Tesoro ha fatto sapere che, in occasione dell’asta a medio lungo di lunedì 13 gennaio, proporrà un massimo di 5,75 miliardi nelle riaperture del tre e cinque anni. Secondo Unicredit, gli emittenti sovrani della zona euro venderanno 135 miliardi di euro in obbligazioni questo mese, circa il 10% del totale previsto per l’intero anno.

A Milano male Bper, Unicredit, Banco Bpm, Stm, Stellantis, Lottomatica. Illimity ancora sopra il prezzo dell’opas

Sul listino milanese perdono terreno le azioni che hanno guadagnato di più nelle scorse sedute come Stellantis (-1,20% a 12,3 euro) e Stm (-1,19% a 24,39 euro). Vendite anche su Banco Bpm (-0,43% a 7,78 euro) la cui prima riunione ordinaria del 2025 del cda è in calendario il 21 gennaio. L’occasione per un aggiornamento su tutti i fronti aperti, a partire dall’opa su Anima (stabile a 6,58 euro) e dall’ops lanciata da Unicredit (-1,24% a 4,09 euro) sullo stesso Banco.

Operazione, quest’ultima, che l’istituto di Piazza Meda ritiene strumentale a imbrigliare l’operatività di una banca concorrente: ragione per cui l’ha contestata presentando esposti alla Consob e all’Antitrust. Secondo Il Messaggero, il Dipartimento Golden Power di Palazzo Chigi ha aperto il tavolo con Unicredit sull’ops su Banco Bpm e il capo del Dipartimento ha incontrato funzionari della banca che si sarebbero riservati di fornire ulteriore documentazione, anche se ancora l’offerta non è partita.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

In attesa delle risposte delle autorità, la banca è al lavoro sull’aggiornamento dei target del piano al 2026 e sulla chiusura del bilancio 2024, che sarà approvato l’8 febbraio. Il mercato si interroga poi se siano allo studio altre mosse, anche in chiave difensiva contro Unicredit, da un rilancio su Anima e una possibile operazione di M&A con Mps, scelte che tuttavia a causa della passivity rule dovrebbero passare da un’assemblea straordinaria.

Ancora occhi puntati su Illimity (-0,27% a 3,73 euro) dopo l’opas lanciata da Banca Ifis (-0,64% a 21,74 euro): 300 milioni per il 100% a 3,55 euro per azione, con un premio modesto del 5,8%. Tanto che gli azionisti rilevanti di Illimity (44,7%) potrebbero chiedere un premio più alto. 

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Inoltre, se Hera (-0,17% a 3,42 euro) ha lanciato con successo il suo quarto green bond da 500 milioni di euro e cedola del 3,25%, Bper Banca (-2,04% a 6,15 euro ha concluso il collocamento di un’emissione senior non preferred sempre da 500 milioni di euro, con scadenza 6 anni e possibilità di rimborso anticipato dopo 5 anni, destinata a investitori istituzionali. Si tratta della prima emissione bancaria italiana, nel comparto unsecured, realizzata nel 2025. Ha raccolto ordini fino a circa 2,7 miliardi di euro da parte di 145 investitori. La cedola annuale è pari al 3,625%.

  • Leggi anche: Bond, Bper ed Hera piazzano due obbligazioni da 500 milioni. Boom di ordini

Perde poi il 2,12% a 12,9 euro Lottomatica dopo che Gamma Intermediate ha completato il collocamento di 24 milioni di azioni della società, pari al 9,5% del capitale, mediante un’offerta tramite accelerated bookbuilding. Il prezzo di vendita è pari a 12,5 euro per azione contro un prezzo di chiusura dell’8 gennaio a 13,18 euro. Gamma Intermediate, che manterrà una partecipazione pari al 41,9% del capitale di Lottomatica, ha accettato un lock-up di 60 giorni per le sue azioni rimanenti.

Infine, si segnala che  Morgan Stanley ha ridotto il target price di Iveco (+0,92% a 9,63 euro) da 14 a 12,50 euro (rating equal weight), invece su Inwit (-0,05% a 9,94 euro) è intervenuta Deutsche Bank riducendo il target price da 13 a 12,50 euro (rating buy). La stessa banca tedesca ha alzato il target price di Banca Mediolanum (-0,49% a 12,07 euro) da 12 a 13,10 euro (rating buy).

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Ore 08:30 Europa attesa in calo, crolla la produzione industriale in Germania: -2,8% a novembre

Il future sull’Eurostoxx50 accelera al ribasso (-0,22% alle 08:30) dopo che la produzione industriale in Germania ha accusato un pesante calo a novembre: -2,8% anno su anno contro il -4,2% (dato rivisto) di ottobre, battendo comunque le stime di un -4,5%. La dinamica mese su mese è rimasta positiva per l’1,5% (stime +0,5%) contro il -0,4% (dato rivisto) di ottobre. Il bollettino segue quello sugli ordinativi, che hanno segnalato ulteriori problemi, con un calo dell’1,7% a novembre rispetto al mese precedente e un crollo del 5,4% su base annua. Si conferma, quindi, il quadro di estrema debolezza dell’industria della Germania, che sta risentendo pesantemente dei rincari e delle scelte sulle politiche energetiche e dei recenti governi, assieme alle ricadute di guerra in Ucraina e sanzioni contro la Russia. L’euro va sotto 1,030 dollari a 1,02975 dollari (-0,40%).

Ore 07:50 Europa attesa poco mossa con Fed preoccupata per effetto Trump sui prezzi

Borse europee attese poco mosse in avvio di seduta (-0,06% il future sull’Eurostoxx50). La maggior parte dei mercati asiatici è scesa a causa della convinzione che i tassi di interesse negli Stati Uniti diminuiranno a un ritmo più lento quest’anno, mentre i dati deboli sull’inflazione cinese (è cresciuta dello 0,2% in media annua, ben al di sotto dell’obiettivo ufficiale del 3% circa, mancando il target per il 13° anno consecutivo. Nel solo mese di dicembre ha segnato un +0,1% tendenziale, in linea con il consenso, rallentando dallo 0,2% di novembre e registrando il ritmo più lento da aprile) hanno aggiunto ulteriori preoccupazioni sul rallentamento della crescita. I verbali della riunione di dicembre della Federal Reserve, in cui i tassi sono stati abbassati di 25 punti base, hanno ribadito l’approccio da falco sul costo del denaro per quest’anno.

Fed preoccupata per effetto Trump sui prezzi

Inoltre, i banchieri centrali hanno espresso alcune preoccupazioni sul fatto che le politiche espansionistiche e protezionistiche del presidente eletto, Donald Trump, possano sostenere l’inflazione. Come motivazioni di questo giudizio, i partecipanti hanno citato le letture recenti più forti del previsto sull’inflazione e i «probabili effetti di potenziali cambiamenti nella politica commerciale e di immigrazione», si legge nel documento. Anche se non nominato, questo passaggio si riferisce alle politiche annunciate da Trump. Altre ragioni menzionate includevano possibili interruzioni nelle catene di fornitura globali dovute a sviluppi geopolitici, un allentamento delle condizioni finanziarie più ampio del previsto, una spesa delle famiglie più forte del previsto e aumenti più persistenti dei prezzi degli alloggi. Alle 15 è in agenda il discorso del presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker, e alle 18:40 quello del presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin. I futures statunitensi calano (-0,11% quello sul Dow Jones e -0,17% quello sull’S&P500).

Euro sempre debole in attesa bollettino economico Bce

Lato Bce, alle 10 è prevista la pubblicazione del bollettino economico. L’8 gennaio il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, ha dteto che la Bce potrebbe abbassare i tassi di interesse, che attualmente si trovano al 3% per quanto riguardo il tasso sui depositi, fino a un livello vicino al 2% «entro la prossima estate» grazie al calo dell’inflazione. «Al 3%, il nostro tasso di riferimento è notevolmente inferiore a quelli della Fed e della Banca d’Inghilterra – ha detto Villeroy – ma è ancora ben al di sopra del tasso neutrale, che segna il confine tra una politica restrittiva e una politica accomodante. Se il calo dell’inflazione sarà confermato nei prossimi trimestri come ci aspettiamo», ha aggiunto, «è buon senso pensare che ci muoveremo verso questo tasso neutrale senza rallentare entro la prossima estate». 

Gli investitori prezzano circa 24 punti base di allentamento da parte della Bce nella riunione di questo mese, il che implica una probabilità del 96% di un taglio di un quarto di punto. Nelle ultime settimane, tuttavia, hanno ridotto le loro aspettative sulle future riduzioni e prevedono ora -92 punti base nel 2025, ossia tre manovre da 25 punti base e quasi il 70% di probabilità di una quarta.

L’euro continua a flettere (-0,34% a 1,030 dollari) in attesa di una nuova tornata di dati macro. Alle 8 la produzione industriale a novembre della Germania (precedente: -1% mese su mese) e la bilancia commerciale a novembre (precedente: 13,4 miliardi di euro), alle 10 la produzione industriale a novembre dell’Italia (precedente: invariata mese su mese), alle 11 le vendite al dettaglio a novembre (precedente: -0,5% mese su mese) dell’Eurozona.

Qualche acquisto su oro e petrolio

Tra le materie prime, il prezzo dell’oro sale dello 0,28% a 2.680 dollari l’oncia. In leggero rialzo i prezzi del petrolio: Wti +0,11% a 73,40 dollari barile e Brent +0,11% a 76,24 dollari al barile. Le scorte di benzina sono aumentate di 6,3 milioni di barili la scorsa settimana negli Stati Uniti, raggiungendo i 237,7 milioni di barili. Gli analisti avevano previsto un aumento di 1,5 milioni di barili. Solo le scorte di distillati sono aumentate di 6,1 milioni di barili a 128,9 milioni di barili, rispetto alle aspettative di un aumento di 600.000 barili. Mentre quelle di greggio sono diminuite di 959.000 barili rispetto alle aspettative degli analisti di un calo di 184.000 barili.

Gli analisti di JP Morgan prevedono che la domanda di petrolio per gennaio aumenterà di 1,4 milioni di barili al giorno rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 101,4 milioni di barili al giorno, principalmente a causa dell’aumento dell’uso di combustibili per il riscaldamento nell’emisfero settentrionale. «La domanda globale di petrolio dovrebbe rimanere forte per tutto gennaio, alimentata da condizioni invernali più fredde del normale che stanno incrementando il consumo di carburante per il riscaldamento, oltre a un inizio anticipato delle attività di viaggio in Cina per le festività del Capodanno lunare», dichiarano gli analisti. Comunque, è probabile che i trader evitino di prendere posizioni significative fino all’insediamento di Trump il prossimo 20 gennaio.

A Milano occhi puntati su Banco Bpm, Unicredit, Banca Ifis, Illimity, Bper Banca, Banca  Mediolanum, Iveco, Inwit, Hera e Lottomatica

Sul listino milanese attenzione a Banco Bpm la cui prima riunione ordinaria del 2025 del cda è in calendario il 21 gennaio. L’occasione per un aggiornamento su tutti i fronti aperti, a partire dall’opa su Anima e dall’ops lanciata da Unicredit sullo stesso Banco. Operazione, quest’ultima, che l’istituto di Piazza Meda ritiene strumentale a imbrigliare l’operatività di una banca concorrente: ragione per cui l’ha contestata presentando esposti alla Consob e all’Antitrust. Secondo Il Messaggero, il Dipartimento Golden Power di Palazzo Chigi ha aperto il tavolo con Unicredit sull’ops su Banco Bpm e il capo del Dipartimento ha incontrato funzionari della banca che si sarebbero riservati di fornire ulteriore documentazione, anche se ancora l’offerta non è partita.

In attesa delle risposte delle autorità, la banca è al lavoro sull’aggiornamento dei target del piano al 2026 e sulla chiusura del bilancio 2024, che sarà approvato l’8 febbraio. Il mercato si interroga poi se siano allo studio altre mosse, anche in chiave difensiva contro Unicredit, da un rilancio su Anima e una possibile operazione di M&A con Mps, scelte che tuttavia a causa della passivity rule dovrebbero passare da un’assemblea straordinaria.

Ancora occhi puntati su Illimity dopo l’opas lanciata da Banca Ifis: 300 milioni per il 100% a 3,55 euro per azione, con un premio modesto del 5,8%. Tanto che gli azionisti rilevanti di Illimity (44,7%) potrebbero chiedere un premio più alto. 

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Inoltre, se Hera ha lanciato con successo il suo quarto green bond da 500 milioni di euro e cedola del 3,25%, Bper Banca ha concluso il collocamento di un’emissione senior non preferred sempre da 500 milioni di euro, con scadenza 6 anni e possibilità di rimborso anticipato dopo 5 anni, destinata a investitori istituzionali. Si tratta della prima emissione bancaria italiana, nel comparto unsecured, realizzata nel 2025. Ha raccolto ordini fino a circa 2,7 miliardi di euro da parte di 145 investitori. La cedola annuale è pari al 3,625%.

  • Leggi anche: Bond, Bper ed Hera piazzano due obbligazioni da 500 milioni. Boom di ordini

Attenzione anche a Lottomatica dopo che Gamma Intermediate ha completato il collocamento di 24 milioni di azioni della società, pari al 9,5% del capitale, mediante un’offerta tramite accelerated bookbuilding. Il prezzo di vendita è pari a 12,5 euro per azione contro un prezzo di chiusura dell’8 gennaio a 13,18 euro. Gamma Intermediate, che manterrà una partecipazione pari al 41,9% del capitale di Lottomatica, ha accettato un lock-up di 60 giorni per le sue azioni rimanenti.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Infine, si segnala che  Morgan Stanley ha ridotto il target price di Iveco da 14 a 12,50 euro (rating equal weight), invece su Inwit è intervenuta Deutsche Bank riducendo il target price da 13 a 12,50 euro (rating buy). La stessa banca tedesca ha alzato il target price di Banca Mediolanum da 12 a 13,10 euro (rating buy). (riproduzione riservata)



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