GRAZIE ANCHE AL COSIDDETTO “EFFETTO SINNER”, SONO TANTE LE DISCIPLINE CHE RICHIAMANO NUOVI GIOCATORI SUL CAMPO
Non si sentiva così tanto parlare di tennis italiano dai tempi di Panatta e oggi in moltissimi vogliono pure giocarlo. Un fenomeno a livello globale, che anche in Italia sta crescendo esponenzialmente di anno in anno. Nel 2024 la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) ha registrato un milione di nuovi iscritti. Numeri da record che sono con grande probabilità effetto secondario della crescente popolarità di Jannik Sinner, il fenomeno altoatesino oggi numero uno al mondo nel ranking ATP. I suoi incredibili successi che vanno dalla vittoria di ben due grandi slam lo scorso anno, Australian Open e Us Open, delle Atp Finals di Torino, fino alla Coppa Davis vinta per il secondo anno di fila con la nazionale italiana, oltre ai numerosi titoli minori, se così si posson chiamare, lo hanno reso un idolo assoluto dei tifosi di ogni età. Ma non è solo il tennis ad aver beneficiato di questo “effetto Sinner”.
Anche il padel è sempre più giocato dagli italiani e per questo, infatti, siamo il secondo paese al mondo per numero di campi, dopo la Spagna. Oggi, però, sulla scia del grande successo americano, nel nostro Paese si sta facendo strada anche il pickleball, un altro gioco a racchetta. Nonostante sia stato inventato più di mezzo secolo fa, la pickleball mania è esplosa negli Stati Uniti da qualche anno e cresce sempre di più. Una combinazione fra tennis, badminton e ping-pong, il pickleball mira a raggiungere presto, anche nel nostro Paese, un milione di praticanti nonostante oggi ne conti solo qualche migliaio su circa trecento campi censiti. Ma che sport è? Ce lo ha spiegato Vinicius Trevisan, trainer Aspria Harbour Club di Milano, dove il pickleball si può praticare su due campi, liberamente o frequentando corsi. «Il pickleball si gioca in singolo o doppio, è adatto a tutte le età e a tutti i livelli di abilità e preparazione atletica. Il campo misura 6,10 x 13,41 metri, quasi la metà di un campo da tennis. Se giocato in coppia l’attività motoria è di bassa intensità, perché il gioco si basa per lo più sulla strategia. In singolo, invece, richiede maggiori capacità fisiche ed è quindi adatto anche a chi predilige attività più intense».
Le differenze con il tennis sono numerose, anche se lo scopo e i movimenti non sono molto diversi. La prima cosa particolare, oltre alle dimensioni ridotte del campo da gioco, è la pallina che, avendo una superficie bucherellata, ha una velocità ridotta. Gli appassionati lo definiscono “tennis in slow motion” perché la palla deve rimbalzare una volta su ciascun lato del campo prima che i giocatori possano colpirla al volo, rallentando così il ritmo del gioco. Anche la racchetta assomiglia più a quella del ping pong che a quella da tennis perché è piccola, ha una forma rettangolare ed è solitamente in legno e fibra di carbonio o grafene. La palla, comunque, va colpita come nel tennis, può rimbalzare o può essere presa al volo eccetto che in ricezione del servizio e alla risposta successiva. Questa regola, detta del “terzo colpo”, complica un po’ la comprensione iniziale delle regole. Esiste poi una zona del campo, la kitchen, un’area di poco più di due metri vicino alla rete, che non si può mai calpestare nemmeno cadendoci dentro dopo un colpo. « Ma l’aspetto più complicato è il punteggio. La partita, solitamente, è al meglio dei due set su tre arrivando a conquistare undici punti, oppure quindici o ventuno a seconda delle regole concordate, con due punti di vantaggio sull’avversario. Si può fare punto solo quando si serve, mai in ricezione. Se si vince su ricezione si provoca solo un cambio palla», conclude Trevisan. È uno sport molto divertente adatto a tutti e a tutte le età, compresi i bambini sotto i cinque anni, e si può imparare, come nel tennis e nel padel, frequentando corsi. «La fase principale per lo svolgimento di un buon corso da pickleball», spiega Massimo Lacarbonara, Deputy General Manager e Sport Manager delll’Aspria Harbour Club e istruttore, «è sicuramente quella preliminare, ma molto importante, del riscaldamento. Si passa, poi, alla parte di lavoro vero e proprio sia con palla viva, per simulare il gioco e apprenderne gli scambi, sia grazie all’utilizzo del cesto, per costruire gli automatismi e definire o ripulire i gesti tecnici. Si arriva, infine, al gioco vero e proprio».
Ma quali sono i vantaggi fisici del praticare uno sport di questo tipo? «Il pickleball è un allenamento total body, infatti le gambe vengono coinvolte in ogni scatto e in ogni colpo, gli addominali contribuiscono al mantenimento della posizione e le spalle accompagnano tutte le mosse. Richiede, inoltre coordinazione, stimolando sia il corpo che la mente, migliora la salute cardiovascolare e può favorire la socializzazione e il benessere in generale». Per informazioni sui corsi di pickleball all’Aspria Harbours Club: www.aspria.com/it/milanoharbour- club/padel-e-pickleball Jasmine Paolini nuova ambassador Dove Dove, brand di Unilever, da oltre vent’anni impegnato nella promozione della bellezza autentica e dei valori dell’autostima, ha scelto Jasmine Paolini, campionessa italiana di tennis, oggi al numero quattro della classifica mondiale, come sua Ambassador per il 2025. Una partnership che si fonda su una profonda comunione di valori tra l’azienda e la campionessa olimpica, da sempre esempio positivo nel mondo dello sport e tra i giovani, sinonimo di autostima, determinazione e body-confidence. «Sono entusiasta di iniziare questo progetto con Dove e, insieme, sono pronta per affrontare una nuova stagione ricca di sfide e opportunità», ha commentato l’atleta. La collaborazione, che si svilupperà lungo tutto il 2025, ha visto il suo kick-off in occasione della United Cup 2025 in Australia e proseguirà durante tutta la stagione sportiva. «Siamo orgo-gliosi ed emozionati per questa collaborazione con Jasmine Paolini. Pensiamo che lei sia un esempio di autenticità e della capacità di accettarsi e valorizzare le proprie unicità. Questi sono valori che da sempre Dove si impegna a trasmettere alle donne e in particolare alle nuove generazioni, consapevoli dell’importanza di acquisire e rafforzare la propria autostima, crescendo con un rapporto positivo con il proprio corpo e la propria immagine», ha dichiarato Giulio Marrucci, Lead Csp & Marketing di Personal Care Italia.
di Francesca Pelucchi
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