Parco del Matese, Legambiente spinge: «Tempo di ‘chiudere’»

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Completare l’iter per la concreta realizzazione del Parco nazionale del Matese, sette anni dopo la sua istituzione formale, è un’azione non più rinviabile. E affidare l’ultimo passo ai Tribunali o a un commissario sarebbe una sconfitta per la politica.
Questa l’analisi alla base della richiesta che Legambiente, con i vertici nazionali e quelli delle due regioni coinvolte, rivolge agli eletti delle Assemblee legislative del Molise e della Campania affinché si chiuda la fase di zonizzazione attraverso la convocazione della Conferenza Stato-Regioni.
«Sono già trascorsi sette anni dall’approvazione della legge 205/2017 che ha istituto il Parco nazionale del Matese ma ancora si aspetta la definizione del perimetro, zonizzazione e misure provvisorie di salvaguardia», così il responsabile nazionale Aree protette Antonio Nicoletti e i presidenti dell’associazione Andrea De Marco (Molise) e Mariateresa Imparato (Campania) che già avevano riacceso i riflettori sulla vicenda con un comunicato lo scorso 27 dicembre.
«Nel comunicato abbiamo ribadito l’importanza di proteggere la natura e la biodiversità della montagna matesina, e abbiamo ricordato le opportunità, anche economiche, che sono state negate allo sviluppo sostenibile del territorio a causa dei ritardi nella definizione del perimetro, zonizzazione e misure provvisorie di salvaguardia del Parco nazionale del Matese.
Vi chiediamo perciò di evitare che il tempo passi ancora senza una decisione definitiva delle due Regioni sulla perimetrazione, zonizzazione e misure di tutela provvisorie proposta dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ed elaborata da Ispra. Il Mase ha già accolto le osservazioni migliorative e di merito avanzate dai Comuni, e rigettato quelle che non rispondevano ai principi della legge 394/91 che regola i Parchi nazionali e quelle erano in contraddizione con i criteri di gestione delle aree Natura 2000 previsti dalle direttive comunitarie. Dopo anni di incontri e discussioni, di cui Legambiente è stata protagonista, possiamo dire che quello c’era da capire o modificare per il Parco nazionale del Matese è stato recepito dal Mase che, seguendo il principio della coerenza scientifica e dell’accettabilità sociale, ha avanzato una proposta di perimetrazione equilibrata e condivisibile».
Quindi Legambiente ribadisce: «L’istituzione del Parco nazionale del Matese rappresenta una incredibile possibilità di sviluppo sostenibile per i territori delle due regioni, ma è anche l’unica soluzione in grado di tutelare la biodiversità del massiccio al confine tra Campania e Molise» . E sollecita i consiglieri regionali «a fare un ulteriore passo per completare un iter che non può più essere procrastinato o, peggio, demandato ai tribunali ed al Commissario ad Acta perché sarebbe una sconfitta della politica e della partecipazione. La sentenza del Tar del Lazio dello scorso 24 ottobre ha intimato al Mase di “….provvedere nel termine di centottanta giorni dalla comunicazione della presente sentenza, alla delimitazione provvisoria, nonché all’adozione delle misure di salvaguardia necessarie a garantire la conservazione dello stato dei luoghi,…… e in caso di ulteriore inerzia nel provvedere entro il detto termine, sarà nominato un Commissario ad acta”. La nomina di un Commissario, qualora si verificasse, rappresenterebbe il fallimento della politica regionale che dimostrerebbe di non essere in grado di svolgere la propria funzione se non delegando ai tribunali le scelte. L’istituzione di un Parco nazionale è un processo che deve essere partecipato e trasparente, ma deve essere governato e gestito dal decisore politico che deve saper ascoltare e accogliere le richieste, ma nel rispetto delle normative vigenti».
La richiesta ai presidenti e ai Consigli regionali di Campania e Molise è di sostenere senza riserve il progetto del Parco nazionale «e dimostrare tutta la necessaria attenzione per il Matese e spronare le due Regioni a percorrere l’ultimo miglio e istituire l’area protetta che unisce la montagna matesina in un progetto unitario di tutela e sviluppo sostenibile del territorio. Per questa ragione, proponiamo che i due Consigli regionali approvino una mozione che impegni i presidenti delle due Regioni a trasferire in sede di Conferenza Stato-Regioni la procedura istitutiva per il Parco nazionale del Matese, per concertare direttamente con il ministro la decisione finale senza ulteriori incertezze o passaggi di carte che rimangono senza risposta».



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