L’associazione degli utility manager, Assium, spulciando nel mercato libero trova la miglior offerta per il gas in salita di 216 euro.
Roma – Bollette più care per tutti: consumatori e imprese. Mentre l’associazione degli utility manager, Assium, spulciando le offerte sul mercato libero trova la miglior offerta per il gas in salita di 216 euro, la Cgia di Mestre calcola per le imprese un salasso da 13,7 miliardi. “Le offerte per le forniture di gas sul mercato libero stanno subendo assestamenti al rialzo, al punto che rispetto alle proposte commerciali in vigore a maggio del 2024, la spesa in bolletta risulta oggi più elevata in media di 216 euro annui a famiglia – spiega Assium – Scegliendo la migliore offerta disponibile sul mercato in data 8 gennaio 2025, la bolletta annua del gas nelle principali città italiane si attesta a una media di circa 1.724 euro, con una forbice che va dai 1.643 euro di Milano ai 1.860 euro di Roma”.
Nonostante le rassicurazioni di Arera circa le scorte di gas In Italia, il rincaro sembra esserci. Un dato che si incrocia con il dilagare della povertà energetica che colpisce 2 milioni di famiglie. Cosa aspettarsi in bolletta dunque? “Sono ragionamenti un po’ difficili da fare – afferma Stefano Besseghini, presidente dell’Arera – perché dipende da quanto una persona consuma e da come va la situazione, quindi poi ci si attacca a dei valori che sono difficilmente riproducibili, quindi se teniamo conto che la nostra spesa è scorrevole, come la definiamo noi quella che simula l’andamento della famiglia tipo, in realtà conosce degli andamenti relativamente stabili rispetto allo scorso anno, se la proiettiamo in avanti, ci sarà un incremento probabilmente del 9-10 % nel 2025″.
“Abbiamo registrato alla fine dell’anno un aumento del 18.2% dell’energia elettrica per il cosiddetto servizio di vulnerabilità, che sono quella quota di famiglie che ancora hanno questo tipo di servizio pari a circa 3 milioni e mezzo, ed è legato al fatto che da una parte si prevede una leggera crescita nel prossimo trimestre e in parte abbiamo recuperato parte della componente della crescita che c’è stata durante l’ultimo trimestre di quest’anno”, ha aggiunto il presidente di Arera. L’andamento dei prezzi, conclude, del gas “in questo momento, che è in particolare quello più osservato nella situazione e che trascina i prezzi dell’energia elettrica, è relativamente stabile dopo essere cresciuto abbastanza e siamo arrivati intorno ai 50 euro per megawattora. Adesso sono un po’ scesi, proprio per effetto di quest’ultimo annuncio legato alla chiusura delle transazioni del trasporto del gas attraverso l’Ucraina”.
Nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in merito alle conseguenze dovute all’interruzione delle forniture di metano russo all’Europa centrale attraverso l’Ucraina, ha sottolineato che “sebbene attualmente le scorte siano ancora ad un livello adeguato si stanno valutando ulteriori misure per massimizzare la giacenza in stoccaggio al fine di affrontare con tranquillità la stagione invernale in corso”.
Solo pochi giorni fa, a fine dicembre 2024, prosegue Assium, “la spesa media per il gas con la migliore offerta sul mercato libero era pari in Italia a 1.707 euro annui, oltre 17 euro in meno rispetto alle proposte presenti oggi sul Portale. Questo perché le società fornitrici stanno gradualmente rivedendo al rialzo le tariffe proposte al pubblico, applicando condizioni economiche meno vantaggiose”. Secondo lo studio degli utility manager i più penalizzati “sono i cittadini di Palermo che, sempre scegliendo la migliore offerta sul mercato libero, si ritrovano a spendere circa 26 euro all’anno in più a utenza rispetto alle offerte presenti pochi giorni fa sul Portale, +24 euro i residenti di Catanzaro, +22 euro gli utenti di Roma e Napoli”.
Una situazione che “rischia di peggiorare nelle prossime settimane, specie in caso di abbassamento delle temperature e repentini aumenti dei prezzi sui mercati internazionali dell’energia – afferma il presidente di Assium, Federico Bevilacqua – Si assiste inoltre a campagne di telemarketing sempre più aggressive che sfruttano il momento di incertezza per vendere contratti poco convenienti a famiglie e imprese: in tale contesto assume ancora più importanza rivolgersi nella scelta del proprio gestore a utility manager qualificati”. Salasso anche per le aziende. Quest’anno, le bollette potrebbero costare all’intero sistema imprenditoriale italiano 13,7 miliardi di euro in più rispetto al 2024, pari al +19,2%. La spesa complessiva dovrebbe toccare gli 85,2 miliardi, di cui 65,3 per l’energia elettrica e 19,9 per il gas.
A pagare il conto più salato dovrebbero essere le imprese del Nord, che ospita buona parte dello stock delle aziende presenti nel nostro Paese e, conseguentemente, dovrà farsi carico della quota parte di aumento più consistente, praticamente quasi quasi due terzi dell’aggravio complessivo. Le stime arrivano dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre e si basano su un’ipotesi del prezzo medio dell’energia elettrica nel 2025 di 150 euro per MWh e del gas a 50 euro per MWh, mantenendo una proporzione di tre a uno tra le due tariffe, come nei due anni precedenti. Del costo aggiuntivo stimato di 13,7 miliardi, quasi 9,8 (+17,6% al 2024) riguarderebbero l’energia elettrica e 3,9 (+24,7%) il gas.
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