Mazara, il percussionista Mato Francesco Sciacca fa il punto sulla scena musicale in città • Prima Pagina Mazara

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Qualche giorno fa, in una puntata della nostra trasmissione Primanews, abbiamo intervistato il musicista Mato Francesco Sciacca al quale abbiamo chiesto quale sia la situazione musicale attuale a Mazara. Mato ha così risposto: “In realtà, il nostro territorio ha sempre prodotto talenti; il problema è che la Sicilia nel suo complesso, e Mazara in particolare, non offre le stesse opportunità di crescita e visibilità che si possono trovare altrove. Molti artisti siciliani sono stati costretti a lasciare l’isola per cercare esperienze più stimolanti, sia per crescere professionalmente che per suonare in giro e collaborare con artisti di spessore.

I talenti musicali siciliani non mancano, è importante sottolineare che, pur essendo legati a nomi illustri come Battiato, ci sono anche realtà emergenti come quella di Marta sui Tubi, che hanno fatto molto per il panorama musicale indipendente del sud Italia.” Il musicista ha poi parlato del suo ultimo concerto tenuto al teatro Garibaldi, evidenziando l’importanza di valorizzare questo luogo e di organizzare più eventi.Abbiamo anche avuto l’opportunità di esibirci al Teatro Garibaldi a fine anno, in un evento di tre giorni in cui ho condiviso il palco con Giovanni Gulino, leader di Marta sui Tubi, e Fabrizio Mocata, artista di fama internazionale.

Abbiamo proposto al pubblico un viaggio musicale che spaziava dall’Ottocento fino ai giorni nostri, e siamo stati accolti con grande entusiasmo. È sorprendente notare che ci sia ancora una fetta di popolazione che non conosce il Teatro Garibaldi, un vero gioiello della nostra città. Molte persone non sanno nemmeno che esiste e questo è sconcertante. Dovremmo lavorare di più per valorizzarlo e stimolare la partecipazione anche di coloro che non sono appassionati di musica.” Sciacca ha parlato della sua passione per la contaminazione musicale e di alcuni progetti realizzati in città:Parlando di generi musicali, ho un percorso che va dall’hard rock al metal, fino a influenze sudamericane e africane.

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Ho sempre avuto una forte attrazione per le musiche tradizionali e ho studiato in India, il che mi ha permesso di arricchire il mio bagaglio musicale. Mi piace mescolare diversi linguaggi musicali e creare nuove sonorità. Ricordo che qualche anno fa ho promosso un progetto molto interessante che riuniva tutti i batteristi di Mazara. Si chiamava ‘Trinacatum’ si basava sulla creazione di un gioco di suoni. È stato un esperimento bello e significativo, ma portare avanti progetti di questo tipo nel nostro territorio è complicato.

Le esibizioni spesso si limitano a sagre o feste, e ci sono difficoltà con l’amministrazione comunale. Questo è un peccato, perché abbiamo talenti enormi, come Fabrizio Mocata, che è stato recentemente nominato ai Latin Grammy Awards e invitato a Miami per una serata di gala con artisti del calibro di Shakira e Laura Pausini. Insomma, non possiamo permettere che i nostri artisti di talento debbano cercare fortuna altrove. È fondamentale valorizzare il nostro patrimonio musicale e supportare i nostri artisti, affinché possano esprimere al meglio la loro arte anche qui, in Sicilia.”  Parliamo di musica a Mazara, focalizzandoci su una questione emersa nell’estate scorsa, che continua a essere di grande attualità: il volume della musica nei locali.

Le restrizioni imposte a queste attività hanno avuto un impatto significativo. L’estate 2023 è stata caratterizzata da un’abbondanza di eventi musicali, mentre l’estate 2024 ha mostrato un panorama completamente diverso, con i locali che hanno faticato a mantenere la loro vivacità e i musicisti che si sono trovati in difficoltà nel trovare spazi per esibirsi. Questo cambiamento è evidente a tutti noi. “Ti rispondo in duplice veste: sia come musicista che come operatore del settore turistico, dato che svolgo anche questa attività nella mia vita.

– risponde Francesco- È fondamentale iniziare con una premessa, è sacrosanto il diritto al riposo dei residenti nel centro storico e il rispetto delle regole. In passato, purtroppo, non tutti hanno rispettato i limiti di decibel e le normative relative alla strumentazione da utilizzare in questa area così delicata. Tuttavia, mi sembra che ci sia stata una transizione drastica, passando da un eccesso all’altro, senza una via di mezzo. L’anno scorso, in particolare, è stata una situazione critica.

Conosco molti locali che operano nel centro storico e che attirano un pubblico variegato, fondamentale per la vita della città. Ritengo che ci sia stata una certa strumentalizzazione della questione. Non mi sembra che ci sia stata una diminuzione della criminalità o delle problematiche legate alla sicurezza, nonostante il divieto di eventi. In effetti, tutti i locali hanno subito ripercussioni. È preoccupante che anche una semplice band che suona sia stata messa in difficoltà. Quello che propongo, dal mio punto di vista, è di trovare un equilibrio: è essenziale creare un centro storico vitale.

È bello vedere turisti e residenti godere della bellezza del nostro centro, ma se non c’è vita notturna, non si può attrarre un pubblico. Se vogliamo essere una destinazione turistica nel futuro, dobbiamo intraprendere questo percorso. È importante anche considerare che molte persone hanno investito nel settore. Un altro problema, poi, è la difficoltà di trovare case nel centro storico per affitti a lungo termine, dato che molti hanno scelto di trasformarle in case vacanza. Questo è un business significativo per Mazara, ma dobbiamo riflettere su come bilanciare le esigenze di tutti. Certo, è fondamentale garantire il diritto al riposo, non possiamo suonare come se fossimo i Queen in Corso Umberto, ma vietare qualsiasi tipo di attività musicale è una soluzione estrema e, secondo me, molto triste.

È necessario trovare un giusto equilibrio.” Clicca qui per guardare l’intervista completa. 

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