«Collana, ecco la piscina, sport cruciale per Napoli»

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L’appuntamento è per lunedì 13 gennaio alle 11. Era dal luglio del 2013 che si aspettava questo momento, da quando cioè erano cominciati i lavori alla piscina del Collana terminati solo in queste settimane. Lunedì, per l’inaugurazione della piscina vomerese, arriverà anche il presidente del Coni, Giovani Malagò. Padroni di casa il direttore dell’Arus, Flavio De Martino, che ha seguito i lavori di ristrutturazione, il governatore Vincenzo De Luca, il presidente del Coni regionale Sergio Roncelli. Un risultato figlio di quegli interventi economici nati con le Universiadi e che durano tutt’ora.

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Presidente Roncelli si aspettava di vedere questo momento?

«Onestamente sì, perché vengono rispettati i tempi di lavoro previsti nel cronoprogramma. Il progetto Collana va avanti, quello della piscina era solo uno step di una vicenda molto più lunga, complessa e che ancora non è terminata. Il Collana ha da sempre una valenza per tutta la città. Grazie alla tangenziale ed alla metropolitana accedono alla struttura collinare atleti e amatori da tutta Napoli. Con il Collana ancora dalle potenzialità ridotte parliamo di migliaia di persone al giorno che lo frequentano».

Torniamo alla Piscina: che tipo di gestione ci sarà?

«Secondo lo stesso schema già funzionante per il resto dell’impianto. Di concerto con l’Arus, ente proprietario, faremo una manifestazione di interesse per le federazioni prima e le società poi. Solo successivamente saranno prese in considerazioni società meritevoli per bacino d’utenza, capacità e risultati».

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Quando si prevede l’apertura al pubblico?

«Dalle notizie che arrivano ci vorranno uno-due mesi dopo i collaudi di rito. Noi spingeremo affinché si possa fare prima possibile ma siamo sicuri che ci sia già l’interesse ad accelerare al massimo».

Prossimo step?

«Il resto del Collana. Nel giro di qualche anno avremo due tribune nuove di zecca, altre palestre ed anche il palazzetto che era chiuso da tantissimo tempo riaprirà. Il Collana diventerà un centro di attrazione sportiva per tutti. Al momento vi operano judo, taekwondo, pugilato, kick boxing, tennistavolo, ginnastica, danza sportiva, scacchi, bridge, atletica, tennis. Il mio sogno è poi la realizzazione di un centro medico sportivo come esisteva un tempo. E ci sono anche le scuole. L’ultima ammessa è l’Alberti».

Buone notizie per gli impianti a Napoli?

«L’eredità delle Universiadi si fa sentire. Aspettiamo la realizzazione del palazzo degli Eventi che dovrà sorgere nell’area est, un’arena da 8mila posti che possa ospitare gradi manifestazioni sportive. Le Universiadi hanno dimostrato che con un lavoro sinergico tra Coni e Istituzioni si può raggiungere qualsiasi risultato. Penso all’accordo Comune-Federnuoto per le piscine, la nuova vitalità della Scandone, e le altre che dovranno essere ristrutturate. Molto si sta facendo e molto si dovrà ancora fare perché questa è una città che ha fame di sport».

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«Molte federazioni si stanno proponendo per portare a Napoli tanti appuntamenti agonistici di caratura internazionale. Siamo comunque in una fase di transizione con le elezioni dei comitati regionali che si succedono e questo non aiuta nella celerità delle decisioni».

Il 12 aprile sono in programma le elezioni del comitato regionale campano del Coni e sarà il suo terzo mandato da presidente.

«Sì e sono fiducioso che il mondo sportivo voglia rinnovarmi la fiducia. Se mi guardo indietro vedo tante cose fatte che hanno cambiato il ruolo dello sport nella vita sociale e culturale della nostra regione. Ricordo le Universiadi, l’affidamento da parte della Regione delle attrezzature delle Universiadi da assegnare agli Enti sportivi, la gestione del Collana, la grande collaborazione con l’Arus per i contributi alle manifestazioni sportive ed infine l’accordo sui voucher sportivi che hanno permesso di avvicinare allo sport migliaia di ragazzi/e di tutta la Campania. Il Coni Campania in questi anni è diventato il collante tra Sport e Istituzioni. Che hanno compreso l’importanza della pratica sportiva per la crescita formativa dei giovani e per l’immagine positiva del territorio. In questo il Coni Campania ha acquistato una credibilità enorme, diventando uno stabile punto di riferimento per tutte le Istituzioni».





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