L’INTERVISTA
Luca Liconso, titolare dell’agenzia, ci racconta la storia di questa realtà e del grande impegno nel supportare le famiglie nei momenti più delicati…
di Antonello Pentassuglia
Liconso Onoranze Funebri vanta oltre cinquant’anni di esperienza, fondendo tradizione e innovazione per offrire supporto alle famiglie nei momenti di grande dolore. Luca Liconso, tra l’eredità raccolta da suo padre Leonardo e le sfide odierne, condivide con noi la sua visione di futuro. In un cammino che si sviluppa nell’evoluzione dei servizi, nell’ascolto delle nuove necessità e nella costante attenzione al legame con la comunità di Locorotondo.
Cinquanta anni di attività sono un traguardo importante. Puoi raccontarci come è iniziata questa storia e quali sono state le fasi più significative?
«L’agenzia è nata grazie alla visione di mio padre, che ha voluto avviare un’impresa capace di offrire un servizio discreto e professionale a chi stava attraversando momenti molto delicati. All’inizio eravamo una realtà piccola, ma abbiamo guadagnato la fiducia della comunità grazie alla serietà e al rispetto per ogni famiglia. I momenti più significativi sono stati quando abbiamo iniziato a diversificare i servizi offerti e, più recentemente, quando ho preso le redini dell’attività, cercando di modernizzarla pur mantenendo intatti i valori fondanti».
Cosa significa per te portare avanti l’eredità familiare in una realtà lavorativa che accompagna le famiglie in momenti così delicati?
«Portare avanti l’eredità di famiglia in questo ambito è una grande responsabilità. Lavorare in un’agenzia che si occupa di questi frangenti emotivamente complessi, implica una cura particolare nel mantenere il rispetto e la discrezione che ci sono sempre stati riconosciuti. Per me, è essenziale non solo preservare la professionalità che mio padre ha sempre garantito, ma anche cercare di innovare per rispondere meglio alle necessità delle famiglie. È un equilibrio difficile, ma estremamente gratificante».
Essendo giovane, come hai affrontato il passaggio generazionale?
«È stata una fase di grande crescita, con le sue difficoltà. Essendo giovane, ho dovuto guadagnarmi la fiducia non solo dei clienti più anziani, che erano abituati a un certo tipo di approccio, ma anche del mio stesso staff. Sono riuscito a instaurare un dialogo costante con loro, facendo capire che l’obiettivo non era quello di snaturare l’attività, ma farla evolvere. Oggi posso dire che siamo una squadra affiatata. Evidenzio che nel mio percorso formativo ho frequentato corsi di tanatoestetica e tanatoprassi, che mi hanno insegnato tecniche specializzate per la cura del corpo dopo il decesso. Questi aspetti sono fondamentali per rispettare la persona scomparsa e offrire un servizio che aiuti le famiglie a vivere questo momento con un pizzico in più di serenità».
Come cerchi di bilanciare il rispetto per la tradizione con l’introduzione di nuove modalità per rispondere alle esigenze di chi si affida a voi?
«Il rispetto della tradizione è il cuore del nostro lavoro, ma al tempo stesso siamo consapevoli che i tempi cambiano e le esigenze delle persone evolvono. Per questo motivo, cerchiamo di integrare l’innovazione nelle nostre modalità operative senza mai perdere di vista ciò che ci distingue nel nostro settore. Utilizziamo nuove tecnologie per semplificare alcuni aspetti, ma manteniamo sempre una forte presenza umana, che è ciò che le famiglie apprezzano maggiormente».
Il sito web e il tuo approccio smart rappresentano una novità nel settore. Cosa ti ha spinto a investire nel digitale?
«L’investimento nel digitale nasce dalla volontà di essere più vicini alle persone, offrendo loro un servizio pratico e accessibile anche online. Il sito web ci permette di rispondere alle domande più frequenti in tempo reale, facilitare la prenotazione di alcuni servizi e, soprattutto, aiutare le famiglie nella gestione delle pratiche burocratiche. Oltre al sito web, offriamo anche un’app che consente agli utenti di interagire con noi in modo semplice e veloce. Attualmente è utilizzata da circa 4.000 persone e si rivela uno strumento pratico per mantenere un contatto diretto con l’agenzia».
Avete inoltre introdotto nuovi servizi legati alla cremazione…
«Abbiamo aperto uno sportello per il Registro Italiano Cremazioni, un servizio che consente alle persone di registrare ufficialmente la propria volontà in merito alla cremazione. Offriamo quindi un’ulteriore possibilità alle famiglie per gestire la situazione con più tranquillità, sapendo che le volontà del defunto sono state formalmente rispettate. L’apertura di questo sportello ci permette di rispondere in modo ancora più completo alle esigenze delle persone che ci affidano i loro cari».
Come riassumeresti il rapporto che è stato instaurato con la comunità di Locorotondo?
«Il nostro paese è molto legato alle tradizioni e alla famiglia, e per noi è fondamentale essere parte di questa realtà. Abbiamo sempre cercato di instaurare un rapporto di fiducia e vicinanza con le persone, offrendo supporto nelle situazioni più delicate. La nostra agenzia è conosciuta per la discrezione e l’umanità che mettiamo in ogni servizio, e questo ha contribuito a consolidare un legame di lunga data con la comunità locale».
Le recensioni parlano infatti di professionalità e discrezione. In che modo mantenere questi standard?
«Per noi, la professionalità e la discrezione sono valori irrinunciabili. Ogni famiglia con cui interagiamo merita il massimo rispetto, e siamo sempre molto attenti a garantire un’assistenza che non solo risponda alle loro necessità pratiche, ma che le aiuti anche a vivere il lutto con la serenità necessaria. Manteniamo questi standard grazie alla formazione continua del nostro staff e alla cura con cui gestiamo ogni singolo aspetto del nostro lavoro».
Come percepisci il ruolo di un’agenzia funebre oggi rispetto a 50 anni fa?
«Oggi, il ruolo di un’agenzia funebre è certamente cambiato. Se prima si trattava principalmente di un servizio pratico, ai giorni nostri c’è una forte attenzione anche all’aspetto emotivo e psicologico. Le famiglie non si rivolgono solo per una gestione tecnica, ma per ricevere supporto e attenzione in momenti di grande dolore. Empatia e sensibilità ritengo siano qualità innate, anche perché con un approccio poco autentico non credo si riesca, alla lunga, a creare quel legame di fiducia che è alla base di tutto».
Che consiglio daresti a un giovane imprenditore che vuole modernizzare un’attività familiare?
«Se posso dare un consiglio ai giovani imprenditori che vogliono prendere in mano un’attività di famiglia e modernizzarla, direi che bisogna essere pronti ad affrontare il cambiamento. A volte, per avere successo, è necessario anche uscire dalla propria zona di comfort e guardare al futuro con occhi nuovi. Anche se questo implica, in alcuni casi, prendere decisioni difficili, come quella di allontanarsi da realtà più tradizionali, andando altrove».
Grazie Luca, per la cortese disponibilità nel risponderci. Nel salutarti ti chiedo come vedi la crescente affluenza di visitatori per le luminarie natalizie nel nostro centro storico?
«Il Natale a Locorotondo è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, ma gestire una folla così numerosa in un paese così piccolo è davvero difficile. Le risorse sono limitate, e purtroppo mancano infrastrutture adeguate come parcheggi e strutture per accogliere il grande afflusso di persone. Personalmente preferirei un Natale più sobrio, in cui l’attenzione fosse rivolta maggiormente alla solidarietà e alla comunità, piuttosto che all’aspetto puramente decorativo. Non si tratta di non voler accogliere i visitatori, ma piuttosto di trovare un equilibrio tra tradizione, accoglienza e qualità della vita per chi vive qui tutto l’anno».
[Intervista pubblicata sulla rivista Agorà, numero Dicembre 2024]
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