La Regione Toscana chiamata a decidere sul progetto denominato Badia del Vento

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Il 2025 sarà un anno decisivo anche per ciò che riguarda il capitolo degli impianti eolici. La Regione Toscana dovrebbe ben presto decidere sul progetto denominato Badia del Vento, il maxi impianto eolico con piede nel territorio del Comune toscano di Badia Tedalda che riverserà gran parte degli impatti nella Romagna ed in particolare nell’Alta Valmarecchia. Da non dimenticare inoltre gli altri progetti al confine fra Toscana, Marche ed Emilia Romagna che prevedono complessivamente 58 aerogeneratori alti tra i 180 – 200 m con enormi impatti sull’ambiente e sul paesaggio. La coalizione interregionale TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione), che tra i propri aderenti conta anche le Associazioni e i Comitati che in questi mesi si sono battuti per la tutela 2 della Valmarecchia, è in aperto contrasto con l’assessora all’ambiente della Regione Toscana Monia Monni, a proposito del disegno di legge sulle aree idonee e non idonee agli impianti da fonti di energia rinnovabile. Tale disegno di Legge, infatti, oltre a non prevedere alcuna forma di accordo con le regioni confinanti, spalancherà le porte alle speculazioni. TESS ritiene infatti che la Regione Toscana, invece di confermarsi come modello positivo in tema di tutela dell’equilibrio fra natura e sviluppo antropico, diverrebbe l’esatto contrario, ovvero un catalizzatore delle speculazioni che avranno il solo risultato di vedere stravolto il proprio paesaggio con distese di pannelli fotovoltaici nei campi ed enormi pale eoliche nelle colline sulla dorsale appenninica. Il connubio tra il disegno di legge presentato dall’assessora all’ambiente e l’ingente stanziamento per gli impianti a fonti d’energia rinnovabile (210 miliardi in 20 anni, pagati con gli oneri di sistema nelle bollette elettriche, oltre ai fondi del Pnrr) innescherà una fortissima attività predatoria da parte dell’industria delle energie rinnovabili sul territorio a danno dell’intera collettività. La legge Toscana favorisce infatti le società energetiche a scapito degli interessi della popolazione locale, della collettività e dell’ambiente, contrastando addirittura la normativa europea sul ripristino della Natura (Nature Restauration Law), perché anziché aumentare del 50% le aree protette, come prescritto dall’UE, consegna il 30% delle ultime aree verdi della Toscana alla speculazione energetica. Così terreni fertili saranno sterilizzati per “coltivare” distese di pannelli fotovoltaici con danni incalcolabili all’agricoltura e gli Appennini verranno stravolti da colate di cemento per sorreggere enormi pale eoliche alte fino a 200 metri. La bozza del DDL toscano lascia ampi spazi all’industria delle energie rinnovabili che, come si è già potuto ampiamente constatare, agisce con gli espropri collocando i propri impianti secondo una logica prettamente di profitto economico, ovvero dove i terreni costano meno: nelle aree agricole, in quelle ricche di biodiversità e montane che con il loro suolo vergine e i loro boschi sono fonte di quei servizi ecosistemici essenziali per la vita e per la lotta al cambiamento climatico. La Coalizione TESS non è contraria alla transizione energetica, che si debba fare è fuori discussione. Ma si deve fare con criterio, utilizzando le aree già disponibili che permettono ampiamente di raggiungere gli obiettivi imposti dall’Unione Europea, così come certificato nel report ISPRA del 2023 e 2024. Le ditte Proponenti devono quindi rivolgere i propri progetti in aree già edificate, come ad esempio i capannoni industriali, i parcheggi, le aree abbandonate e degradate, le arterie autostradali e ferroviarie, le zone industriali imponendo (in modo effettivo e vincolante) la priorità dell’uso del brown field. Si rende più che mai urgente, stante l’assenza nel DDL presentato dall’Assessore Monni di ogni previsione di tutela per le aree di confine, che la Regione Emilia Romagna mantenga le promesse fatte in campagna elettorale e si attivi affinché la Valmarecchia non debba subire le ripercussioni sul proprio territorio delle scelte della Toscana di piazzare enormi pale eoliche in questo territorio.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO CRINALI BENE COMUNE e APPENNINO SOSTENIBILE





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