Anche i Comuni Italiani hanno fatto sentire la loro voce
nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del
Decreto Milleproroghe 2025, presentando in
Commissione Affari Costituzionali al Senato le proprie
osservazioni e proposte sul ddl (AS 1337).
Milleproroghe 2025: le osservazioni dell’ANCI
Come ha fatto osservare ANCI, il decreto contiene già alcune
proroghe importanti per i Comuni quali:
- l’abrogazione della norma relativa alla sospensione
dell’obbligo di esercizio associato delle funzioni fondamentali dei
piccoli Comuni; - la proroga al 31 dicembre 2025 della sospensione dei termini di
prescrizione delle contribuzioni di previdenza e di assistenza
sociale obbligatoria; - la proroga al 30 novembre 2025 del termine per la registrazione
nell’RNA (registro nazionale Aiuti di Stato) delle misure
straordinarie adottate durante l’emergenza COVID-19, con
riferimento all’IMU; - la proroga al 30 novembre 2025 della sospensione della
responsabilità per l’inadempimento degli obblighi in materia di
registrazione delle misure straordinarie IMU; - la proroga al 31 dicembre 2025 del termine entro il quale le
Regioni, i Comuni, le Province e le Città metropolitane possono
presentare richiesta di trasferimento in proprietà a titolo
gratuito degli immobili in gestione all’Agenzia del demanio,
interessati da progetti di riqualificazione finanziati con risorse
PNRR, PNC e PNIEC; - la proroga di ulteriori sei mesi dei termini di inizio
e ultimazione dei lavori nel settore dell’edilizia privata
per i permessi di costruire rilasciati entro il 31 dicembre 2024 e
dei termini di validità e di inizio e fine lavori previsti dalle
convenzioni di lottizzazione urbanistica formatisi fino al 31
dicembre 2024; - la proroga al 31 dicembre 2025 delle misure di sostegno e
attività di assistenza in essere a favore degli Ucraini.
Pur valutando positivamente le norme già contenute nel
provvedimento approvato dal Governo e trasmesso al Parlamento,
l’ANCI ritiene comunque necessario che, in sede di conversione,
vengano accolte altre proroghe urgenti per i Comuni, in particolar
modo di minori dimensioni demografiche, e Città Metropolitane.
Normativa antincendio edifici scolastici: necessaria la proroga
per l’adeguamento
In considerazione del termine scaduto il 31 dicembre 2024,
l’ANCI, in accordo con il Ministero dell’Interno, i Vigili del
Fuoco e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, chiede la
rimessione in termini al 31 dicembre 2027 per
l’adeguamento alla normativa antincendio degli edifici
scolastici, dei locali adibiti a scuola e degli asili
nido, nonché delle strutture di istruzione e formazione tecnica
superiore (FPS) e di istruzione e formazione tecnica superiore
(IFTS).
Spiega l’Associazione che l’adempimento di tale obbligo
richiede tempi e risorse che non possono essere così stringenti ed
esigui in quanto si tratta di interventi che incidono sulle
caratteristiche strutturali degli immobili, quali,
ad esempio, la verifica e l’adeguamento degli stessi al carico e
alla resistenza al fuoco.
Interventi che necessitano di competenze professionali
specifiche e, come detto, di risorse adeguate, motivo per cui
la mancata previsione di una proroga rischia di compromettere
seriamente il percorso di adeguamento, peraltro
già in atto.
Inoltre, la proposta emendativa prevede la concertazione, in
sede di Conferenza Stato Città e autonomie locali, di un decreto
del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Istruzione e del
Merito che individuerà le misure gestionali di
mitigazione del rischio, importanti per non ostacolare le attivitÃ
didattiche.
Le altre richieste di proroga
Tra le altre misure per cui si chiede la propoga, ANCI
segnala:
- la deroga dell’obbligo della mobilità volontaria preventiva per
coprire posizioni di lavoro con dipendenti di altre
amministrazioni; - la proroga di disposizioni in materia di incarichi di
vicesegretario comunale e l’utilizzo delle economie del Fondo DPCM
30 dicembre 2022 per assunzioni segretari comunali nei piccoli
Comuni; - la proroga del c.d. turn over dinamico, per la sostituzione del
personale che per qualsiasi ragione (mobilità verso altri enti,
pensionamento ecc.) cessa dal servizio, senza attendere l’esercizio
finanziario successivo; - l’abolizione vincoli di destinazione su entrate degli enti
locali, in particolare in relazione aoi proventi per le sanzioni al
codice della strada e i proventi derivanti da permessi di costruire
e relative sanzioni; - l’alleggerimento degli oneri da indebitamento e la
rinegoziazione mutui; - la flessibilità nell’utilizzo di avanzi per l’acquisizione di
risorse vincolate per investimenti e per servizi di rilevanza
sociale.
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