La Procura di Milano svela un sistema di conflitti di interesse nell’urbanistica: ecco cosa è emerso

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Le recenti indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano hanno messo in luce irregolarità significative nel settore dell’urbanistica milanese. Attraverso una informativa dettagliata risalente a novembre, sono emersi comportamenti che vanno ben oltre i semplici “isolati casi di false attestazioni”. L’inchiesta ha rivelato un sistema complesso in cui esercizi distorti di poteri pubblici si intrecciano con interessi privati, generando conflitti di interesse lontani dalla trasparenza attesa in ambito pubblico.

Un sistema di conflitti nel settore urbanistico

Secondo quanto riportato dagli inquirenti, Milano è attualmente segnata da un sistema in cui l’urbanistica è influenzata da rapporti di potere e privilegi. L’informativa dettagliata degli investigatori fa riferimento a come le pratiche urbanistiche siano ostacolate in mancanza di “contatti privilegiati”. La complicità e i legami tra gli attori coinvolti nel processo decisionale minerebbero l’integrità delle procedure che dovrebbero governare i progetti edilizi nella città.

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È stata evidenziata una dinamica in cui alcuni operatori, privi di relazioni importanti, possono trovarsi in svantaggio rispetto a chi invece beneficia di raccomandazioni o connessioni dirette. Questi aspetti sollevano gravi preoccupazioni riguardanti la regolarità delle pratiche edilizie e la distribuzione equa delle opportunità all’interno di un settore nevralgico per lo sviluppo urbano della città.

Le indagini e il ruolo dell’ex assessore

Nella stessa informativa, si accenna anche a perquisizioni che hanno coinvolto figure di rilievo, come l’ex assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Ada Lucia De Cesaris, che è stata citata ma non indagata. Le perquisizioni fanno parte di un’ampia indagine coordinata dal pool di magistrati milanesi, tra cui l’aggiunta Tiziana Siciliano e i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, per far luce sulla gestione urbanistica cittadina.

Particolare attenzione è stata rivolta a Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello unico edilizia, attualmente sotto indagine. Quando Oggioni è stato chiamato a sedere nella Commissione paesaggio nel 2021, non ha dichiarato conflitti di interesse legati al rapporto di lavoro di sua figlia con una società di architettura, sollevando ulteriori interrogativi sulla trasparenza delle dichiarazioni e sulla genuinità delle decisioni della Commissione stessa.

Le dichiarazioni degli architetti coinvolti

Un architetto che ha denunciato il sistema tramite un verbale ha parlato di sentirsi “respinto da un ambiente percepito come viziato”. Secondo il professionista, esisterebbero numerosi casi in cui progetti vengono bocciati dalla Commissione, per poi essere approvati senza problemi solo cambiando il progettista, evidenziando una prassi criticabile che mette in discussione la meritocrazia nei processi di approvazione.

Le testimonianze raccolte fanno emergere un quadro allarmante in cui i progetti urbanistici nella città sembrano essere sottoposti a influenze esterne che non rispettano i criteri di imparzialità. Tali affermazioni implicano un contesto in cui la qualità dei progetti viene sacrificata a vantaggio di rapporti personali, creando una situazione che potrebbe compromettere lo sviluppo urbano della città di Milano.

Conseguenze delle indagini e reati contestati

L’inchiesta ha già portato a numerosi sequestri di edifici e cantieri a Milano, con le accuse che spaziano dalla lottizzazione abusiva al falso, fino al traffico di influenze illecite. Il fermo delle pratiche è avvenuto in un momento critico, dato che la cosiddetta legge “salva Milano” è attualmente bloccata al Senato, lasciando il futuro della pianificazione urbanistica milanese nell’incertezza.

Negli atti della Gdf sono stati documentati almeno sette casi di conflitti di interesse, ognuno dei quali contribuisce a svelare un’immagine preoccupante della gestione e dell’amministrazione urbana nella metropoli lombarda. Le autorità sono ora chiamate a prendere misure concrete per garantire la legalità e ristabilire la fiducia nel sistema urbanistico, sostenendo che la trasparenza e l’equità devono tornare a essere priorità fondamentali nella progettazione e gestione della città.

Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Sara Gatti

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