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Là dove non c’è fibra. Eutelsat rompe con Tim, si scalda Space X. Arriva l’occasione di Starlink per farsi spazio sul mercato italiano delle tlc dove ha avviato una campagna per offrire la connessione internet nel settore residenziale

(Mariarosaria Marchesano – ilfoglio.it) – Arriva l’occasione di Starlink per farsi spazio sul mercato italiano delle tlc dove ha avviato una campagna per offrire la connessione internet nel settore residenziale

Il bando per le connessioni nelle zone remote della Lombardia potrebbe non essere l’unica opportunità per Space X di rafforzarsi sul mercato italiano con la sua rete di satelliti Starlink perché un altro bacino potenziale di clienti sta per diventare accessibile. Secondo alcune indiscrezioni raccolte dal Foglio, il contratto che Tim ha sottoscritto nel 2020 con la multinazionale Eutelsat per offrire servizi di connessione in aree sprovviste di fibra ottica sarebbe stato interrotto. Eutelsat, che ha come azionista di riferimento il colosso indiano Bharti ed è partecipata dal governo britannico e da quello francese, avrebbe deciso di mettere fine all’accordo che negli ultimi quattro anni ha consentito a Tim di servire anche i clienti che vivono nelle zone più remote del paese. Fu l’ad Luigi Gubitosi a volere che Tim arrivasse “ovunque” e così firmò il contratto di 150 milioni con Eutelsat per diffondere il più possibile la banda larga attraverso i satelliti Eutelsat Konnect e Konnect Vhs. Cosa è successo, quindi? Interpellata dal nostro giornale, Tim spiega: “A partire dal 19 gennaio 2025 il gestore non potrà più garantire alla propria clientela la fornitura dei servizi di comunicazione basati sulla tecnologia satellitare di Eutelsat in quanto quest’ultima ha unilateralmente deciso di non rendere più disponibile la relativa connettività”. E aggiunge: “Nonostante i tentativi di Tim di evitare la cessazione improvvisa del servizio e l’invito di Agcom a posticipare la chiusura ad aprile 2025 per ridurre l’impatto sulla clientela coinvolta, Eutelsat, allo stato, ha deciso di procedere comunque alla chiusura nella data da loro arbitrariamente stabilità”. 

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La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno ai clienti di Tim con una comunicazione scritta in cui si spiega che saranno cercate altre soluzioni, stanti le tecnologie a disposizione, per garantire in futuro il servizio anche nelle aree che hanno zero o scarsa copertura. In alternativa, questi clienti Tim – non si conosce esattamente il numero ma dovrebbero essere almeno nell’ordine di alcune decine di migliaia – sono liberi di rivolgersi ad altri operatori. Per Starlink si tratta di un’ottima occasione per farsi spazio sul mercato italiano delle tlc dove può contare su circa 50 mila utenti e dove ha anche avviato una campagna per offrire la connessione internet nel settore residenziale. Lo scorso aprile Starlink ha presentato all’Agcom e al Mimit un ricorso sostenendo che la società guidata da Pietro Labriola sta ostacolando la diffusione del network di Musk nel paese. 

Resta poco chiaro come mai si siano deteriorati i rapporti tra la multinazionale indo-europea e Tim. Stando ad alcune voci, il problema sarebbe nato intorno al lancio del nuovo satellite che avrebbe dovuto garantire la continuità dei servizi di connessione ai clienti delle zone remote di Tim, ma di più non emerge. Quello che è certo è che Eutelsat a partire dal 2020 ha avviato la vendita al dettaglio dei servizi satellitari a banda larga in tutti i paesi europei e in Africa. Questi servizi, infatti, offrono pacchetti che soddisfano le esigenze di privati, piccole imprese e organizzazioni che si trovano fuori dalle zone coperte da fibra ottica. Di questa strategia facevano parte anche gli accordi con Orange Telecom per quanto riguarda la Francia e con Tim per l’Italia, paesi in cui Eutelsat aveva scelto di operare attraverso un gestore nazionale e non in modo diretto come ha fatto Starlink. Ma visto che la partnership con Tim è naufragata, nulla esclude che in futuro Eutelsat possa proporsi con le stesse modalità di Starlink. Insomma, Eutelsat è a oggi la maggiore concorrente europea dell’americana Space X,  la quale di recente ha ottenuto il via libera dei regolatori statunitensi per fornire servizi “direct to cell” con T-Mobile. La licenza segna la prima volta che in America un operatore satellitare viene autorizzato a collaborare con un vettore wireless per fornire una copertura supplementare di telecomunicazioni dallo spazio su bande che sono assegnate al servizio terrestre. E per quanto Musk abbia precisato che non ci sarà una sostituzione delle stazioni cellulari via terra, che nelle aree urbane e suburbane sono in grado di fornire un servizio migliore e a costi più bassi, di fatto si apre una nuova epoca per le comunicazioni internet e telefoniche. Le connessioni satellitari, per il loro costo, sono sempre state considerate ideali per una clientela medio alta e quindi non in concorrenza con i servizi via rete. Ma basta dare un’occhiata alle ultime offerte di Starlink per il residenziale in Italia per constatare che non è più tanto così.



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