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Fatto
La BCE ha comunicato che un utilizzo “al meglio” delle risorse messe a disposizione dal PNRR porterebbe a uno stimolo fiscale per l’Italia tale da aumentare in via permanente il PIL italiano, nello scenario migliore, dell’1.9% fino al 2026 e dell’1.5% fino al 2031 rispetto a un PIL senza questi sostegni.
Condizione necessaria sarà un alto livello della qualità dell’implementazione delle riforme nei prossimi due anni.
Nella stima media al 2026, l’impatto sulla crescita del PIL sarebbe pari all’1.4%, mentre nel caso di basso assorbimento di risorse, l’impatto sarebbe limitato allo 0.9%.
Il Fondo è inoltre previsto avere un impatto positivo sul debito pubblico, che, misurato anche in termini di stretta sullo spread, calo degli interessi, aumento del PIL, è stimato in circa 7-8 pp ipotizzando una produttività media.
Il Ministro Foti durante un’intervista ha confermato che a fine 2024 la spesa effettiva dei fondi PNRR si attesta a circa €60bn, di cui €22bn nel 2024.
Il Ministro respinge l’ipotesi di una proroga del Piano oltre la scadenza di giugno 2026, ma conferma l’ intenzione di una revisione a febbraio.
La revisione, come in precedenza comunicato, dovrebbe alleggerire il PNRR dagli interventi irrealizzabili nel biennio e gestire meglio gli altri, spostando risorse dalle misure con minore capacità di assorbimento a quelle con maggiore capacità.
Un impatto sul PIL fino all’1.9% al 2026 sarebbe positivo e sosterrebbe la crescita dell’Italia, con effetto anche sulla riduzione del debito.
Tuttavia, come indicato dalla BCE, molto dipende dall’implementazione del Piano.
Mentre l’Italia è in linea con le scadenze per la richiesta degli esborsi (63% delle risorse ricevute), la spesa effettiva è pari a circa 60 mld di euro, o il 30% delle risorse a disposizione.
L’introduzione lo scorso mese di un decreto per la velocizzazione dei pagamenti, insieme ad una revisione del Piano che darebbe priorità agli investimenti fattibili, attesa a febbraio, avrebbe l’effetto di velocizzare l’implementazione del Piano.
Effetto
Analisi tecnica BTP 10 anni. Dal punto di vista grafico, negli ultimi due anni il rendimento si è mosso, senza precisa direzionalità, nell’ampio range 5-3,50%.
L’avvicinamento della trendline decrescente sotto evidenziata favorisce gli acquisti sulla debolezza in vista di un recupero.
In direzione opposta, il pieno sfondamento (al ribasso) di area 3,30% di rendimento darebbe nuovo impulso alla discesa dei rendimenti.
Operatività. Confermiamo la view positiva. Sfruttare risalite del rendimento decennale nel range 3,70-4,0% per gli acquisti sulla debolezza.
Ci sono diversi strumenti che consentono di intervenire in ottica speculativa LONG/SHORT o soltanto LONG in ottica di lungo periodo.
Per puntare in ottica speculativa a un rimbalzo dei prezzi dei BTP (discesa dei rendimenti) c’è il seguente strumento. Leggi il documento KID:
ETP WisdomTree BTP 10Y 3x Leverage Daily
Isin: IE00BKT09149 (3BTL.MI)
Per puntare a un ribasso dei prezzi (aumento dei rendimenti) c’è il seguente strumento. Leggi il documento KID:
ETP WisdomTree BTP 10Y 3x Short Daily
Isin: IE00BKS8QM96 (3BTS.MI)
Per investire direttamente sul Btp c’è il seguente ETF:
Lyxor EuroMTS 10Y Italy BTP Dr Ucits
Isin: LU1598691217 (BTP10.MI)
Da inizio 2025: -0,90%
Negli ultimi 12 mesi: +6%
L’ETF punta a replicare l’indice MTS Mid Price Italy 10y Target Maturity. L’indice MTS Mid Price Italy 10y Target Maturity (EUR) replica i titoli di Stato italiani con scadenza 10 anni. L’indice viene calcolato sulla base dei prezzi medi delle obbligazioni sottostanti. La scadenza obiettivo è complessivamente pari a 10 anni. Valuta di denominazione Euro. Commissioni totali annue 0,165%. Non distribuisce dividendi. Leggi il documento KID.
Il seguente strumento quotato a Piazza Affari investe in obbligazioni societarie denominate in Euro con rating investment grade. Duration 5,2 anni.
ETF Axa IM Euro Credit Pab UCITS
Isin: IE000JBB8CR7 (AIPE)
Nel 2024: +4,50%
L’ETF investe “con gestione attiva” in obbligazioni societarie denominate in Euro con rating investment grade. I primi due in termini di peso sono di emittenti italiani. La selezione dei titoli si basa su criteri di sostenibilità e su un modello di investimento quantitativo/fondamentale.
L’indice di spesa complessiva (TER) è pari allo 0,20% annuo. Valuta di denominazione/quotazione EURO. Non distribuisce dividendo. Replica fisica totale. Leggi attentamente il documento KID.
Yield medio 4%; il 51,0% dei componenti gode di un rating BBB, il 35,0% di un rating A; Per quanto riguarda lo spaccato settoriale, il 45,0% degli emittenti appartiene al segmento Banche; primo Paese rappresentato la Francia con il 18%. Di seguito i primi cinque componenti con il singolo peso specifico:
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