Purpose aziendale, le strategie di un’organizzazione che guarda al futuro

Oggi le organizzazioni si trovano a fronteggiare una crescente pressione per ottenere risultati immediati, spesso a scapito di una visione a lungo termine. La continua incertezza economica, alimentata da stress, ansia, conflitti globali e l’evoluzione tecnologica, sembra spingere molte imprese a concentrarsi solo sui profitti a breve termine. Tuttavia, sta emergendo con forza un concetto che potrebbe cambiare radicalmente la prospettiva sul business: il purpose aziendale. Ad alimentare questo dibattito, sempre più professionisti ed esperti che vedono nella definizione di uno scopo non solo un valore etico, ma una vera e propria leva strategica per migliorare la competitività aziendale.

Il dibattito pubblico sullo scopo ultimo di un’azienda è aumentato di cinque volte tra il 1995 e il 2016.. Da una recente ricerca, è emerso che il purpose aziendale non sia più solo una dichiarazione di intenti, ma un principio guida che può orientare le operazioni, definire la cultura aziendale e persino influire positivamente sui risultati economici.

Storicamente le aziende hanno sempre avuto una chiara “ragione d’essere”, spesso riconosciuta e concessa dai Governi. La loro esistenza non si limitava al profitto immediato, ma rispondeva a un mandato sociale: generare valore per la comunità. Questo concetto, che affonda le radici nella rivoluzione industriale e persino nell’Impero Romano, si è perso nel tempo, sostituito dalla logica di massimizzare il guadagno a breve termine.

Perché il purpose aziendale è più rilevante che mai

Alcuni esperti, tuttavia, ritengono che sia giunto il momento di tornare a un modello che ponga il purpose al centro della strategia aziendale, senza rinunciare alla redditività. Questo non significa negare la necessità di risultati economici, ma orientare nuovamente l’impresa su un obiettivo più ampio, che integri l’etica e la sostenibilità. La sfida, dunque, consiste nel trovare un modello virtuoso che permetta alle aziende di conciliare profitti e responsabilità sociale.

Il purpose come leva strategica per il successo aziendale

Diversi studi convergono su dati simili: le aziende che agiscono coerentemente con un obiettivo chiaro superano il mercato del 42%. Al contrario, la semplice definizione di uno scopo, senza una reale integrazione nelle pratiche quotidiane, non porta a risultati significativi. Infine, le imprese prive di uno scopo mostrano una performance inferiore del 42%.

In termini di valutazione, nell’arco di 12 anni, le aziende guidate da uno scopo chiaro hanno registrato un aumento del valore del brand del 175%, rispetto a un tasso di crescita medio dell’86% (fonte: BCG BrightHouse). Questo trend si riflette anche nei comportamenti dei consumatori: l’88% preferisce acquistare prodotti da aziende guidate da uno scopo dichiarato piuttosto che da realtà prive di una direzione chiara.

I benefici concreti di un purpose autentico

Anche dal punto di vista interno emergono differenze significative. I dipendenti ispirati sono il 50% più produttivi rispetto a quelli semplicemente coinvolti, garantendo un vantaggio rilevante per le aziende in crescita. Organizzazioni con alti livelli di coinvolgimento dei dipendenti registrano un minore turnover, un calo dell’assenteismo, maggiore produttività, redditività e fedeltà dei clienti.

Numerosi studi accademici e ricerche di settore suggeriscono che le aziende dotate di uno scopo autentico ottengono performance economiche migliori rispetto a quelle focalizzate esclusivamente sui profitti immediati. Tuttavia, l’applicazione richiede molto di più che semplici dichiarazioni pubbliche.

Il pericolo del “purpose washing” e come evitarlo

È necessario un allineamento profondo tra ciò che l’azienda dice e ciò che fa. Un’azienda che adotta un purpose solo come strumento di marketing, senza che questo sia condiviso dai dipendenti e integrato nella cultura aziendale, rischia di cadere nel cosiddetto “purpose washing”: una falsa dichiarazione di intenti che non trova riscontro nelle pratiche quotidiane.

Un rischio sempre presente per le aziende è che il concetto di purpose venga abusato, diventando una semplice etichetta senza un reale significato. In questi casi, non sarebbe uno scopo da vivere nella quotidianità dell’impresa, ma resterebbe solo una frase da appendere ai muri. La questione importante, quindi, non è quella di dichiararlo, ma seguirlo e viverlo.