Caos pensioni, il simulatore Inps riparte dopo ore. Cosa sappiamo sull’aumento dei requisiti

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


Roma, 10 gennaio 2025 – “Il servizio di consultazione dell’Inps de ‘la mia pensione futura’ è al momento in manutenzione. Si prega di riprovare più tardi”. È quanto si leggeva stamane sul sito dell’Inps accedendo con lo Spid al servizio che consente di simulare la propria pensione sulla base dell’età e la propria storia contributiva. È la dimostrazione più evidente dell’errore e del pasticcio dell’Istituto denunciato ieri dalla Cgil. E il perché è presto detto: l’app dell’Inps inglobava e conteneva l’aumento dei requisiti per lasciare il lavoro senza che questi fossero stati mai cambiati attraverso un decreto ministeriale che potrà arrivare solo nel 2026 e non oggi. Da qui lo stop al sistema che permette la definizione previsionale del pensionamento di chi vi accede per la consultazione della propria posizione previdenziale. Il simulatore è ripartito nel pomeriggio, intorno alle 16: cancellato il requisito di ulteriori tre mesi per l’accesso alla pensione dal 2027. 

Pensioni, una manifestazione dei sindacati in una foto d’archivio

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

L’Inps ieri aveva smentito l’applicazione di nuovi requisiti pensionistici e assicurato che le certificazioni saranno redatte in base alle tabelle pubblicate attualmente: il problema, però, è che l’applicativo dello stesso Istituto prevedeva, fino a questo pomeriggio, i futuri requisiti e non quelli attualmente validi. 

Ma come stanno le cose? Che cosa può accadere dal 2027? 

I requisiti attuali: 2025 e 2026 

Sappiamo che nel 2025 e nel 2026 sono richiesti 67 anni di età anagrafica e 20 anni di anzianità contributiva per tutte le categorie di lavoratori: uomini e donne, dipendenti, pubblici e privati, e autonomi. Per la pensione anticipata, a prescindere dall’età anagrafica, i requisiti sono rispettivamente Per uomini e donne 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva e 41 anni e 10 mesi: si mantiene la differenza tra i due sessi che, al contrario, non vale più per la pensione di vecchiaia. 

Gli aumenti legati alla speranza di vita 

L’età anagrafica per la pensione di vecchiaia e gli anni di contributi per quella anticipata, però, sono soggetti ad adeguamenti periodici, in funzione dell’andamento della speranza di vita. Il che vuol dire che se la speranza di vita cresce, crescono anche la soglia anagrafica da raggiungere per poter accedere alla pensione di vecchiaia o i requisiti contributivi per quella anticipata. In particolare, a partire dal 2019 l’adeguamento avviene con frequenza biennale (in precedenza era invece triennale) ma è stato o sarà pari a zero per i bienni 2021-2022, 2023-2024 e 2025-2026 perché non si sono registrati aumenti della speranza di vita. 

L’ultima versione della regola che presiede al meccanismo, però, prevede che l’adeguamento possa essere al massimo di tre mesi a biennio, con la possibilità di recuperare il mese eccedente in sede di adeguamenti successivi. Al contrario, se la speranza di vita si riduce o rimane ferma, come è avvenuto durante la pandemia, non scatta nessun aumento dell’età anagrafica. 

I requisiti dal 2027 in avanti 

Gli ultimi numeri disponibili delle tabelle dell’Istat utilizzate nel cosiddetto scenario demografico ISTAT mediano (base 2022) ripreso dalla Ragioneria generale dello Stato hanno confermato, fino a qualche mese fa, che anche nel 2027 e nel 2028 i requisiti sarebbero rimasti inalterati, con incrementi di un solo mese dal 2029.

Il ritmo di crescita o, meglio, lo stop alla crescita è fissato nero su bianco nella Nota di Aggiornamento al Rapporto n. 24 “Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario” elaborato dalla Ragioneria Generale dello Stato. A questo documento ha fatto riferimento la Cgil. 

Il problema è che qualche mese fa il Presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli aveva parlato di una crescita rilevante della speranza di vita a 65 anni, ipotizzando una crescita dell’età di pensionamento a 67 anni e tre mesi nel 2027 e 67 e 6 mesi dal 2029, con incrementi analoghi per i requisiti per la pensione anticipata: 43 anni e un mese per gli uomini e 42 anni e un mese per le donne. 

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Si tratta dei nuovi numeri inglobati dall’Inps nel proprio applicativo senza, però, che siano stati approvati dai Ministeri in un decreto specifico. Una fuga in avanti che ha costretto l’Istituto a una imbarazzante marcia indietro. 

La Lega non ci sta 

Quel che alla fine rimane, però, di politicamente rilevante è la posizione del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, che ha avvisato come, in ogni caso, la Lega non accetterà e non farà passare l’aumento ipotizzato. 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi