«Pronto? Sono la sua banca»: in crescita le frodi creditizie e la Sicilia è la seconda regione più colpita

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


Ci mancava il primato delle frodi creditizie. La Sicilia è seconda in Italia per uno dei fenomeni criminali in forte crescita e con volumi d’affari milionari. Se non miliardari. La preoccupante posizione è emersa per il primo semestre del 2024 dall’analisi eseguita dall’Osservatorio Crif – Mister Credit. Nei primi mesi dello scorso anno in Italia si sono registrati oltre 17.200 casi (+ 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2023), con un importo medio per frode di 4.568 euro e un valore economico complessivo che sfiora i 79 milioni di euro.

Le cyber gang

Le cyber-gang hanno alzato il “prezzo”: se prima si muovevano su operazioni sospette di poche decine o centinaia di euro, ora tentano il “colpaccio”. Si alza la percentuale delle truffe con importo inferiore ai 3.000 euro. Sono diventate il 27,4%, mentre la fascia tra i 3.001 e i 5.000 euro tocca il 7,5%. Ma quello che preoccupa di più istituti di credito, finanziarie e anche correntisti è l’aumento dei casi di frode con importi superiori ai 10.000 euro, che sono cresciuti del + 82,2%.

Le frodi sostituiscono le rapine

«Non si fanno più le rapine in banca, è più redditizio e meno rischioso fare una truffa. E questi criminali stanno sempre più affinando le loro armi, anche con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Questa è la nuova frontiera del crimine», spiega Gabriele Urzì dirigente nazionale Fabi e responsabile salute e sicurezza Fabi Palermo.Gli investimenti nella cybersecurity stanno crescendo, la polizia postale è sempre più attrezzata, ma i criminali delle truffe bancarie crescono a dismisura. E le vittime aumentano. In modo trasversale. «Nonostante le campagne di informazione, la divulgazione di consigli pratici, si continua a cadere nella trappola», dice con amarezza Urzì. Siamo infatti noi utenti a cliccare nel link sbagliato, a navigare in siti sospetti. E addirittura a fornire dati sensibili a perfetti sconosciuti al telefono. «Lo ripeterò fino allo sfinimento – avverte Urzì – gli operatori di una banca o di una finanziaria non chiederanno mai al telefono a un cliente di fornire dati sensibili. La prima difesa è questa: mai dare informazioni, di qualsiasi tipo, a un operatore telefonico che si spaccia per un impiegato della vostra banca. Se dovesse suonare al citofono qualcuno che si identifica come un poliziotto, una persona che sa di non aver commesso alcun reato chiama il 112 e si accerta che alla porta ci sia veramente un esponente delle forze dell’ordine. Si deve agire con lo stesso principio: quando si riceve una chiamata sospetta, stacchiamo senza dare alcun tipo di dato (soprattutto sensibile) e chiamiamo la nostra banca spiegando cosa ci è successo».

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Chi sono le vittime

Crescono le vittime tra gli ultrasessantenni (+13,6%). Gli under 30 sono in diminuzione un – 9,3% ma restano una delle fasce più colpite, coinvolti in oltre un caso di frode su cinque. La fascia 41-50 anni è quella maggiormente colpita con il 22,7% delle vittime, mentre i 31-40 anni arrivano al 20,6% del totale. La ripartizione percentuale delle frodi per regione mostra una maggiore incidenza in Lombardia, Sicilia, Campania e Lazio, seguite da Puglia e Piemonte.I finti prestiti sono la tipologia di frode più diffusa: 32,1% del totale. Ma c’è anche quella sui mutui, che è aumentata di oltre il 60%. Sono in forte crescita le truffe con le carte di credito, anche quelle collegate alla rateizzazione degli acquisti online.Ma i cyber-truffatori come riescono a agganciare le vittime? Al telefono. E sono così bravi che sul cellulare comparirà magari il numero salvato nella rubrica: servizio clienti banca. È successo a Catania dopo Capodanno, vi raccontiamo i particolari nella pagina accanto. Questo tipo di truffa viene fatto attraverso lo “Spoofing telefonico”. La polizia postale ha spiegato la tecnica: «I truffatori, utilizzando la tecnologia Voip (Voice over internet protocol) o un telefono Ip con Voip, che trasmette le chiamate sulla rete internet, telefonano nascondendosi dietro a dei reali numeri di telefono».Ma come detto, nessun vero operatore di un istituto di credito chiede dati sulla carta di credito o sul conto corrente.

Il decalogo anti truffa

Fabi ha elaborato un “decalogo” di misure per prevenire le truffe informatiche. Misure in apparenza banali ma che possono salvarci da questi criminali senza scrupoli. E quindi, spiega Urzì «vanno controllati regolarmente e frequentemente gli estratti conto. Vanno tenuti sempre a portata di mano il numero verde del call center e dell’assistenza della propria banca, importante avvalersi dei servizi di “notifica movimenti” offerti in modo da essere “avvisati” ogni volta che effettuiamo operazioni online o usiamo il bancomat e la carta di credito tramite sms, non sottovalutate l’installazione di antivirus e antispyware sui dispositivi che utilizziamo, scansionare regolarmente con un buon antivirus pc e cellulare, una cosa che pochi fanno è quella di modificare frequentemente le password, mai rendere pubbliche, sui social network, le informazioni più “sensibili” che ci riguardano, assolutamente vietato rivelare indirizzi, password o codici, valutare con attenzione le richieste di dati personali da parte di chi non conosciamo, e infine tenere costantemente aggiornate le informazioni personali comunicate alla banca». Insomma occhi aperti. E quando necessario bocca chiusa.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link