Si ricomincia? No: si continua a sperare – Periscopionline.it

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


Si ricomincia? No: si continua a sperare.

Ho letto le parole di Don Andrea Zerbini su Periscopio [Qui] e [Qui] quando avevo da poco terminato il libro intervista di Jon Fosse con Eskil Skjeldal (Il mistero della fede, Baldini Castoldi, 2024). Così, proprio sotto i miei occhi – letteralmente – si iscrivevano, anzi si incidevano, degli stessi, identici, propositi.

Quei propositi che Don Andrea ha inteso ingraziarsi nell’inizio di questo nuovo anno: primo, continuare a scrivere che è un modo di ricadere nel tempo attuale; secondo, continuare quindi a nascere di nuovo, a “rinascere”, per riprendere un viaggio che (non) si sa dove ci condurrà [Qui].

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Jon Fosse (poeta e narratore, Premio Nobel per la Letteratura nel 2023) racconta di essere stato accompagnato nella sua infanzia dalle parole del poeta Henrik Wergeland che sua madre aveva ricamato e appese su una parete della loro casa:

Osserva attento e vedrai
il grande nel piccolo.
Pensieri divini si levano
nel tenero filo d’erba.

Scrivere ha a che fare con questa cosa qua, con l’intrecciare, come dice Don Andrea, “le parole poetiche con la parola di Dio”, il grande con il piccolo, la radice profonda con il filo d’erba al vento. L’invisibile con il visibile.

A questi propositi vorrei aggiungerne uno mio, personale, e cioè quello di ridare significato a una parola che per il suo continuo uso – e, a volte, abuso – rischia di perdere il suo senso proprio: speranza, la parola è speranza.

Insieme alla parola resilienza, impropriamente utilizzata per cose lontane dalla pertinenza sua propria (la scienza dei materiali), speranza è l’altra onnipresente parola sulla quale poco o per niente si associa quell’intreccio del quale si parlava all’inizio. E anche quando si tenta questo intreccio lo si fa nel modo sbagliato.

Già Vaclav Havel si era sottilmente soffermato sulla «speranza» come qualcosa da non dover per forza collegare a un “forzato” e forzoso lieto fine futuro. Ricordate? «La speranza non è la convinzione che una cosa finisca bene, ma la certezza, che una cosa abbia senso al di là da come andrà a finire».

La speranza dunque sembrerebbe più legata al senso delle cose e meno a un futuro ottimistico, per quanto al di là da venire.

Vi è però un intreccio ancora più stringente e dal mio punto di vista più… poetico e dunque appartenente alla stessa essenza dell’uomo. Don Andrea infatti ci ricorda, attraverso le parole del teologo Karl Rahner, che “quando un uomo nel profondo del suo cuore impara ad ascoltare la Parola… allora incomincia a diventare un uomo che non può più essere completamente insensibile ad ogni parola poetica”.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

L’intreccio di cui parlo è quello proposto da Raimon Panikkar, filosofo, teologo, presbitero e scrittore spagnolo di cultura indiana e catalana: «…per me la speranza non è del futuro. Questa, a mio parere, è la grande fallacia, la grande trappola. La speranza non è del futuro ma è dell’invisibile. Di quest’altra dimensione che è già qui, che è tra di noi, che è là. Se io non la vedo allora mi dispero, se io la vedo allora ho speranza. Io non spero nel futuro, il futuro non viene più tardi” [da La speranza è dell’invisibile, AnimaMundi Edizioni, 2021].

Parafrasando Don Andrea quindi non solo «nascere  è cadere nell’ora» ma lo è anche sperare. Ma a ben guardare sperare somiglia tanto a scrivere, perché quando scrivo malattia dico anche guarigione, se scrivo morte dico anche vita, se scrivo natura dico anche Dio.

E a questo proposito Jon Fosse nel suo libro intervista dice: «E il mondo è solo cattivo? Ho incontrato troppe persone buone per crederlo. Sono convinto che l’essere umano sia fondamentalmente buono. E la natura è solo cattiva? Ho vissuto troppi momenti belli nella natura per poterlo pensare. E il cielo stellato è anche sopra di me».

Cover: immagine tratta da https://pixabay.com/it/images/search/free%20image/

Per leggere gli articoli di Giuseppe Ferrara su Periscopio clicca sul nome dell’autore

Giuseppe Ferrara – Nato a Napoli. Cresciuto a Potenza fino alla maturità Classica presso il Liceo-Ginnasio Q.O. Flacco. Laureato in Fisica all’Università di Salerno. Dal 1990 vive e lavora a Ferrara, dove collabora a CDS Cultura . Autore di cinque raccolte poetiche; è presente in diverse antologie. In rete è possibile trovare e leggere alcune sue poesie e commenti su altri poeti e autori. Tiene un blog “Il Post delle fragole”: https://thestrawberrypost.blogspot.com/



Source link

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link