La banda dei narcos con le bombe a mano, quindici arresti ad Anzio: gli affiliati con il numero «54» tatuato su un braccio

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di Rinaldo Frignani

È il numero civico del palazzo a corso Italia, nel quartiere Europa, dove c’era la base dell’organizzazione attiva anche a Nettuno e alle porte di Roma. Sequestrati 50mila euro e chili di cocaina e hashish

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Comandavano a corso Italia, ad Anzio, nel cuore del quartiere Europa. Palazzi popolari che la banda di narcotrafficanti aveva trasformato in un hub della droga, da difendere a tutti i costi. Anche con le armi. Perché la cocaina arrivava dalla Spagna e anche da altre regioni italiane, per essere poi spacciata sul litorale. Affari da centinaia di migliaia di euro, gestiti secondo la polizia da Maximino Soto Rojas, già ai domiciliari proprio ad Anzio, nel 2022 coinvolto con i fratelli Ramy e Samy Sorour in un’operazione antidroga dei carabinieri – «Blu notte» – coordinata dalla Dda di Reggio Calabria che aveva svelato i rapporti fra il clan Spada di Ostia e quello dei Bellocco di Rosarno proprio nella gestione dello stupefacente e del potere sul territorio nei confronti di altri gruppi criminali. 

A Rojas, arrestato ieri mattina dagli investigatori del commissariato di Anzio-Nettuno, con la collaborazione della Squadra mobile e della Guardia di Finanza, in quell’occasione era stato contestato di aver fornito al boss Umberto Bellocco sim e telefonini mentre si trovava in carcere. Ora invece le indagini della polizia, coordinate dalla Procura di Velletri, hanno dimostrato che Rojas era al vertice della banda del «54», il numero civico del blocco di case popolari di corso Italia che alcuni affiliati avevano tatuato per riconoscersi e farsi riconoscere. Da altri trafficanti e anche dai rivali, contro i quali sono stati organizzati agguati e attentati.





















































Proprio dalla gambizzazione di uno di loro, a Capodanno 2024, sono scattati gli accertamenti della polizia. Le misure cautelari in carcere firmate dal gip di Velletri hanno riguardato anche Federico Policella, Valentino Saulino, Luca Risimini, Omar Soliman, Guido Iorlano, Alessio De Marco, Fares Mohamed, Ilyas Ettouhamy, Stev Ben Adbollah e appunto Ramy Serour. Il fratello Samy si trova invece ai domiciliari con Meniar Elbery Chabbah ep Chemil e Armando Carrarini. Uno dei destinatari dell’ordinanza, di nazionalità egiziana, a ieri sera era ancora ricercato perché senza fissa dimora, ma poi in nottata è stato individuato dalla polizia. Durante il blitz, con arresti a Napoli, Ancona e anche in via Aurelia a Roma, padre e figlio, di 60 e 29 anni, Fabrizio e Nicolas Giustino, hanno tentato proprio nella Capitale di lanciarsi da una finestra per sfuggire all’accerchiamento degli agenti che li hanno arrestati. In uno zaino avevano oltre un chilo di cocaina. Altre dosi per un totale di quattro chili di stupefacente sono stati trovati a un pusher che si nascondeva sempre a corso Italia. Trovati anche 50mila euro in contanti.

Durante le indagini, durate un anno, gli investigatori hanno ricostruito l’acquisto di partite di stupefacente, in Italia e all’estero. In quest’ultimo caso i narcos si dividevano gli importi da spendere per aggirare la normativa sui limiti di contante che si può portare oltre frontiera. In caso di contrasti non si esitava ad appiccare le fiamme alle case dei rivali, come è successo sempre ad Anzio nel gennaio 2024, e comunque gli appartenenti alla gang «54» disponeva di armi, perfino di una bomba a mano, mentre si progettava anche l’uso di droni per far entrare droga e telefonini nel carcere di Velletri.

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14 gennaio 2025 ( modifica il 15 gennaio 2025 | 12:45)

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