Le sfide della cybersicurezza per aziende e Paesi sono sempre più complesse e imprevedibili, al punto che un amministratore delegato su tre indica come prima preoccupazione per la propria azienda lo spionaggio cyber e la perdita di informazioni sensibili o furto di proprietà intellettuale. È quello che emerge dal Global Cybersecurity Outlook del World Economic Forum, uno studio incentrato sulla complessità crescente delle sfide alla cybersecurity derivante dalla rapida crescita di tecnologie emergenti, dall’incertezza prevalente nel quadro geopolitico, dall’evoluzione delle minacce, dalla vulnerabilità legata all’interdipendenza nelle catene del valore, oltre che in un gap sempre più ampio nelle competenze cyber e nelle sfide a livello normativo.
Le principali sfide alla sicurezza cibernetica
Il rapporto del WEF sottolinea cinque fattori chiave che stanno rendendo il cyberspazio sempre più vulnerabile:
- La rapida diffusione delle tecnologie emergenti, che introduce nuovi punti di attacco.
- L’incertezza geopolitica, che amplifica il rischio di cyber attacchi statali e azioni criminali.
- L’evoluzione delle minacce cibernetiche, sempre più sofisticate e mirate.
- L’interdipendenza nelle catene del valore globali, che espone le aziende a rischi condivisi.
- Il gap di competenze e le sfide normative, che ostacolano la capacità di rispondere adeguatamente agli attacchi.
Questi fattori contribuiscono a creare un panorama sempre più complesso, in cui le aziende non devono solo prevenire gli attacchi, ma anche sviluppare strategie per limitare i danni e garantire la continuità operativa.
Dal concetto di sicurezza alla “cyber resilienza avanzata”
Lo studio del WEF, che sarà al centro dei dibattiti al meeting di Davos la prossima settimana, propone un “cambio di prospettiva” nella gestione della cybersecurity. L’attenzione non deve essere più solo sulla prevenzione degli attacchi, ma sulla costruzione di una cyber resilienza avanzata, ovvero la capacità di mitigare l’impatto degli attacchi cibernetici sugli obiettivi aziendali.
Jeremy Jurgens, amministratore delegato del WEF, spiega:
“Il cyberspazio è più complesso e sfidante che mai a causa della rapidità dei cambiamenti tecnologici, della crescente sofisticatezza delle attività criminali e di catene del valore sempre più interconnesse.”
Questa resilienza avanzata implica un approccio integrato che coinvolga non solo i team IT, ma anche la leadership aziendale, i fornitori e le istituzioni governative.
Un approccio proattivo e collaborativo
Secondo Paolo Dal Cin, global lead di Accenture Security, le minacce alla cybersecurity sono destinate a crescere in complessità e imprevedibilità, con impatti diretti sulla stabilità finanziaria delle organizzazioni. Questo richiede un approccio proattivo e collaborativo, dove le aziende condividano informazioni sulle minacce e adottino strategie comuni per fronteggiarle.
Le parole di Dal Cin sottolineano l’importanza di un impegno congiunto:
“Le minacce alla cybersecurity possono destabilizzare un’organizzazione e influire direttamente sulla sua capacità di operare. È necessario un cambio di passo, con una maggiore cooperazione tra aziende, governi e istituzioni.”
Un tema prioritario per il futuro
Con le sfide alla cybersecurity che diventano sempre più globali, la necessità di affrontare il problema su larga scala sarà uno dei temi centrali al World Economic Forum di Davos. Qui, i leader aziendali e istituzionali discuteranno le strategie per migliorare la resilienza cibernetica e affrontare le vulnerabilità di un mondo sempre più interconnesso.
Il messaggio del rapporto è chiaro: non esiste un approccio isolato alla cybersecurity. La soluzione passa dalla collaborazione, dall’innovazione e dalla capacità di adattarsi rapidamente a un contesto in costante evoluzione.
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