Il Rimborso 730 senza sostituto d’imposta sta diventando un vero incubo per molti contribuenti. Numerosi cittadini lamentano il mancato arrivo del bonifico relativo alle somme Irpef spettanti anche a gennaio. Una situazione che ha generato un’ondata di domande sui canali social dell’Agenzia delle Entrate.
L’ente ha recentemente rassicurato i contribuenti, precisando che l’arrivo del rimborso sarà comunicato attraverso il Cassetto Fiscale, tramite notifica. Vediamo come verificare lo stato dei pagamenti del Rimborso 730 senza sostituto e perché tarda ad arrivare.
Prima, però, vi lasciamo al video YouTube di Martino Campioni sulla procedura da seguire per verificare online, passo dopo passo, lo stato della propria pratica.
A chi spetta il rimborso 730 senza sostituto
Prima di soffermarci sulla buona notizia data dall’Agenzia delle Entrate, andiamo a vedere chi sono i destinatari del rimborso. I pagamenti del rimborso 730 senza sostituto sono destinati a coloro che hanno presentato la dichiarazione dei redditi 2023 utilizzando il Modello 730 o il Modello Redditi PF senza indicare, appunto, un sostituto d’imposta. In questi casi, il credito Irpef maturato a conguaglio viene erogato in due modalità:
- tramite bonifico;
- con assegno vidimato recapitato al domicilio indicato dal contribuente.
Alcuni beneficiari hanno ricevuto l’accredito delle somme sul proprio conto corrente o tramite assegno vidimato durante le festività di dicembre 2024. Per una parte considerevole di contribuenti, però, l’attesa continua anche a gennaio 2025 e si fa sempre più pesante. Tale ritardo riguarda soprattutto coloro che hanno presentato dichiarazioni con dati non immediatamente verificabili o in situazioni che richiedono controlli più approfonditi, ma non solo.
Perché il rimborso 730 è in ritardo
Non c’è una ragione univoca che accumuna tutti i percettori delle somme ancora non accreditate o pagate. Diversi sono infatti i fattori che possono ritardare i pagamenti del rimborso 730/2024. Nonostante l’ansia comprensibile dei contribuenti, nella maggior parte dei casi non c’è molto da temere, poichè il versamento è affidato all’Agenzia delle Entrate. L’ente segue una procedura bene precisa che inizia dalla raccolta delle dichiarazioni dei redditi e termina con una minuziosa verifica dei dati prima di dare il via alle erogazioni.
Il termine ultimo per la presentazione del modello 730/2024 è stato fissato al 30 settembre. I primi accrediti del rimborso sono partiti a dicembre, ma è normale che non tutti i pagamenti vengano completati entro la fine dell’anno. L’Agenzia ha tempo fino a marzo 2025 per ultimare l’erogazione del rimborso 730 senza sostituto. Il ritardo può quindi dipendere dalla grande quantità di dichiarazioni da processare o ai controlli ancora in corso. Ma non è questa la sola causa.
Sul ritardo nei pagamenti del rimborso 730 senza sostituto d’imposta può influire:
- l’inserimento nella dichiarazione di dati errati o completi in parte (es. un codice IBAN non valido);
- un controllo del Fisco ancora in atto sulla dichiarazione;
- la mancata autorizzazione al rimborso, anche se la richiesta è stata presa in carico.
Come capire se i pagamenti sono sbloccati, la notifica dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate è corsa ai ripari per cercare di tamponare il qualche modo il malcontento dei contribuenti che attendono di ricevere il pagamento del rimborso 730 senza sostituto di imposta. La buona notizia è la notifica apparsa a gennaio nel Cassetto Fiscale, accessibile tramite SPID, CIE o CNS, di chi attende con ansia l’accredito dalle somme spettanti.
Il messaggio dell’Agenzia delle Entrate che informa sullo sblocco dei pagamenti del rimborso 730 senza sostituto recita:
Stiamo erogando il tuo rimborso IRPEF – 730 SENZA SOSTITUTO 2023. Ti abbiamo inviato via posta l’Assegno vidimato: ti servirà per riscuotere l’importo presso l’ufficio postale.
Ma cosa bisogna fare in questo caso? Nulla di particolare, occorre aspettare che il postino recapiti al proprio domicilio l’assegno. Appena ricevuto, sarà possibile recarsi presso un ufficio postale per riscuoterne l’importo.
La situazione dovrebbe smuoversi a momenti anche per i contribuenti che hanno indicato un IBAN corretto e attendono l’accredito tramite bonifico bancario o postale. Buone nuove potrebbero arrivare già dalla prossima settimana.
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