Donna morta, l’avvocato del marito: “E’ sconvolto. Indagato come atto dovuto”. I vicini: “Cristina una brava persona”

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Un banale ma tragico infortunio oppure qualcosa di molto peggio. Oscilla ancora tra questi due estremi il caso oscuro della morte di Cristina Franchi, classe 1970, la donna trovata agonizzante dalla figlia, a Capodanno, sul pavimento del reparto notte di casa, nel quartiere Paperina di Terranuova, e deceduta il 9 gennaio alle Scotte di Siena in seguito alla lesione alla testa. La procura starebbe procedendo con l’ipotesi di omicidio. Ma è, appunto, un’ipotesi. E’ indagato, ma come atto tecnico dovuto, il marito di Cristina. Quando la moglie è stata trovata incosciente, lui risulta che dormisse sul letto, reduce da una nottata pesante. Non si sarebbe accorto di nulla, avrebbe riferito.

“E’ sconvolto e addolorato come del resto i figli”, dice l’avvocato Federica Cenciarelli. L’iscrizione nel registro del pm Laura Taddei serve per svolgere, stamani, la consulenza tecnica affidata al medico legale, il professor Mario Gabbrielli. L’autopsia dirà come è morta la donna e in quale orario. Se per un urto accidentale o per un’azione esterna violenta, se hanno influito patologie di cui soffriva o altro. Sul corpo non ci sarebbero altri segni di lesioni o offese, solo quel profondo trauma nella parte superiore del capo.

Il fascicolo è aperto per un titolo di reato gravissimo, l’omicidio, ma in questa fase preliminare è la liturgia della giustizia inquirente che lo prevede. Ed essere indagati non significa affatto responsabilità, bensì essere al corrente degli accertamenti in corso e potersi garantire. Con la nomina di avvocato e consulenti. Niente svolta ieri, dunque, nel fatto di Terranuova che ha suscitato profonda commozione tra familiari e conoscenti di Cristina e della coppia.

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Una villetta dall’aspetto ordinato e curato in via Vivaldi. Dietro alla porta con il numero 12, dove viveva la coppia con i due figli minorenni, chissà cosa è accaduto a cavallo tra 31 dicembre e 1 gennaio. Sì, perché ieri gli inquirenti hanno precisato che il fatto è del primo giorno del 2025 e non del 2 gennaio come riportato inizialmente. I festeggiamenti di San Silvestro sarebbero stati vissuti tra le pareti domestiche e senza ospiti: qualche eccesso nei brindisi, si suppone. E in quel contesto si è consumata la tragedia, con dinamica ancora tutta da capire. Fortuita o no.

E’ stata la giovanissima figlia, rincasando, a trovare mamma Cristina a terra in quelle condizioni. E’ partita la richiesta di aiuto, sono scattati i soccorsi, la mattina presto il volo con l’elicottero Pegaso verso Siena. Giorni di vana attesa di un miglioramento che non c’è stato, con la morte della 54enne. L’attività dei carabinieri di San Giovanni è iniziata ore dopo l’accaduto, una volta ricevuta la segnalazione, nel tardo pomeriggio dell’1. Inizialmente è stato aperto un fascicolo per lesioni aggravate poi trasformato in omicidio. Finora nessuno ha saputo spiegare quanto successo.

Né la figlia, che si è trovata di fronte la madre accasciata, né il marito che pare fosse assopito, né i soccorritori, né – fin qui – i carabinieri. Tutto ora verte sull’esame autoptico. Tra le supposizioni, quella dell’infortunio si aggancia alla presenza, in camera, di una parte angolare del letto in legno sulla quale la donna potrebbe avere urtato, non si sa bene come, la testa.

di Greta Settimelli

“Era una brava persona, siamo rimasti male tutti”. Sono sconvolti e dispiaciuti i residenti di Via A. Vivaldi a Terranuova Bracciolini. Un quartiere residenziale molto tranquillo e di recente costruzione. Qui abitava Cristina Franchi, la donna morta all’ospedale delle Scotte di Siena il 9 gennaio, dopo essere stata ritrovata in casa agonizzante. Un fatto che ha lasciato tutti attoniti.
“Sì conoscevo Cristina – ci racconta un vicino – una bravissima persona, ma non so dirvi altro. No quella notte non ho sentito nulla”. Un’altra persona preferisce non rispondere alle domande.
La mattina del primo gennaio i vicini hanno visto l’ambulanza, ma nessuno avrebbe sentito durante la notte rumori o visto segnali di quanto accaduto. Di certo era una notte particolare.
“Sì era il primo gennaio quando ho visto l’ambulanza di fronte a casa – racconta una vicina – ma non so cosa sia accaduto”.
Quasi tutti raccontano di una famiglia molto riservata e che faceva trapelare poco della sua routine quotidiana anche con i vicini di pianerottolo. “Erano molto chiusi – prosegue la vicina – quello che accade dentro le mura di casa nessuno lo racconta”.
I rapporti dunque tra Cristina e i residenti della strada, erano di cordiale vicinato, ma nulla di più.
“Di vicinato sì. Buongiorno e buonasera. Come va? Ma nulla di più – prosegue la vicina – solo che non ci aspettavamo una cosa del genere”.
Cristina era madre di due figli. Sono entrambi ancora minori. Di certo una vicenda che, nonostante la riservatezza della coppia, nessuno si aspettava.
“Cristina era una persona perbene, tranquilla, una gran lavoratrice – prosegue la vicina – una persona giovane con due figli. Tanta disperazione in questo momento. Non c’è altro da dire”.



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