Durante le vacanze natalizie, gli ospedali della Valle Camonica hanno curato mediamente 160 utenti ogni giorno
Vacanze sulla neve significa anche traumi e infortuni tipici degli sport invernali. Lo sanno bene i sanitari della Valcamonica che ogni anno nella stagione natalizia si trovano ad affrontare un grande afflusso di turisti attirati dalle montagne innevate camune e i loro piccoli o grandi incidenti. Durante le festività — quindi dal 24 dicembre al 6 gennaio — l’Asst della Valcamonica ha registrato un forte affollamento soprattutto dei Pronto soccorso di Edolo ed Esine. Una tendenza, dicono i sanitari, che appare sempre più in incremento negli ultimi anni. Ai Pronto soccorso non arrivano solo cittadini italiani o stranieri con traumi da caduta sulla neve ma anche con complicanze legate ai virus stagionali.
Nelle due settimane tra Natale e l’Epifania si sono registrati 2.253 accessi ai Ps (1.351 ad Esine e 610 ad Edolo, ai quali vanno aggiunti 193 triage pediatrici e 99 triage ginecologici). La media giornaliera è stata di 160 utenti. La sintomatologia prevalente è legata a febbre e sintomi delle alte vie aeree (187 casi); rilevante anche il dato sui traumi cranici (33) e disturbi neurologici (56). Inoltre 190 utenti hanno poi avuto necessità di ricovero nelle strutture ospedaliere. Numeri questi inferiori alla «quotidianità» del resto dell’anno fatta eccezione per la settimana di Ferragosto: nel 2024 in soli 7 giorni ci sono stati 1.156 accessi ai due Pronto soccorso comuni.
«L’impegno profuso dagli operatori sanitari è stato encomiabile — dichiara il direttore generale dell’Asst, Corrado Scolari — poiché i ritmi di lavoro sono stati intensi e impegnativi soprattutto se consideriamo le carenze di medici che ancora si riscontrano. Quando la presenza giornaliera in Pronto soccorso è di 160 persone, le attese di qualche ora sono inevitabili per le patologie non urgenti. I casi più gravi richiedono tempo e concentrazione».
Al fine di intercettare i casi di lieve entità sul territorio, evitando di affollare i Pronto soccorso, per le festività natalizie sono stati potenziati i servizi territoriali soprattutto per l’alta Valle Camonica. Nel periodo dal 22 dicembre al 6 gennaio sono state potenziate le postazioni di Continuità Assistenziale di Edolo e Ponte di Legno, che hanno erogato in tutto 285 prestazioni sanitarie, comprendenti 132 visite ambulatoriali, 31 visite domiciliari, 122 consulenze telefoniche, operando in coordinamento con i Ps di Edolo ed Esine per l’invio dei casi più gravi.
Nello stesso periodo l’Ambulatorio Infermieristico IfeC dedicato a residenti, turisti italiani e stranieri e lavoratori stagionali che si trova nella Casa di Comunità di Ponte di Legno ha avuto 30 accessi, comprendenti valutazioni, medicazioni semplici, indicazioni per pazienti con sindromi influenzali, misurazione di parametri vitali e orientamento alla rete dei servizi socio-sanitari. Per quanto riguarda gli accessi all’Hotspot Infettivologico, aperto nella Casa di Comunità di Ponte di Legno (un altro è stato aperto a Pisogne il 7 gennaio) in collaborazione con i medici di medicina generale, si sono rilevati 10 accessi per pazienti con problemi respiratori legati alle sindromi influenzali.
Di forte impatto anche l’attività dei medici di medicina generale dell’Alta Valle, che hanno registrato un accesso di 90 turisti in aggiunta alla loro attività ordinaria. «Il potenziamento dei servizi territoriali — continua Scolari — e il raccordo con gli mmg sono la strada giusta per consentire ai Pronto soccorso di dedicarsi ai casi urgenti e gravi». «Il buon risultato — prosegue il dg — è frutto del lavoro sull’organizzazione delle risorse già presenti nel sistema sanitario della Valle e non ha comportato nuove spese ma solo un migliore utilizzo delle risorse presenti»
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