Veneto, nel 2024 la Polizia Postale ha gestito 620 aggressioni informatiche. Monitorati 19 mila siti web per contrastare attività terroristiche
Per quanto la tecnologia legata alla sicurezza cibernetica delle aziende si stia evolvendo sempre di più, sembra che gli hacker siano costantemente un passo avanti. Quelli russi poi si dimostrano sempre più preparati. A riportare il dato è la Polizia Postale del Veneto, che ieri (giovedì 9 gennaio) ha diffuso i dati nazionali e regionali. Gli attacchi hacker, che pur sembrano diminuiti rispetto all’anno precedente, continuano a destare preoccupazione. Nel 2024 la Polizia Postale del Veneto ha gestito 620 aggressioni informatiche significative in aziende pubbliche e private e sono stati diramati 1100 alert, l’anno precedente gli episodi erano stati 1372 e 1632 alert.
Doppio binario di azione
Nel 2024 gli obiettivi degli attacchi sono stati ospedali, aziende di trasporti e acquedotti. Doppio il binario di azione: da un lato con i Ransomware i gruppi di malviventi si infiltrano nei sistemi operativi per rendere inaccessibili dati e informazioni, richiedendo quindi un riscatto per farli rientrare in possesso dei legittimi proprietari, dall’altro gli hacker agiscono con «DDos» ossia «bombardando» il sito in questione di informazioni al punto di «farlo cadere» rendendolo inutilizzabile. Un fenomeno questo che ha avuto il suo boom nel primo anno di conflitto tra Russia e Ucraina. In Veneto sono state 59 le aziende pubbliche e private oggetto di DDos, Phishing e Ramsonware. In largo aumento, invece, le truffe informatiche legate al settore finanziario: se il report relativo al 2023 parlava di 323 episodi di varia natura, di 30 persone denunciate e sei perquisizioni personali, nel 2024 il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Veneto segnala il recupero di circa 1.200.000 euro, iniziale provento di schemi truffaldini del tipo BEC, CEO Fraud.
Il contrasto al cyberterrorismo
Si tratta di due diversi approcci illegali: nel primo ci si finge un fornitore e si invita l’azienda a pagare una scadenza, dirottando il pagamento su un iban diverso dal fornitore, dall’altra ci si finge amministratore delegato della stessa azienda e si chiede un pagamento, anche questo dirottato. Due multinazionali di Verona e Padova sono state truffate di 900 mila euro e 300 mila euro. Per reati finanziari sono state denunciate in Veneto 190 persone, 25 le perquisizioni domiciliari e personali a cui si devono aggiungere le perquisizioni eseguite in Veneto e delegate da Centri Operativi delle altre regioni. Monitorati dalla Polizia 107 spazi virtuali di piattaforme truffaldine di e-commerce. Sei sono le persone indagate a seguito di truffe sentimentali, due gli arresti per circonvenzione di incapace. Nel settore del contrasto al cyberterrorismo in Veneto nel 2024 sono stati monitorati, con finalità di prevenzione, circa 19.000 siti web, individuati così tre rave party. Con riferimento al cyberbullismo, rispetto al 2023 si è registrato un lieve aumento dei casi, oltre 300. L’analisi dei dati ha consentito di osservare come la fascia d’età più colpita sia quella 14-17 anni, sebbene gli incrementi più significativi siano legati alle fasce d’età 0-9 e 10-13 anni.
Estorsioni sessuali in rete sono aumentate, diminuita invece la diffusione non autorizzata di immagini o video intimi, in entrambi i casi il fenomeno colpisce anche i minori. In Veneto sono state arrestate 10 persone per detenzione, diffusione e produzione di materiale relativo allo sfruttamento sessuale dei minori online. Per gli stessi motivi sono state inoltre denunciate 101 persone, di cui 15 per adescamento di minori.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link