L’età per le pensioni crescerà? Tra speranza di vita, mesi in più e stop della Lega, cosa sta succedendo

Assegni minimi, pensionamento anticipato, quota 43, pensioni integrative e ora anche l’aspettativa di vita. Sono questi gli argomenti che in questo autunno e inizio di inverno, il governo Meloni ha dovuto affrontare per risolvere lo spinoso dilemma delle pensioni. Riformarle o non riformarle? Accontentare la Lega o ascoltare i moniti del Mef? Alla fine dei conti, si è scelta la via di mezzo, che non ha ovviamente soddisfatto nessuno. Un aumento di 1,80 euro per le pensioni minime e il via libera al pensionamento tramite la cumulazione della pensione ordinaria e di quella integrativa, sono queste le scelte del governo inserite nella Legge di bilancio.

A poche settimane dall’approvazione della manovra, però, il mondo delle pensioni è stato scosso da una notizia inaspettata, che ha creato qualche difficoltà anche alla Lega di Matteo Salvini. Il tutto nasce da una comunicazione della Cgil, che dichiara di aver notato un cambiamento nei parametri dell’Inps sull’età pensionabile. Secondo il sindacato rosso l’Inps, nell’applicativo usato dai patronati per i calcoli previdenziali, ha aumentato di 3 mesi i requisiti anagrafici e contributivi per andare in pensione dal 2027 e di altri due mesi nel 2029.

Un aumento non da poco, effettuato senza alcun decreto dei ministeri dell’Economia e del Lavoro a concerto e soprattutto alle spalle degli italiani. Immediata la risposta dell’Inps, che ha negato la modifica dei software, smentita però dalle dure parole del leghista Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro: “L’aumento dei requisiti per andare in pensione fatto trapelare in maniera impropria e avventata dall’Inps non ci sarà“. Insomma, nessuno si assume la responsabilità dell’accaduto e intanto si comincia a riflettere sulle modalità con cui si sceglie l’età pensionabile e sulle possibili reazioni dei cittadini ai continui aumenti degli anni di lavoro.

Pensioni, cosa cambia nel 2027 e nel 2029

Quindi, se l’aumento dell’età pensionabile, come visto sul sito dell’Inps, dovesse rivelarsi vero, allora la situazione per i lavoratori italiani cambierebbe radicalmente. Dal 2027, infatti, si andrebbe in pensione a 67 anni e 3 mesi e dal 2029 con 67 anni e 5 mesi per la pensione di vecchiaia. Invece, per quanto riguarda la pensione anticipata, i contributi necessari salirebbero nel 2027 a 43 anni e un mese – rispetto ai 42 anni e 10 mesi necessari oggi – e nel 2029 a 43 anni e tre mesi.

L’allungamento del periodo in cui gli italiani dovranno lavorare è dovuto sostanzialmente al miglioramento delle condizioni di vita e quindi all’allungamento dell’aspettativa di vita. Ad oggi la speranza di vita a 65 anni è di circa altri 20 anni, che si rivelano come un periodo piuttosto lungo da stipendiare senza alcun tipo di contributo alla società. Lo aveva chiarito anche Francesco Maria Chielli, presidente dell’Istat, nel 2019, quando aveva sostenuto che “le prospettive sulla speranza di vita a 65 anni presagiscono una crescita importante dell’età pensionabile“. Secondo la progressione da lui pensata, si potrebbe giungere ad una pensione dai 70 anni in su per i lavoratori che appartengono alla generazione Z.

Pensioni, Fornero: “Non possiamo permetterci di ridurre l’età del pensionamento“

Sul caso è intervenuta anche l’ex ministra del governo Monti, Elsa Fornero, la cui legge sul pensionamento potrebbe essere abolita dalla Lega. “Salvini non guarda i numeri, non legge quello che il ministro Giorgetti e la Ragioneria di Stato scrivono“, ha sostenuto l’ex ministra, sottolineando come al momento le casse dello Stato non possano assumersi in alcun modo la spesa per la diminuzione dell’età pensionabile. In questo senso, però, è possibile congelare ancora l’aumento della speranza di vita.

“Il Parlamento ha la possibilità di bloccarlo di nuovo“, ha infatti spiegato Fornero, ricordando come questo sia stato fatto nel periodo del Covid e come può effettivamente essere riprodotto in ogni situazione. Per quanto riguarda, quindi, ciò che è accaduto con l’Inps, l’ex ministra dichiara di essere rimasta sorpresa e di credere che ad oggi “tutto dovrebbe essere più trasparente“. In questo senso anche le cosiddette “finestre” inserite dai governi per guadagnare tempo sull’età pensionabile, sembrerebbero piuttosto “trucchetti“, ovvero un modo non trasparente di aumentare l’età pensionabile senza però prendersene la responsabilità.

L’unico modo, secondo Elsa Fornero, di affrontare correttamente il tema delle pensioni è quello di trovare i fondi con cui queste possono essere mantenute. Il governo, quindi, deve dimostrare un po’ di coraggio, sostanzialmente decidendo di tassare i patrimoni. “Questo sarebbe coraggioso, però non ce l’hanno questo coraggio“, ha sostenuto infatti Fornero.