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Bonus Mobili ed elettrodomestici 2025: come funziona la detrazione Irpef 50%, elenco completo di mobili ed elettrodomestici che rientrano nel bonus e requisiti. Tetto di spesa massimo. Modalità di pagamento, documentazione e sua conservazione. Comunicazione all’ENEA.
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Il Bonus Mobili è stato confermato anche per il 2025: l’agevolazione finanziaria è senza dubbio apprezzata da parte dei contribuenti e dalle aziende di settore, consentendo la detrazione Irpef 50% in sede di dichiarazione dei redditi sul prezzo di acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, per coloro i quali effettuano una ristrutturazione edile.
Bonus mobili 2025: cos’è
Il Bonus Mobili 2025 consente la detrazione delle somme spese per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici con l’inserimento in dichiarazione dei redditi 730/UNICO, al momento della presentazione dei documenti al CAF od al commercialista.
Il requisito fondamentale per sfruttare l’agevolazione è che i mobili acquistati siano nuovi, condizione valida anche per gli elettrodomestici la cui classe energetica non deve essere inferiore alla A+, con l’eccezione per forni e lavasciuga che possono appartenere alla categoria A. Sono comprese nei costi da detrarre anche le spese di trasporto e montaggio.
Per poter aver diritto al Bonus Mobili 2025, è fondamentale che l’acquisto di mobili ed elettrodomestici sia destinato ad arredare immobili ristrutturati.
Come funziona
Per poter accedere all’importante detrazione occorre rispettare alcune condizioni che andiamo ora a conoscere.
Tipologia dei lavori
Gli interventi di ristrutturazione in un appartamento, mansarda, villetta o villa devono essere di tipo straordinario mentre relativamente ai condomini, sono considerati validi interventi di tipo ordinario sulle parti comuni.
L’Agenzia delle Entrate specifica che per natura straordinaria si intende:
- realizzazione di opere che siano destinate al restauro e risanamento conservativo
- ristrutturazione di un appartamento
- ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza
Per quanto riguarda gli interventi sugli appartamenti, attività di tipo ordinario, come ad esempio:
- la tinteggiatura delle pareti,
- la sostituzione di pavimenti,
- la sostituzione di infissi esterni,
non danno diritto a chiedere il bonus mobili 2025.
In relazione alle opere ed agli interventi sugli edifici e fabbricati, si ha diritto al Bonus mobili 2025 nei seguenti casi:
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, che riguardano interi fabbricati, purché eseguiti da imprese edili e da cooperative edilizie che vendono od assegnano l’immobile entro e non oltre i 18 mesi dal termine dei lavori
- manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo su parti comuni del condominio
Nel caso del condominio, è dunque più ampia la tipologia di lavori che determina il diritto a chiedere il Bonus, compresi nelle diverse categorie:
- manutenzione straordinaria come installazione di ascensori, montacarichi, realizzazione di servizi igienici, muri di cinta e cancellate, sostituzione degli infissi, etc
- ristrutturazione edilizia come rifacimento della facciata, costruzione di una mansarda o balcone, apertura di nuove porte o finestre, etc
- risanamento conservativo come adeguamento delle altezze dei solai alla normativa, ripristino dell’aspetto storico-architettonico del palazzo etc
- manutenzione ordinaria come tinteggiatura, riparazioni varie, per cancelli, portone, muro di cinta, ingresso, sostituzione tegole etc
Modalità
Per poter rientrare nell’agevolazione, è necessario che:
- i lavori di ristrutturazione siano regolarmente denunciati, mediante pratica edilizia richiesta presso il Comune con CILA SCIA o DIA oppure con autocertificazione se rientranti in edilizia libera
- siano stati avviati dopo il 1° gennaio 2020
Importi detraibili col bonus mobili
La detrazione Irpef 50% è calcolata su un importo massimo di spesa pari a € 5.000 nell’anno per gli anni 2024 e 2025.
La detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Ad esempio, se la spesa per acquisto di mobili ed elettrodomestici è pari ad un importo di €4.000 nel 2025, il massimo della detrazione ammessa sarà il 50% della spesa, dunque €2.000.
Pertanto la quota detraibile in dichiarazione dei redditi sarà fissata in rate di €200 per 10 anni consecutivi.
Ovviamente, nel caso in cui l’importo speso sia superiore a €5.000, la somma detraibile nelle 10 dichiarazioni dei redditi successive sarà pari a €2.500, quindi €250 ogni anno.
Il limite di €5.000 è riferito alla singola unità immobiliare comprensiva di pertinenze, o alla parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione: pertanto, in caso di lavori su più unità immobiliari, si avrà diritto a più bonus.
E’ importante ricordare e sottolineare che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione sia antecedente a quella dell’acquisto dei mobili.
Non è invece determinante il fatto di pagare le fatture di acquisto prima o dopo aver effettuato il pagamento delle fatture per la ristrutturazione.
Attenzione al periodo dei lavori
E’ fondamentale avere chiaro che il bonus mobili “segue” l’intervento edilizio, in tutti i sensi. Ovvero, se i lavori sono iniziati ed effettuati nell’anno precedente a quello dell’acquisto dei mobili e poi regolarmente proseguiti nell’anno in corso, il limite di spesa viene considerato al netto delle spese sostenute nell’anno precedente per le quali si è usufruito della detrazione.
Chiariamo subito con un esempio.
Se nel 2024 abbiamo iniziato i nostri lavori di ristrutturazione edilizia ed abbiamo acquistato mobili per 3.000 euro, per i quali chiederemo la detrazione 50%, per gli ulteriori acquisti che andremo ad effettuare nel 2025, potremo usufruire della detrazione calcolata sull’importo massimo di 2.000 euro (5.000-3.000).
Se invece, nel 2024 avremo già effettuato acquisti di mobili per un importo pari o superiore a €5.000, non avremo diritto ad alcuna ulteriore detrazione.
Periodo
Il Bonus mobili ed elettrodomestici è in vigore per l’intero anno solare 2025, dunque per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre compresi.
Tempistica
E’ fondamentale che gli acquisti dei mobili ed elettrodomestici siano successivi all’inizio dei lavori di ristrutturazione.
Non è invece determinante il momento del pagamento degli stessi, che possono essere pagati anche prima del pagamento dei costi sostenuti per la ristrutturazione.
Fattura o scontrino
Il titolo necessario per aver diritto alla detrazione è il rilascio di fattura o scontrino: è fatto obbligo che su qualunque dei due documenti venga rilasciato, sia presente il codice fiscale dell’acquirente.
Sulla fattura o scontrino dovrà poi poter essere riscontrabile la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti, in maniera tale che al momento della dichiarazione dei redditi sia possibile accertare la competenza dell’acquisto.
Il Bonus è cumulabile con altre agevolazioni?
Il bonus mobili 2025 è cumulabile con:
- Bonus Ristrutturazione
- Ecobonus e Superbonus
Con il termine cumulabile s’intende il fatto che nell’ambito di una ristrutturazione, il contribuente, pagando con bonifici parlanti diversi, può sfruttare le diverse agevolazioni fiscali secondo la corretta aliquota.
Bonus mobili senza ristrutturazione: cosa significa
Con il termine ristrutturazione, possono sorgere diversi quesiti che portano ad una certa confusione su quali effettivamente siano i lavori da fare perchè si possa aggiungere il bonus mobili e quindi risparmiare somme di denaro consistenti.
Le detrazioni per lavori di ristrutturazione, ex art.16-bis del DPR 917/86, TUIR, spettano infatti per lavori di straordinaria manutenzione.
Secondo quanto recita il testo delle Ristrutturazioni edilizie dell’Agenzia delle Entrate:
sono considerati interventi di manutenzione straordinaria le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico/sanitari e tecnologici, sempre che non vadano a modificare la volumetria complessiva degli edifici e non comportino mutamenti delle destinazioni d’uso.
Dunque, per fare chiarezza, come indicato sulla Guida dell’Agenzia delle Entrate anno 2022, sono classificati come straordinaria manutenzione, sia per immobili singoli che per condomini, e dunque validi per far scattare il Bonus Mobili, interventi come :
- installazione di ascensori e scale di sicurezza
- realizzazione dei servizi igienici
- sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso
- rifacimento di scale e rampe
- realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate
- costruzione di scale interne
- sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare.
Inoltre, sono lavori di manutenzione straordinaria:
- gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, ovvero ad esempio installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
- l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a
pompa di calore - la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente
essenziale dell’impianto di riscaldamento.
La questione è importante, dato che, come nel caso della sostituzione della caldaia, non è necessario richiedere alcun permesso in Comune per intervenire ed è sufficiente la dichiarazione sostitutiva in cui indicare le informazioni di base come dati anagrafici, estremi catastali dell’immobile, data di inizio lavori e la dichiarazione di consapevolezza sulle sanzioni previste.
Quindi, se dovete provvedere al cambio caldaia all’improvviso, perché si è guastata (nei mesi invernali purtroppo è un incidente non raro), potete approfittare per cambiare anche l’arredo di casa senza passare prima dall’Ufficio Tecnico del Comune per compilare ulteriore documentazione.
I beneficiari
Gli aventi diritto a poter detrarre le spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici sono i seguenti soggetti:
- Proprietari degli immobili
- Locatari o comodatari
- Titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
- Soci di cooperative divise e indivise
- Soci di società semplici
- Imprenditori individuali, purché gli immobili non siano strumentali all’esercizio della professione.
Mobili ed elettrodomestici che danno diritto alla detrazione 50%: elenco completo
Ora che abbiamo visto quali sono le condizioni di base per poter usufruire del Bonus, vediamo quali sono i mobili ed elettrodomestici che rientrano nella detrazione 2025.
Mobili: quali ammessi al Bonus
I mobili che sono compresi nell’elenco e che determinano il diritto all’agevolazione, sono:
- divani
- poltrone
- armadi
- letti
- materassi
- comodini
- sedie
- tavoli
- mensole
- librerie
- scrivanie
- cassettiere
- apparecchi di illuminazione
- mobili per il bagno
Inoltre, è importante sottolineare che:
- i mobili devono essere nuovi
- i mobili acquistati possono anche essere relativi ad una stanza diversa da quella sottoposta a ristrutturazione
Mobili/complementi che non rientrano nel bonus
Ad essere esclusi dall’accesso al bonus, sono gli acquisti relativi a:
Elettrodomestici: quali ammessi al Bonus
Anche in questo caso, gli elettrodomestici acquistati devono essere rigorosamente nuovi. Non sono ammessi dunque acquisti di macchinari presso mercatini dell’usato.
L’acquisto dei seguenti elettrodomestici determina il diritto all’agevolazione fiscale:
Tutti gli elettrodomestici indicati devono appartenere alla classe energetica A+, indicata con un etichetta sul prodotto.
Fanno eccezione forni e lavasciuga che possono appartenere anche alla classe A.
Bonus mobili: è possibile cederlo?
Il Bonus mobili, a differenza del Bonus ristrutturazioni, prevede che:
- la detrazione non sfruttata pienamente o parzialmente (per incapienza IRPEF) non può essere ceduta a famigliari, terzi, etc
- la detrazione non si può trasferire in seguito a decesso del contribuente avente diritto
- la detrazione non si trasferisce in caso di cessione dell’immobile.
Modalità di pagamento
Le modalità di pagamento per la richiesta del Bonus, da rispettare in maniera rigorosa, sono:
- bonifico bancario o postale indicante causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione e numero di partita IVA o codice fiscale del destinatario del bonifico;
- carte di credito o carte di debito (bancomat).
Nel caso di pagamento con carte di credito o di debito, a far fede sarà il giorno di utilizzo della carta stessa e non il giorno di addebito in conto corrente.
Nel caso di acquisti con pagamenti a rate, la possibilità di detrazione è ammessa a patto che:
- la società finanziatrice effettui il pagamento della merce con le modalità indicate in precedenza;
- l’acquirente abbia una copia della ricevuta del pagamento.
Assolutamente esclusa la possibilità di pagamento:
- contanti
- assegno bancario
- altri mezzi di pagamento
Documentazione
Al momento della dichiarazione dei redditi, occorrerà allegare e conservare la ricevuta del bonifico bancario oppure gli scontrini fiscali in caso di pagamento con carte, oltre alle fatture di acquisto dei mobili ed elettrodomestici.
Trattandosi di un bonus che scatta soltanto in caso di interventi di tipo straordinario ed opere di rifacimento di edifici, è obbligatorio inoltre essere in possesso di:
- dichiarazione di ristrutturazione, ovvero la comunicazione fatta al Comune in cui è situato l’immobile oppure
- titolo abilitativo comunale che attesta la data di inizio lavori
Nel caso in cui il Comune non prevede il rilascio di un titolo abilitativo, sarà sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.
Inoltre, è buona norma conservare tale documentazione: sono infatti possibili controlli successivi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Comunicazione all’ENEA
In caso di acquisto di elettrodomestici che possono godere del Bonus mobili, vi è l’obbligo di dichiarazione all’ENEA dei dati relativi all’acquisto.
La motivazione consiste nel fatto che si tratta di elettrodomestici che consentono un maggior risparmio energetico. Il contribuente è soggetto alla comunicazione in caso di acquisto di:
- forni
- frigoriferi
- lavastoviglie
- piani cottura elettrici
- lavasciuga
- lavatrici.
La comunicazione deve essere fatta entro 90 giorni dalla data dell’acquisto (fa fede la data del pagamento riportata in fattura) mediante il sito detrazionifiscali.enea.it.
Al momento, secondo la risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019 dell’Agenzia delle Entrate, non sono previste sanzioni in caso di mancato adempimento.
Come fare la dichiarazione ENEA
Per fare in maniera corretta la dichiarazione ENEA relativa all’acquisto di elettrodomestici, occorre procedere nel seguente modo:
- Creare un account con i propri dati anagrafici (per chi ha già creato uno per Ecobonus può usare lo stesso);
- Inserire i dati dell’immobile e della descrizione di edificio;
- Selezionare l’intervento, visibile nella barra Altro;
- Inserire i dati della potenza elettrica assorbita espressa in kW e la classe energetica;
- Inviare la comunicazione;
- Stampare il modello che riporta la data di trasmissione e un codice identificativo dell’avvenuta trasmissione.
Bonus mobili elettrodomestici 2025: foto e immagini
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