l’impegno di Aca e Sasi

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Riduzione del 35% delle perdite nelle reti nel 2025 e un tavolo permanente  per verificare l’avanzamento dei lavori: è quanto emerso nella riunione convocata oggi in prefettura a Chieti per fare il punto sulla crisi idrica.

Un incontro voluto dal prefetto Gaetano Cupello a seguito delle numerose segnalazioni pervenute da parte dei sindaci di alcuni Comuni della provincia, i quali hanno lamentato il perdurare della criticità idrica, nonostante il corrente periodo invernale e le piogge e nevicate degli scorsi giorni. 

Alla riunione hanno preso parte il vicepresidente della giunta regionale Emanuele Imprudente, che ha sottolineato l’impegno profuso dalla Regione Abruzzo per il reperimento di fondi da mettere a disposizione delle società di gestione per l’attuazione di interventi specifici. Per L’Ersi era presente il direttore Antonacci, per la Provincia di Chieti il presidente Menna, anche in veste di sindaco di Vasto, nonché i sindaci dei Comini di Chieti, Casoli, Casalbordino, Guardiagrele, Furci, Francavilla al Mare, Lanciano, San Giovanni Teatino, Cupello, Guardiagrele, il commissario prefettizio di Ortona, il vicesindaco di Monteodorisio, un rappresentante del Comune di San Salvo. Hanno inoltre partecipato i rappresentanti della Asl 2, dell’Arap, del Consorzio di Bonifica Sud, dell’Agenzia regionale di protezione civile, il presidente della Sasi, Basterebbe e il direttore tecnico dell’Aca, Livello. 

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L’amministrazione regionale ha riferito di aver messo a disposizione di Sasi oltre 60 milioni di euro e di 42 milioni di euro destinati ad Aca “per la realizzazione delle progettualità da loro elaborate, concernenti la distrettualizzazione e digitalizzazione delle reti e le attività di ricerca delle perdite, mentre nell’ultimo mese, per il superamento delle emergenze, ricorrendo a fondi Fesrsono stati stanziati circa 5,5 milioni a favore di Aca. e 9,5 milioni a favore di Sasi per la riparazione e sostituzione delle reti idriche nel comprensorio teatino.I n aggiunta, a fine anno, sono stati recuperati dal bilancio regionale circa 770 mila euro per l’implementazione dei piani di emergenza di tutti i gestori, anche tramite, ad esempio, l’acquisto di nuove attrezzature. La Regione – ha concluso Imprudente – prosegue nel monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori, d’intesa con Ersi”. 

Per Ersi il direttore Antonacci ha richiamato le programmazioni in corso per interventi strutturali su tutte le dorsali e le adduttrici principali   assicurando ai sindaci la massima disponibilità e attenzione alle diverse problematiche locali, anche attraverso la convocazione di riunioni dedicate, con i gestori, al fine di scongiurare il ripetersi di situazioni critiche come quelle vissute la scorsa estate. 

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I rappresentanti delle società di gestione, dal canto loro,  hanno illustrato i progetti in corso per il miglioramento delle rispettive condutture ed adduttrici. 

“Grazie al Pnrr – ha detto il presidente della Sasi – la società ha ricevuto 47 milioni, con i quali saranno finanziati lavori per aumentare fino a 200 litri al secondo la portata dell’acqua, grazie al potabilizzatore. Un secondo lotto di finanziamenti di 15 milioni per le attività di ricerca delle perdite consentirà di recuperare circa il 38% delle perdite su 16 comuni. Tali lavori termineranno entro marzo 2026”. 

L’Aca ha invece parlato dei due progetti in corso, finanziati con i fondi Pnrr: il primo da 15 milioni per la sostituzione del collettore principale dentro Pescara, che dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre 2025, l’altro relativo al rifacimento del tratto di rete da Popoli a Chieti, da 8 milioni. “Questi due interventi – è stato spiegato –  porteranno a migliorare la funzionalità dell’acquedotto Giardino, in modo da ridurre le perdite e migliorare la distribuzione anche nei Comuni della provincia di Chieti”.

Il prefetto Cupello in chiusura ha invitato i gestori a impiegare “criteri che assicurino  la massima obiettività e trasparenza nelle chiusure temporanee del servizio, nonché a mantenere efficiente il flusso comunicativo con i sindaci, soprattutto in caso di interventi significativi sulle condutture che potrebbero comportare la sospensione dell’erogazione idrica con conseguenti disagi alla popolazione” esortando le società di gestione “al massimo rispetto possibile degli orari di chiusura comunicati alla cittadinanza e a valutare l’incremento del ricorso alle riparazioni notturne, sempre nell’ottica di contenere i disservizi per la popolazione”. 

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