Presa la maggioranza: guida al presidente Luca Sandri. Si punta a 70 milioni di ricavi e a portare quelli dall’estero dall’attuale 27% a oltre il 50
È un piano d’espansione che dovrebbe portare il fatturato a raggiungere i 70 milioni entro un quinquennio, dai 45 di oggi, quello che Scatolificio del Garda, di Pastrengo (Verona), intende affrontare attraverso l’ingresso del Fondo italiano d’investimento, con un aumento di capitale che porterà il partner istituzionale a detenere la maggioranza della società.
L’ad Sandri: «Crescita organica»
A valle dell’operazione appena chiusa ne ha parlato Luca Sandri, presidente e amministratore delegato dell’azienda scaligera, che ha un secondo stabilimento anche a Boffalora (Milano) e che nei 55 anni di attività ha sempre operato negli imballaggi monouso per cibo e bevande. I progetti d’ampliamento del business, che dovrebbero condurre a un aumento dei ricavi esteri dall’attuale 27% a oltre il 50%, avranno inoltre un impatto in termini di crescita occupazionale con il pronostico di sfondare quota 200 dipendenti al termine del periodo contro i 175 attuali. «Sarà una crescita organica – spiega Sandri – a cui a questo punto potrebbero però aggiungersi operazioni di acquisizione di altre aziende. Il tutto considerando il particolare momento storico in cui è in corso il passaggio dei contenitori per alimenti dalla plastica alla carta». Senza tuttavia escludere, per Scatolificio del Garda, uno sguardo nuovo verso settori diversi su cui sono da alcuni anni in corso sperimentazioni promettenti, ma la cui natura è ancora tenuta riservata.
Un ponte sul futuro
La scelta di ricercare investitori esterni è nella sostanza legata all’assenza di soluzioni diverse per un futuro passaggio dell’azienda ad altre mani. Non essendo possibile la successione generazionale (i figli di Sandri sono impegnati in campi diversi), la società, che ha sempre registrato crescite del business e che realizza un margine operativo lordo di 9 milioni e può vantare una marginalità più che soddisfacente, avrà ora come accompagnatore un socio scelto anche per garantire il mantenimento della struttura manageriale attuale. Il consiglio d’amministrazione sarà composto da cinque membri: tre di nomina del fondo, gli altri due indicati nello stesso Sandri, con funzioni di amministratore delegato, e nel direttore generale, Stefano Zardini. Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro aprile 2025, in coincidenza con l’approvazione del bilancio 2024, una volta ottenuto il via libera dalle autorità di controllo.
Fondata nel 1969, la società dispone di aree produttive per 25 mila metri quadrati e tre piattaforme logistiche nel Veronese. Nell’ultimo quinquennio ha affrontato investimenti per 10 milioni destinati all’introduzione di nuovi impianti e macchinari. Scatolificio del Garda produce contenitori per la gelateria, il lattiero-caseario, le bevande e, più in generale, i cibi da asporto e consegna a domicilio, per la quasi totalità da fonti rinnovabili vegetali, riciclabili e biodegradabili o compostabili. Per Marco Pellegrino (Fii), «il sostegno strategico e le relazioni di Fondo italiano possono aiutare l’azienda veneta a cogliere le opportunità di sviluppo che il mercato offre agli specialisti del confezionamento a base carta e articoli monouso per cibo e bevande, rafforzandone leadership di mercato e posizionamento competitivo». Per Agri&Food, veicolo del Fondo italiano d’investimento, è il secondo intervento in Veneto, dopo quello a luglio in Trinità Salumi, di Oppeano (Verona).
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