“A scorrere il testo del Decreto Legge Milleproroghe ci si rende conto che della promessa proroga per i tribunali di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano non c’è nemmeno l’ombra” – è quanto si legge in una nota del Senatore del PD Michele Fina, che punta il dito contro il Governo e i parlamentari di maggioranza per la gestione della giustizia in Abruzzo.
La critica del Senatore non si limita all’assenza di misure per i tribunali abruzzesi, ma evidenzia una disparità di trattamento rispetto ad altre aree del Paese: “Oltre il danno, anche la beffa: una proroga per le sedi giudiziarie insulari è stata prevista all’articolo 10 del decreto, mentre l’Abruzzo è stato completamente ignorato.”
TRE ANNI DI PROMESSE DISATTESE
Secondo Fina, il mancato intervento sul tema dei tribunali d’Abruzzo rappresenta una grave mancanza di rispetto verso il territorio e i suoi cittadini. “Nel 2022 ci avevano detto che una breve proroga sarebbe servita per avere il tempo di fare una riforma definitiva che salvasse i tribunali. E invece, dopo tre anni, siamo ancora alle prese con una situazione gravemente precaria e con una condizione del personale sempre molto difficile”, sottolinea il Senatore, puntando il dito contro gli esponenti di Fratelli d’Italia, accusati di non aver mantenuto le promesse fatte sul potenziamento del personale.
L’INIZIATIVA DEL PD
Di fronte a questa situazione, il PD si dice pronto a intervenire con emendamenti al Milleproroghe per ottenere la proroga delle funzioni dei tribunali, altrimenti destinati alla chiusura entro fine anno. “Presenteremo noi gli emendamenti – annuncia Fina – e ci aspettiamo il voto favorevole di tutti.”
RICHIESTA DI UNA RIFORMA DEFINITIVA
Il Senatore torna a sollecitare una riforma strutturale della geografia giudiziaria, ribadendo l’urgenza di una risposta concreta da parte del Governo. “Nell’ultimo incontro svolto in autunno alla presenza dei Sindaci, dei Presidenti degli Ordini e del Comitato, il Governo ha assunto impegni precisi: con questo Milleproroghe sono stati traditi. Pretendiamo rispetto per il territorio.”
Il tema dei tribunali d’Abruzzo continua dunque a essere al centro del dibattito politico, con la speranza che il Parlamento trovi una soluzione concreta per evitare il depotenziamento della giustizia in aree già penalizzate.
LIRIS E SIGISMONDI (FDI) RASSICURANO, VERSO LA SALVEZZA DEFINITVA
“È vero, all’interno del decreto Milleproroghe non è prevista la proroga per i tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto. Non lo prevede, non per dimenticanza ma per una chiara volontà di dare una soluzione definitiva alla riapertura dei tribunali sub-provinciali abruzzesi Bisogna riconoscere, infatti, che se da un lato le proroghe hanno consentito di mantenere in vita questi 4 presìdi di giustizia, dall’altro, dopo tredici anni, è giunto il momento di scelte strutturate che vadano a risolvere le tante criticità emerse in questi anni, a partire dalle piante organiche del personale amministrativo”. Lo dichiarano i parlamentari Liris e Sigismondi di Fratelli d’Italia.
“Proprio ieri, infatti, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, rispondendo in aula al Senato a un’interrogazione, ha annunciato la presentazione da parte del Governo di uno schema di disegno di legge per la revisione della geografia giudiziaria, con la riapertura di alcune sedi soppresse nel 2012. La risposta del sottosegretario è in linea con quanto è scaturito dall’incontro che noi parlamentari di Fratelli d’Italia abbiamo organizzato nel mese di novembre tra il coordinamento dei sindaci e dei presidenti degli Ordini forensi di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, insieme allo stesso sottosegretario Delmastro”. Si tratta di strutture nelle province dell’Aquila e Chieti.
“Quest’anno, quindi, si mira alla salvezza definitiva dei tribunali sub-provinciali abruzzesi e non alla mera proroga delle loro funzioni. Qualora i tempi per l’approvazione del disegno di legge dovessero subire dei rallentamenti, siamo pronti a intervenire con ulteriori proroghe. Siamo in costante contatto con il ministero della Giustizia, gli amministratori locali e i referenti degli ordini forensi per informare e condividere le varie fasi che porteranno alla salvaguardia dei nostri tribunali”.
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