Avellino si trova in una fase di forte instabilità politica e amministrativa. A mettere sotto i riflettori la situazione è stata l’assemblea pubblica convocata dalla coalizione “Per Avellino” presso il Circolo della Stampa. Durante il dibattito, il consigliere comunale Antonio Gengaro ha offerto un’analisi dettagliata della crisi che attraversa il Comune, esprimendo preoccupazioni per l’attuale gestione e proponendo soluzioni concrete per affrontare la situazione.
Gengaro, intervenuto durante l’incontro, ha sottolineato come la città sia rimasta senza una chiara guida politica, con una maggioranza frammentata e un’opposizione che cerca di svolgere – a suo dire – un ruolo certamente più, nonostante le difficoltà. “Siamo qui, innanzitutto, per ascoltare i nostri simpatizzanti”, ha dichiarato, aggiungendo che è necessario un confronto diretto con le autorità competenti. “Dobbiamo convocare una riunione con il Prefetto Rossana Riflesso per sollevare la questione delle gravi accuse mosse contro l’ex sindaco e i suoi collaboratori”, ha proseguito, riferendosi alla possibilità di richiedere l’intervento di una commissione di accesso al consiglio comunale.
La gravità delle accuse
Le accuse mosse contro l’amministrazione comunale sono state definite “altrettanto gravi quanto quelle che, di solito, riguardano reati di mafia”. Gengaro ha ribadito che il tema deve essere affrontato in modo tempestivo dalle istituzioni. “Abbiamo sollevato queste questioni già nei giorni scorsi, ma il sindaco ha preferito ignorare il confronto in aula”, ha ricordato, evidenziando il mancato dialogo tra maggioranza e opposizione. “Penso che noi, come opposizione, possiamo fare qualcosa. Ad esempio, i consiglieri comunali di minoranza potrebbero richiedere la convocazione del consiglio per discutere una mozione di sfiducia. Dobbiamo confrontarci e cercare di raggiungere il massimo consenso possibile. Credo, però, che il ruolo di una opposizione seria sia quello di mettere la ‘presunta maggioranza di questa città’ di fronte alle proprie responsabilità. C’è già stato un passaggio critico durante la discussione sul bilancio, in cui la maggioranza, nonostante le divisioni interne, è riuscita a compattarsi per evitare la caduta del governo cittadino. Sicuramente, in queste condizioni, un’esperienza di governo non può andare avanti”.
Le criticità nella gestione amministrativa
Un punto centrale dell’intervento del consigliere è stato l’esame delle scelte amministrative recenti, che Gengaro ha definito “discutibili e prive di una visione a lungo termine”. Ha citato l’esempio della spesa di 340.000 euro per il ‘paese dei balocchi’ e fare baldoria, giudicata uno spreco rispetto alle necessità più urgenti della città, come il sostegno alle fasce più deboli e la risoluzione delle emergenze sociali. “Qui si preferisce investire in attrazioni effimere, anziché risolvere i problemi concreti dei cittadini”, ha osservato.
L’opposizione: un ruolo costruttivo
Nonostante le difficoltà, Gengaro ha ribadito l’impegno dell’opposizione a lavorare per il bene comune. Ha ricordato come l’unica delibera significativa approvata dal consiglio comunale sia stata proposta dalle opposizioni, quella per affidare all’ASL la gestione del Centro per l’Autismo. “In sei mesi, questa è stata l’unica iniziativa concreta con un indirizzo programmatico. Tutto il resto è stato un navigare a vista”, ha denunciato.
La coalizione progressista: un’opportunità mancata?
Nel suo intervento, Gengaro ha anche affrontato i problemi interni alla coalizione progressista, lamentando la mancanza di unità e visione strategica. Ha ricordato che, pur ottenendo voti importanti al ballottaggio, il centrosinistra non è riuscito a esprimere tutto il proprio potenziale. “Non credo che il centrosinistra, che ha avuto più voti al ballottaggio rispetto al primo turno, potesse spremere di più il proprio elettorato. Abbiamo scelto la coerenza, evitando accordi con il centrodestra, ma anche questo è stato motivo di tensione interna. Non c’era possibilità di fare un accordo con il centrodestra, né, per quanto mi riguarda, c’è mai stata la volontà di farlo. Se il mio partito ha cambiato linea a livello nazionale, non lo ha fatto a livello locale. Se il partito non è più un partito di sinistra, allora lo dica chiaramente. Nessuno mi ha mai chiesto di fare accordi con rappresentanti della destra, ma io non avrei comunque mai accettato”, ha ammesso.
Appello all’unità e al pragmatismo
L’appello finale di Gengaro è stato rivolto sia ai rappresentanti politici che ai cittadini. “Non perdiamo tempo a discutere di alleanze e strategie; concentriamoci sui problemi reali delle persone e sul sostegno alle fasce più deboli”, ha esortato, invitando a preservare i valori progressisti della coalizione. “Se qualcuno, sin dall’inizio, ha pensato più alle elezioni regionali che al bene comune, è stato un errore grave”, ha concluso, sottolineando la necessità di ricostruire un’opposizione solida e credibile, capace di rappresentare una vera alternativa per il futuro di Avellino.
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