Anche Sinistra Italiana, dopo i Giovani Democratici e Carpi Comune, prende posizione con un comunicato del portavoce Corrado Gallo contro la prospettiva dell’apertura di un liceo steam a Carpi per iniziativa di Confindustria. E, come già per i Giovani Dem, si tratta di un messaggio importante, visto che Sinistra Italiana, con i Verdi, è parte della maggioranza come AVS ed esprime un assessore, Tamara Calzolari, nella Giunta guidata dal sindaco Riccardo Righi, che si è sempre dichiarato d’accordo, invece, con il progetto di Confindustria. Di seguito il testo della comunicazione. segue
«Visto il recente e acceso dibattito sulla stampa sull’apertura, prevista per l’anno scolastico 2025/26, del Liceo STEAM di Confindustria, come Sinistra Italiana Carpi vorremmo offrire anche noi la nostra prospettiva. È proprio un liceo privato quello di cui la città di Carpi, e soprattutto, gli studenti carpigiani, hanno veramente bisogno? La retta è di seimila euro all’anno, per un totale di quattro anni. A cosa serve un liceo privato, “d’eccellenza”, quando le rette sono al di sopra delle disponibilità economiche di moltissimi dei nostri studenti? Chi trarrà veramente un beneficio dall’apertura di questo liceo? La maggioranza degli studenti carpigiani, o una fascia molto ristretta di studenti benestanti e privilegiati? Questo liceo servirà a tutta la comunità cittadina, diventando una parte integrante del tessuto sociale, come lo sono le scuole pubbliche, o diventerà soltanto un luogo d’incontro per i pochi fortunati che si potranno permettere di frequentarlo? Per noi la risposta è ovvia. Il Liceo STEAM fornirà agli studenti carpigiani un indirizzo di tipo scientifico-scienze applicate, ma la nostra città ne ha già uno, presso il Liceo Scientifico Manfredo Fanti, un istituto pubblico. Troviamo assolutamente superflua, se non direttamente controproducente, questa iniziativa, che andrà inoltre a occupare lo spazio del Polo Universitario, uno spazio che dovrebbe invece essere messo al servizio di tutta la cittadinanza e della comunità. Fratelli d’Italia lo ritiene un “tassello fondamentale per il futuro educativo e formativo del nostro territorio”, ma sarà veramente così? Noi abbiamo dei seri dubbi. Forza Italia si dichiara “perplessa” dall’opposizione della sinistra. Come al solito, la retorica della cosiddetta “eccellenza”, sbandierata continuamente dalle forze politiche di destra nelle loro recenti dichiarazioni alla stampa, non fa altro che giustificare e nascondere una visione profondamente classista dell’istruzione, quasi ottocentesca, secondo cui soltanto chi può permettersi di pagare delle rate esorbitanti debba avere il diritto di frequentare una scuola di qualità, che lo possa preparare in modo trasversale e approfondito, mentre tutti gli altri si dovrebbero arrangiare come possono, frequentando gli istituti pubblici che vengono ignorati e snobbati sempre di più a favore delle scuole private, dalla destra cittadina qui a Carpi così come dallo stesso Governo Meloni». segue
«Noi riteniamo che l’istruzione debba essere universale, equa e gratuita, un diritto garantito a tutti a prescindere dalle disponibilità economiche. Ogni persona dovrebbe vedersi garantiti i mezzi e i fondi per istruirsi liberamente in modo da poter sviluppare al meglio i propri talenti, per potersi inserire nella vita lavorativa e trovare un impiego dignitoso e appagante. Per noi l’istruzione deve essere totalmente slegata dalle solite dinamiche aziendali capitalistiche del profitto e della competitività, che non fanno altro che erigere degli ostacoli davanti agli studenti e aizzarli gli uni contro gli altri. Se Confindustria vuole aprire la sua scuola a Carpi, per noi non andrebbe speso nemmeno un euro di fondi pubblici per finanziarla. Invece di continuare a favorire e fomentare le disuguaglianze sempre maggiori tra gli studenti e le famiglie, dovremmo fornire alle scuole tutti i mezzi e i fondi necessari per permettere loro di potenziare e rinnovare le strutture, gli strumenti didattici e digitali, i progetti e le opportunità per gli studenti, la formazione dei docenti, in modo da realizzare un sistema educativo moderno e inclusivo, che possa preparare adeguatamente tutti gli studenti, a prescindere dalla loro estrazione, alle sfide del XXI Secolo. Il diritto all’istruzione, universale e di qualità – conclude la nota – è per noi una delle basi di una società democratica degna d’essere chiamata tale».
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