Tariffe mensa e scuolabus alle stelle: è giusto far pagare così tanto alle famiglie?

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Negli ultimi giorni il tema dell’aumento dei costi per i servizi di mensa scolastica e scuolabus ha acceso un vivace dibattito a Verolengo. L’amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Rosanna Giachello, ha spiegato le ragioni di questa revisione, ma alcuni cittadini, hanno espresso dubbi e avanzato critiche sulle modalità e sull’impatto delle decisioni adottate. 

Secondo quanto dichiarato dalla vicesindaca Rossella Santoiemma, l’aumento dei costi è stato inevitabile, considerando che le tariffe in uso risalivano al 2021 e che la situazione emergenziale scaturita dal fallimento della ditta appaltatrice a giugno ha comportato un incremento dei costi. 

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“Abbiamo dovuto affrontare un’emergenza logistica: la cucina non era idonea alla preparazione dei pasti, costringendoci a utilizzare il pasto veicolato fino a ottobre,” ha spiegato la vicesindaca, sottolineando che queste scelte sono state dettate dalla necessità di garantire il servizio senza interruzioni. 

“Il fallimento della ditta e l’impossibilità di utilizzare la cucina comunale ci hanno obbligato a prendere provvedimenti rapidi e a garantire che il servizio non venisse interrotto. Abbiamo dovuto rivedere i costi per adattarli a questa situazione imprevista. Le tariffe sono state stabilite tenendo conto delle esigenze finanziarie e delle disponibilità del Comune,” ha continuato Santoiemma, spiegando che il Comune ha fatto il possibile per minimizzare l’impatto sugli utenti. 

Inoltre, l’amministrazione ribadisce che i rincari non sono frutto di una scelta politica, ma di una necessità amministrativa per garantire la sostenibilità economica dei servizi. Le nuove tariffe, differenziate per fasce ISEE, sono state rese pubbliche per consentire ai cittadini di verificare eventuali aumenti in base al proprio reddito. 

Le nuove tariffe scuolabus a partire dal 1° gennaio 2025: 

  1. Con ISEE inferiore a 2.000€: 

Materna, Elementare e Media € 10.00 

  1. Con ISEE compreso tra 2.001€ e 5.000€: 

Materna, Elementare e Media € 15.00 

  1. Con ISEE compreso tra 5.001€ e 10.000€: 

Materna, Elementare e Media € 20.00 

  1. Con ISEE compreso tra 10.001€ e 15.000€: 

Materna, Elementare e Media € 30.00 

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  1. Con ISEE superiore a 15.001€: 

Materna, Elementare e Media € 50.00 

Per i non residenti si applica la tariffa massima indipendentemente dall’ISEE. 

La tariffa base è ridotta del 50% per sola andata o ritorno. 

Daniela Caminotto, esponente dell’opposizione, tra le voci critiche, ha posto l’accento sulla gestione dell’emergenza e sulla tempistica delle decisioni. Secondo lei, il fallimento della ditta a giugno avrebbe dovuto spingere l’amministrazione a preparare un nuovo bando d’appalto durante l’estate, in modo da essere pronti con una soluzione definitiva all’inizio dell’anno scolastico. 

“Non capisco perché l’amministrazione non abbia agito tempestivamente. Se la ditta è fallita a giugno, l’amministrazione avrebbe dovuto lavorare durante l’estate per preparare un nuovo appalto. Così, al ritorno dalle vacanze scolastiche, le famiglie avrebbero potuto conoscere le tariffe definitive e non quelle d’emergenza,” ha dichiarato Caminotto. 

Altri punti sollevati riguardano l’impatto degli aumenti sulle famiglie con redditi bassi. La fascia ISEE più bassa subisce un aumento significativo, raddoppiando i costi rispetto alla situazione precedente : “Per le famiglie con ISEE basso, il doppio della tariffa è un peso non indifferente. In passato, il Comune assorbiva parte degli aumenti, ma ora sembra che l’onere ricada interamente sulle famiglie. Questo è ingiusto per chi già fatica ad arrivare a fine mese,” ha continuato Caminotto. 

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Caminotto ha proposto una maggiore copertura degli aumenti da parte del Comune, ricordando che in passato metà degli incrementi era stata assorbita dalle casse comunali : “Sarebbe stato giusto, come in passato, che l’amministrazione si facesse carico di una parte dei rincari, per non penalizzare ulteriormente le famiglie più vulnerabili.” 

Oltre alle critiche sollevate dalle figure istituzionali, molti genitori si trovano a dover fare i conti con i costi in aumento e le difficoltà pratiche legate alla gestione del servizio mensa. Molti genitori, infatti, non sempre hanno la possibilità di togliere i propri figli dalla mensa, anche se vorrebbero. Se l’aumento delle tariffe arrivasse a 10€ al giorno, come ipotizzato da alcuni, le famiglie si troverebbero in una situazione ancora più difficile. “Purtroppo, penso proprio che sia così, te lo dico per esperienza. Sette anni fa circa abbiamo avuto lo stesso problema con mio figlio maggiore. Abbiamo proposto anche il pranzo al sacco per chi non poteva affrontare il costo della mensa, ma ci è stato rifiutato. Il costo della mensa è rimasto invariato,” ha dichiarato una madre.  

“Io pago 4€ al giorno, ma almeno so che mia figlia mangia. Se gli chiedo cosa ha mangiato, spesso mi dice che le cose sono fredde o che mangia solo il pane, ed è deludente,” dice una mamma. 

Molti genitori si domandano se sia giusto far ricadere l’intero aumento delle tariffe sulle famiglie, specialmente quelle che già faticano a far fronte alle spese quotidiane. L’aumento delle tariffe mensa da 2,70€ a quasi 4€ al giorno è giudicato eccessivo per il tipo di servizio offerto. 

Anche lo scuolabus è stato al centro del dibattito. L’aumento delle tariffe, passato da 42 a 50 euro mensili per la fascia più alta, è stato giudicato gravoso per le famiglie con più figli. “Questa manovra non risolve il problema economico del servizio, ma può rappresentare un ulteriore sacrificio per le famiglie,” ha affermato Caminotto. 

Tra le soluzioni proposte, l’acquisto di uno scuolabus con i fondi regionali assegnati al Comune potrebbe essere un’alternativa per ridurre i costi a lungo termine: “Acquistare uno scuolabus con i fondi regionali sarebbe una soluzione intelligente per abbattere i costi, evitando di ricadere esclusivamente sulle famiglie,” ha suggerito Caminotto. 

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Attualmente, il Comune copre circa il 70% delle spese del servizio, un peso significativo per le casse comunali. “Il Comune deve fare uno sforzo maggiore per ottimizzare i costi e ridurre l’impatto sulle famiglie,” ha concluso Caminotto. 

L’amministrazione comunale ha replicato sottolineando che la revisione dei costi era inevitabile e che il principio di equità nella distribuzione degli oneri è stato al centro delle decisioni prese. “Comprendiamo il malcontento e siamo disponibili a confrontarci con la comunità per migliorare la gestione dei servizi,” ha dichiarato la vicesindaca Santoiemma. 

L’amministrazione comunale ha assicurato che continuerà a lavorare per trovare soluzioni che possano bilanciare le necessità di bilancio con il sostegno alla comunità. Nel frattempo, il dibattito è destinato a proseguire, con la speranza che si possano individuare strategie più condivise e sostenibili per il futuro. 

Cosa succederà ora…?!  





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