Secondo il prossimo segretario degli Interni, Doug Burgum, gli Stati Uniti devono costruire più centrali a gas per soddisfare il fabbisogno di elettricità dei centri dati: in caso contrario, rischiano di perdere la corsa con la Cina sull’intelligenza artificiale. Fatti e dichiarazioni.
Doug Burgum, nominato da Donald Trump prossimo segretario degli Interni, pensa che gli Stati Uniti perderanno la “corsa alle armi sull’intelligenza artificiale” con la Cina se non aumenteranno la generazione di elettricità da fonti fossili. I centri dati, infatti, hanno bisogno di una fornitura abbondante e costante di elettricità, ventiquattr’ore al giorno per sette giorni su sette: i parchi eolici e solari non possono garantirla perché il loro output è intermittente, essendo legato alle condizioni meteo; le centrali a gas – e quelle nucleari -, invece, sì.
BURGUM VUOLE AGEVOLARE LE CENTRALI A GAS, ANZICHÉ LE RINNOVABILI
“Il sole non splende sempre e il vento non soffia sempre”, ha detto Burgum durante l’audizione al Senato per la conferma dell’incarico nell’amministrazione Trump, riferendosi ai limiti delle rinnovabili. A suo dire, l’equilibrio della rete elettrica americana è “sballato” e il paese è in una “crisi elettrica”: per questo, il prossimo governo destinerà una maggiore quantità di terreni pubblici alle trivellazioni di idrocarburi, eliminerà gli ostacoli alla costruzione di nuove centrali a gas e taglierà le agevolazioni agli impianti che producono “energia intermittente e inaffidabile”.
IL CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ENERGIA
Burgum non sarà solo segretario degli Interni, ma presiederà anche il Consiglio nazionale dell’energia, un nuovo organismo che fungerà da centro di coordinamento delle politiche di stimolo alla produzione di energia, in particolare – così si pensa, visto il motto drill, baby, drill di Trump – di quella fossile.
Trump ha spiegato che il Consiglio “supervisionerà il percorso verso il dominio energetico degli Stati Uniti riducendo la burocrazia, promuovendo gli investimenti del settore privato in tutti i settori dell’economia e concentrandosi sull’innovazione piuttosto che su una regolamentazione di lunga data, ma del tutto inutile”.
LA COMPETIZIONE CON LA CINA
Per via dei data center, che elaborano le informazioni per l’addestramento e il funzionamento dei sistemi di intelligenza artificiale, la domanda di elettricità negli Stati Uniti è tornata a crescere dopo un lungo periodo di stagnazione: il dipartimento dell’Energia prevede che triplicherà entro i prossimi tre anni.
“Senza un carico di base, perderemo la corsa alle armi sull’intelligenza artificiale con la Cina, e se la perderemo ciò avrà un impatto diretto sulla nostra sicurezza nazionale”, ha dichiarato Burgum. Con carico di base, o baseload, il prossimo segretario degli Interni si riferisce a quegli impianti che forniscono elettricità in maniera stabile e continuativa alla rete, garantendo il bilanciamento di domanda e offerta.
“In questo momento abbiamo truccato le carte”, ha detto Burgum, “creando ostacoli a chi vuole produrre energia elettrica baseload, mentre abbiamo [stanziato, ndr] massicci incentivi fiscali per chi vuole produrre energia intermittente e inaffidabile”.
LA VISIONE DI BURGUM SUI COMBUSTIBILI FOSSILI
L’amministrazione vuole stimolare l’output statunitense di combustibili fossili, anche il paese è già il primo produttore al mondo di petrolio e di gas. Secondo Burgum, porre freni al settore degli idrocarburi non porterà alcun beneficio climatico perché altri governi, meno attenti alle questioni ambientali, cercheranno di approfittarsene.
“L’America”, ha detto Burgum, “produce energia in modo più pulito, più intelligente e più sicuro che in qualsiasi altro luogo del mondo. Quando la produzione di energia viene limitata in America, non si riduce la domanda ma si sposta la produzione in paesi come la Russia, il Venezuela e l’Iran, i cui leader autocratici non si preoccupano dell’ambiente”.
Ha detto anche gli impianti di cattura della CO2 permetteranno di eliminare le emissioni associate alla produzione di combustibili fossili, benché si tratti di tecnologie non ancora affermatesi sul piano commerciale.
IL BOOM DELLE CENTRALI A GAS NEGLI STATI UNITI
Anche se le dichiarazioni di Burgum lasciano intendere che l’amministrazione di Joe Biden abbia ostacolato l’apertura di centrali a gas negli Stati Uniti, in realtà entro i prossimi cinque anni dovrebbero entrarne in funzione ottanta.
Nei giorni scorsi, poi, Biden ha firmato un ordine esecutivo per favorire la costruzione di infrastrutture per l’intelligenza artificiale sui terreni federali, come i centri dati e gli impianti di energia pulita, come quelli nucleari e geotermici. “Il significativo e crescente fabbisogno di elettricità delle operazioni di intelligenza artificiale su larga scala rappresenta una nuova opportunità per promuovere la leadership americana nelle tecnologie energetiche pulite che alimenteranno l’economia”, si legge.
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