Ragusa e la Scuola dei beni comuni, ecco il programma delle attività

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«I beni comuni sono ciò che desideriamo per il bene di tutti, ma ogni desiderio dipende dalla nostra sensibilità, cultura, lavoro, patrimonio, dal luogo in cui e come viviamo».  Bruno Giordano, magistrato di lunga esperienza attualmente in Corte di Cassazione che ha insegnato Diritto della sicurezza del lavoro all’Università di Milano e ricoperto la carica di direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, è uno dei soci fondatori della Scuola dei Beni Comuni di Ragusa Ibla, nata dalla voglia di confrontarsi, dibattere e conoscere i temi sociali, politici e culturali di una cittadinanza attiva e consapevole. L’obiettivo è rendere il cittadino artefice di ogni momento della democrazia attraverso scelte condivise e mai subite. Incontri, dibattiti, corsi di formazione, attività culturali sono gli elementi costitutivi di un’idea che vuole aprire con la conoscenza, il guscio dell’individuo ai concetti di comunità, senso civico e tutela democratica.  Obiettivo sicuramente ambizioso ma la risposta al primo anno di attività della Scuola dei beni comuni da parte di giovani, professionisti, cittadini che hanno voglia di capire con la propria testa, è stata entusiasmante. Ora l’intenso programma per il 2025 a Ragusa.

L’autonomia differenziata è, non a caso, il primo argomento del nuovo ciclo d’incontri promossi dalla Scuola dei Beni Comuni. Al centro di un dibattito politico infuocato, la legge già parzialmente dichiarata incostituzionale, in attesa di sapere nei prossimi giorni se vi sarà il referendum, è uno strumento divisivo e dannoso soprattutto per il sud.  Uno scenario d’importanza vitale che determinerà il funzionamento delle pubbliche amministrazioni, dei servizi e dei conti pubblici, praticamente tutto quanto fa Stato. A parlarne, alle 17 del prossimo 18 gennaio nell’auditorium Falcone Borsellino di Ragusa Ibla, saranno il magistrato Bruno Giordano e i due giornalisti di lungo corso de “La Repubblica” Massimo Giannini (nella foto) e Marco Patucchi.

“Si sente dire che Veneto e Lombardia vogliono l’autonomia regionale differenziata. Ma pochissimi italiani sanno di che cosa si tratta effettivamente: anche perché se ne parla poco, e in modo volutamente molto vago”: è l’incipit del saggio del professore di Economia  dell’università di Bari Gianfranco Viesti  – Autonomia differenziata: la secessione dei ricchi – che l’1 febbraio porterà l’autore nell’auditorium Falcone Borsellino di Ibla dove accenderà i riflettori sulle origini di una grande questione politica, che riguarda tutti gli italiani. Che può portare ad una vera e propria secessione dei ricchi.

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La libertà d’informazione e le controverse attuazioni di uno strumento fondante della democrazia plurale saranno oggetto di un incontro al femminile che alle 9 del 22 febbraio nell’auditorium Falcone Borsellino a Ibla, vedrà le giornaliste Adele Grossi (Rai News), Giovanna Reanda (Radio Radicale), Chiara Prato (TG2), Giusy Fasano (Corriere della Sera), Franca Antoci (La Sicilia) raccontarsi e raccontare esperienze tanto diverse eppure così uguali nel travagliato mondo della comunicazione. Oggetto di un’evoluzione fuori controllo, a tratti involutiva, si parlerà dell’informazione pura che nella corsa online, nella pluralità televisiva e nella lenta agonia della stampa, rischia di confondere la capacità di fotografare e commentare la realtà con censure mirate a spegnere il pensiero libero e scevro da condizionamenti.

Due giorni, il 14 e il 15 marzo, saranno dedicati al Mestiere di cittadino con i dialoghi sulla Costituzione tenuti da Luciano Canfora, professore emerito dell’università di Bari, filologo classico, grecista, storico e saggista e l’intervento del magistrato presso la Corte di Cassazione Bruno Giordano. Un appuntamento doppio e un invito a riflettere sull’importanza della Costituzione italiana, fondata su valori umani e di convivenza civile che il tempo non può cancellare, garanzia di una libertà regolata dalla giustizia afferma Canfora profondo conoscitore delle origini e dell’evoluzione della Carta. La due giorni si terrà nell’auditorium San Vincenzo Ferreri di Ibla, alle 17 di venerdì  14 e alle 9 di sabato 15 marzo.

A parlare di Economia civile con un focus su ambiente e lavoro saranno l’economista già ministro di lavoro, infrastrutture e mobilità sostenibile Enrico Giovannini, il professore ordinario di diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma Cesare Pinelli e la docente e coordinatrice del Laboratorio di ricerca interdisciplinare per l’Educazione ambientale alla Sostenibilità dell’Università di Parma Antonella Bachiorri.  Lo spessore professionale e intellettuale dei protagonisti copre la tematica in tutti i suoi aspetti dà il senso del peso sociale dell’appuntamento del 12 aprile alle 9 nell’auditorium San Vincenzo Ferreri di Ibla.

Raccontare le mafie è l’argomento che il 10 maggio arricchirà il corposo programma della Scuola dei Beni Comuni, con un confronto tra giornalisti che negli anni hanno seguito la cronaca con inchieste documentate e dettagliate. A confronto i giornalisti Floriana Bulfon (L’Espresso), Attilio Bolzoni (Domani Editoriale) e Salvo Palazzolo (La Repubblica).

L’intelligenza artificiale, quel salto nel futuro presente all’improvviso, chiuderà il ciclo degli incontri 2025 con un dibattito serrato che il 24 maggio, appuntamento alle 9 nell’auditorium Falcone Borsellino a Ibla, con l’aiuto di un tecnico esperto, mostrerà tutte le sfaccettature di una tecnologia d’avanguardia che tocca ogni aspetto della vita di ognuno (a partire dai banchi di scuola fino all’esperienza cognitiva e professionale) e metterà a confronto tra certezze e timori, il manager Stefano Ricca  e il professore di filosofia e magistrato di Corte di Cassazione Angelo Costanzo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA





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