Con i soldi tutto si può? Sull’Everest in sole tre settimane, la spedizione flash che porta dritti sul tetto del mondo. Basta pagare, ecco quanto

NEPAL. Che la vetta dell’Everest sia diventata una delle più ambite (e scalate) non è una novità. Alpinisti esperti e non vi continuano ad approdare, molti, mossi da un unico desiderio: quello di poter dire d’esserci stati. E per riuscirci (nel più breve tempo possibile) diversi sono disposti a spendere cifre davvero da capogiro. 

Le agenzie che organizzano spedizioni sull’Himalaya sono davvero tantissime e uno dei modi per farsi concorrenza è sicuramente quello di offrire più comfort degli altri competitors. Di recente a fare (ampiamente) parlare di sé è stata la Furtenbach Adventures, che promette agli alpinisti di raggiungere la vetta dell’Everest in sole 3 settimane (di solito ci vogliono circa 40 giorni, ma anche di più). Una vera e propria spedizione “flash”. 

“La variante Flash (costo 103mila euro) della nostra spedizione Everest South Side è per quegli appassionati dell’Everest i cui programmi non sono compatibili con il maggiore impegno di tempo di una spedizione Classic – si legge sul sito dell’agenzia austriaca -. Se scegli questa variante, il tempo di viaggio totale sarà ridotto a circa 3-4 settimane, il tutto mantenendo comunque i più elevati standard di sicurezza“.

“Contrariamente al classico lungo acclimatamento al campo base, inizierai la tua fase di acclimatamento nel comfort della tua casa – viene spiegato ancora -. Il nostro allenamento in ipossia (esposizione a livelli ridotti di ossigeno, simulando condizioni di alta quota ndr) sviluppato da esperti, ti consente di prepararti all’aria d’alta quota sull’Everest da casa tua. Quindi, arriverai al campo base già pre-acclimatato e sarai in grado di affrontare la scalata della vetta in maniera più efficiente”.

Mentre una spedizione tradizionale sull’Everest dura circa due mesi (minimo 40 giorni, di media), “la nostra spedizione Flash fa risparmiare tempo. Per aumentare le tue possibilità di successo, iniziamo il processo di acclimatamento utilizzando tende ipobariche a casa tua, 6-8 settimane prima della partenza per il Nepal. Le tende vengono montate da esperti e sotto la loro supervisione il tuo corpo si acclimaterà lentamente a condizioni equivalenti a quelle di un campo a 7.000 metri sul Monte Everest”.

Questo speciale tipo di preparazione pre-spedizione, “combinato con le dimensioni ridotte dei nostri gruppi, il massimo supporto di ossigeno illimitato, le attrezzature più recenti, un team esperto (alcuni dei nostri Sherpa sono saliti sulla cima del Monte Everest 19 volte) e la nostra vasta esperienza logistica ci consentono di programmare la spedizione in modo che duri solo 3 settimane”. L’agenzia garantisce di essere l’unica ad offrire una possibilità del genere. 

“La spedizione Everest Flash utilizza il percorso oggettivamente più sicuro sul versante nord della montagna, in Tibet. Viaggiamo da Lhasa in Jeep fino al campo base. Quando i membri della nostra spedizione raggiungono il campo base, tutti i campi alti e i depositi di ossigeno sono già stati allestiti dai nostri team Sherpa. Tutto ciò che dobbiamo fare è aspettare una finestra meteo favorevole”. 

La spedizione viene fatta cona comparatori che portano con sé ossigeno di riserva per ogni componente del gruppo: “Calcoliamo una media di almeno 2 Sherpa per cliente”. Per chi volesse fare l’esperienza in maniera “privata” (e quindi non in gruppo) l’agenzia mette a disposizione anche l’opzione “Mount Everest Signature Expedition“.

Il costo? 199mila euro, per ricevere oltre a tutti i comfort, anche “un supporto completo durante il periodo di preparazione, tra cui un piano di allenamento e nutrizione individuale da parte di scienziati sportivi certificati, consulenza medica illimitata e tutoraggio personale da parte di Lukas Furtenbach. Sistemazioni premium una volta giunti sull’Himalaya e trasporto Vip alla propria tenda di lusso privata al campo base”.

E non è tutto: la propria avventura “privata” sull’Everest verrà immortalata in un documentario personale “per i posteri”. per ricordare un’esperienza sicuramente molto diversa da quella degli alpinisti che conquistarono gli 8.000 ormai molti anni fa.