Regione, bando sprint per il dg della sanità. Via D’Angelo, favorita Donetti

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 I dieci giorni che cambieranno la sanità regionale. I dieci giorni che lasceranno alle spalle i cinque anni targati Donatella Tesei (e Luca Coletto) e apriranno quelli targati Stefania Proietti. Dieci giorni perché è questo i termine stretto scelto dalla giunta regionale di centrosinistra per nominare il primo direttore della Regione, quello che guiderà la direzione “Salute e Welfare”. Cioè la sanità regionale per farla breve. Dieci giorni perché il termine ultimo per presentare le domane scadono venerdì, dopodomani. E non è escluso(anche rumors vicini a palazzo Donini lo danno per molto probabile) che la giunta Proietti, nella prima seduta utile dopo la scadenza delle domande, arrivi a indicare il nuovo dg della sanità. Manifestazione d’interesse aperta, le domande stanno arrivando e torna il testa alla lista dei favoriti il nome che era già balenato durante la composizione della giunta come sostituto di Massimo D’Angelo. Cioè quando l’affare sanità ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino a che la presidente Proietti non ha fatto la mossa (in parte) a sorpresa: «La delega alla sanità la tengo io».
Il nome che torna in ballo con il bando messo nero su bianco è quello di Daniela Donetti attuale direttrice generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma. Naturalmente la sfida è aperta. Se la giunta deciderà subito tra una settimana vuol dire che la presidente Proietti vuol subito mettere le mani sul comparto che ha caratterizzato i passaggi chiave in campagna elettorale. E quel tre mesi per ridurre le liste d’attesa non è stato soltanto uno slogan di campagna elettorale ma vuole onorare l’annuncio che diventa una sfida. I bene informati non solo danno per possibilissima la nomina durante la giunta di mercoledì prossimo, ma anche il fatto che non ci sarà un interim, come a volte è accaduto, nel momento che un dg entra e uno esce. Cioè chi viene scelto (o viene scelta) sarà subito libero (libera) da impegni per arrivate al Broletto e mettere mano alla rivoluzione della sanità targata Proietti, dalle liste d’attesa al recupero della mobilità passiva.
INVESTIMENTI E ASSUNZIONI
Intanto, D’Angelo continua lavorare nel suo ufficio al Broletto. E l’antivigilia di Natale ha firmato il Bilancio preventivo economico 2025 della gestione sanitaria accentrata deliberato dalla giunta il penultimo giorno del 2024 (atto numero 1263). Dal documento emerge, per esempio, come la programmazione regionale degli investimenti in sanità relativa all’anno appena iniziato, preveda la realizzazione dell’intervento di miglioramento sismico dell’ospedale di Foligno con costo un complessivo pari di 19.433.287,73 di euro e l’ammissione a finanziamento dell’intervento di adeguamento alle norme di prevenzione incendi dell’ospedale di Amelia, con utilizzo delle risorse per un costo complessivo di 663.400 euro.
Intanto, sul fronte assunzioni, si muovono le due Aziende sanitarie territoriali di Perugia e Terni. La Asl Umbria 1 la vigilia di Natale ha deliberato l’assunzione a tempo indeterminato per sette profili. In particolare un posto di tecnico di neurofisiopatologia, un posto di tecnico ortopedico, un posto di dietista, un posto di ortottista e tre posti di assistente sociale. Da ieri i concorsi sono pubblicati nel Bollettino Ufficiale della Regione. Quei sette assunti andranno a coprire il turn-over di chi lascia per andare in pensione. 
Per quanto riguarda la Asl Umbria 2, invece, è stato bandito ieri il concorso per un posto a tempo indeterminato di dirigente medico, disciplina Medicina Fisica e Riabilitazione – Area Medica e delle Specialità Mediche. Le domande vanno presentate entro le ore 14 del 3 febbraio. Non è ancora indicata la sede in cui verrà assegnato in ambito aziendale il vincitore del concorso. L’Azienda ospedaliera di Perugia, invece, assume a tempo indeterminato un tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, area dei professionisti della salute e dei funzionari-ruolo sanitario. Dai ieri il bando è pubblicato sul Bur. 
C’È CHI LASCIA
Per chi dovrà arrivare a lavorare nelle corsie degli ospedali regionali, c’è anche chi lascia. È il caso di Antonio Galzerano, uno dei medici più esperti della Rianimazione di Perugia, lascia dopo 20 anni di attività l’ospedale del capoluogo per trasferirsi nelle Marche. Un’uscita raccontata nei giorni scorsi sui social che ha riacceso il dibattito sugli addii dei professionisti dalla sanità regionale. Mentre è ancora fresco il niet alla guida, come primario della Chirurgia a indirizzo epato-bilio-pancreatica del Santa Maria della Misericordia. Patriti aveva vinto il concorso da primario (in tre, tutti idonei a fine procedura, avevano presentato la domanda) ma aveva preferito rinunciare rimanendo e a lavorare a Pesaro. Così il dg dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Giuseppe De Filippis, ha bandito un nuovo avviso (da ieri pubblicato sul Bur).
Alla lista degli addio alla sanità regionale si aggiunge anche quello di una dirigente Biologa a tempo indeterminato, in servizio presso il Laboratorio Analisi dell’ospedale di Città di Castello che ha dato le dimissioni volontarie da lunedì.

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