La Cia dal 2016 effettuava attività di spionaggio contro la Russia, attraverso l’Ucraina

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Il tenente generale Valeriy Kondratyuk ha raccontato ad ABC News i retroscena di una partnership che ha permesso a Kiev di effettuare operazioni di sabotaggio oltre confine

Ci hanno raccontato per anni che l’espansione della NATO e delle infrastrutture militari statunitensi fino ai confini russi non avrebbe mai rappresentato un pericolo per la Federazione Russia. Tutti i martellanti appelli del Cremlino, precedenti all’invasione sono stati bollati come pura propaganda politica e a nulla valsero le consultazioni Russia-USA sulle garanzie di sicurezza svoltesi a Ginevra il 10 gennaio e a Bruxelles il 12, in cui Putin chiedeva tra i punti principali, la non ulteriore espansione dell’Alleanza e il ritiro dell’apparato militare Usa alle posizioni del 1997.
La penetrazione americana in Ucraina è una libera scelta del popolo ucraino e non costituisce alcuna minaccia per Mosca”, continuavano a ripeterci i leader occidentali.
Ebbene, ecco emergere nuove indiscrezioni sulle operazioni della Cia nel Paese, dirette ad istituire attività di spionaggio contro la Federazione Russa fin dal 2016, almeno 6 anni prima dello scoppio del conflitto.
A parlare è il tenente generale Valeriy Kondratyuk, a capo dell’agenzia di intelligence militare ucraina (HUR), che ha raccontato ad ABC News come in quell’anno abbia contattato i servizi segreti Usa per fornirgli documenti militari russi top secret, tra cui dettagli sui progetti di sottomarini nucleari russi
Dal 2014, la CIA e i servizi segreti ucraini hanno segretamente instaurato una profonda partnership, trasformandosi da ex nemici della Guerra Fredda in uno dei partner più fidati dell’agenzia statunitense”, riporta la pubblicazione, basandosi su interviste con ex funzionari dell’intelligence statunitense e ucraina, tra cui, appunto, Kondratyuk.
La partnership ha visto la CIA aiutare l’Ucraina a ricostruire il suo Main Directorate of Intelligence, noto con l’acronimo HUR, che è diventato famoso per le sue operazioni audaci. La CIA ha infine destinato milioni di dollari di finanziamenti per aiutare ad addestrare ed equipaggiare gli ufficiali dell’intelligence ucraina e per costruire strutture, tra cui circa una dozzina di basi operative avanzate segrete al confine con la Russia”, continua ABC News, riproponendo un’inchiesta che era stata già coperta dal New York Times qualche mese fa.

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Di fatto, dal 2016, la CIA ha iniziato a addestrare un commando ucraino d’élite, l’Unità 2245, per effettuare operazioni sotto copertura, tra cui la cattura di droni e apparecchiature di comunicazione russi in modo che i tecnici della Central intelligence Agency potessero decodificarli e violare i sistemi di crittografia di Mosca. Kyrylo Budanov, attuale capo dell’intelligence militare ucraina, era uno degli ufficiali coinvolti in queste operazioni.
L’intelligence ucraina (HUR) ha acquisito anche il potere di raccogliere informazioni al di fuori dell’Ucraina, Russia compresa, rafforzando ulteriormente il legame tra Kiev e Washington e rendendo l’ambasciata americana a Kiev una fonte cruciale di informazioni per gli Stati Uniti su Mosca. La CIA e l’Ucraina hanno anche istituito un programma di addestramento, denominato “Operazione Goldfish”.
Il programma ha addestrato gli ucraini a spacciarsi per russi, non solo in Russia ma anche in paesi terzi in tutto il mondo, in operazioni congiunte con la CIA.
Gli ucraini sono stati in grado di spacciarsi per russi, creando notevoli opportunità di accesso e reclutamento”, hanno affermato ex funzionari ucraini e statunitensi.
Ma mentre i responsabili della sicurezza nazionale dell’amministrazione volevano che la partnership si concentrasse sulla raccolta di informazioni di intelligence, la situazione presto sfuggì di mano, quando Kondratyuk e altri spinsero per condurre operazioni di sabotaggio nella Crimea occupata e nella stessa Russia, con l’obiettivo di preposizionare esplosivi.
Nel 2016, senza informare gli americani, Kondratyuk ha inviato l’Unità 2245 addestrata dagli USA in una missione in Crimea per piazzare esplosivi in una base di elicotteri russa. La missione è andata disastrosamente storta, provocando uno scontro a fuoco con le forze speciali russe, uccidendo diverse persone, e spingendo Putin a minacciare pubblicamente ritorsioni”, continua ABC News, spiegando che Joe Biden, allora vicepresidente, chiamò il presidente ucraino Petro Poroshenko per esprimere il suo disappunto.
Una volta scoppiata l’invasione russa, le unità delle forze speciali HUR addestrate dalla CIA operavano già dietro le linee, inviando informazioni sui movimenti delle truppe russe e attaccandole. Agenti ucraini avevano anche piazzato esplosivi sulle linee ferroviarie e sui punti logistici e lasciato depositi di armi all’interno della Russia e dell’Ucraina occupata.
Dunque, l’Ucraina, sempre più testa di ponte per le forze della NATO e dell’intelligence USA, non stava forse diventando una minaccia per la Russia, provocando la sua, comunque illegale e condannabile, aggressione militare?

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© Imagoeconomica

Per Kondratyuk si tratta solo di propaganda e “manipolazione per giustificare in qualche modo questa invasione disumana e terribile di un altro paese“.
Nalyvaichenko, ex capo dell’SBU (intelligence ucraina), ora membro del parlamento, ha affermato che gli ucraini avevano cercato il sostegno degli Stati Uniti perché sapevano che era la migliore possibilità per mantenere la loro indipendenza dalla Russia.
Abbiamo solo due opzioni: essere in Russia, sciolti, occupati con il KGB di nuovo… L’altra opzione è diventare un paese democratico, con servizi speciali democratici. Abbiamo fatto la nostra scelta“, ha detto alla pubblicazione.
Eppure, nel “lontano” 2019, Oleksiy Arestovych, futuro consigliere dell’Ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rilasciò un’intervista al canale di notizie ucraino Apostrophe.ua, in cui delineava le possibili conseguenze dell’adesione dell’Ucraina alla NATO. Secondo Arestovych, se l’Ucraina fosse entrata nell’Alleanza, ciò avrebbe probabilmente spinto la Russia a lanciare una grande offensiva per devastare il paese e renderlo “non interessante” per l’Organizzazione del trattato dell’Atlantico del Nord. In questo scenario, la guerra su larga scala con la Russia sarebbe diventata inevitabile, con una probabilità del 99,9%.
Solo l’anno dopo, nel novembre 2020, l’Ucraina ha firmato la “Carta USA-Ucraina sul partenariato strategico”, che ha segnato l’inizio di un processo che avrebbe portato Kiev nell’orbita della NATO.
La profezia di Arestovych si è senz’altro tragicamente avverata, senza che nessuno in Occidente fosse disposto ad ascoltare le legittime istanze di Mosca sulla sua sicurezza strategica.

Foto di copertina © Wikimedia

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