La diretta da Wall Street | Le borse Usa chiudono in rialzo. Gli investitori si aspettano sui dazi un approccio più cauto

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Mercati americani in rialzo grazie all’amministrazione Trump 2.0

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per le imprese

 


Wall Street chiude la seduta in rialzo: il Dow Jones guadagna l’1,2%, l’S&P500 lo 0,88% e il Nasdaq lo 0,64%.

Apple è scesa di oltre il 3% dopo che gli analisti di Jefferies hanno declassato il colosso della tecnologia, a causa dei timori sulla debole domanda di iPhone.

Il rendimento a 10 anni del Treasury è calato al 4,573%.

Il dollaro è rimasto volatile, con il WSJ Dollar Index in crescita all’inizio della seduta per poi perdere terreno, mentre gli investitori soppesavano i tempi, i dettagli e le implicazioni delle nuove tariffe.

Bitcoin è stato ampiamente stabile. Lunedì era salito fino a raggiungere un record intraday sopra i 109 mila dollari.  

Ore 17:30 Wall Street prosegue cauta

Wall Street prosegue la seduta in rialzo. Alle 17:30 il Dow Jones sale dello 0,9%, l’S&P 500 dello 0,6% e il Nasdaq cresce dello 0,3%. Le borse americane rimangono caute il giorno dopo l’insediamento di Donald Trump. 

I rendimenti dei Treasury decennali scendono al di sotto della soglia del 4,6%, mentre il cambio euro-dollaro sale a 1,0428. 

Tra i titoli migliori svettano 3M (+5,3%), Caterpillar (+3,9%), Boing (+3%), UnitedHealth (+2,6%) e Amazon (+2,4%). Tra i peggiori ci sono invece Apple (-4%), Tesla (-2,8%), Merck&Co (-1,2%), Goldman Sachs (-0,9%), Chevron (-0,8%) e Mc Donald’s (-0,6%). 

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Ore 15:30. Borse Usa aprono positive

Wall Street apre la seduta in rialzo, il giorno dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Alle 15:30 il Dow Jones sale dello 0,3%%, l’S&P 500 avanza dello 0,4% e il Nasdaq Composite guadagna lo 0,5%.  

I mercati stanno digerendo le prime decisioni politiche dell’amministrazione Trump. Nel primo giorno di mandato, il Tycoon ha firmato un numero di ordini esecutivi (e cioè decreti presidenziali con effetto immediato) senza precedenti.

Tra questi la dichiarazione dell’emergenza energetica nazionale, con la promessa di riempire le riserve strategiche di petrolio, la firma per il ritiro degli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima e dall’Oms, il rinvio di 75 giorni dell’applicazione della legge che prevedeva il divieto di utilizzare TikTok e le azioni immediate per aumentare le tariffe commerciali. In risposta i titoli delle compagnie petrolifere statunitensi hanno iniziato a raccogliere i primi guadagni, con Cheniere Energy in rialzo dello 0,1%, Halliburton che guadagna lo 0,8% e Schlumberger  lo 0,4%

Trump revoca gli ordini esecutivi di Biden sull’AI

La seconda presidenza Trump, come ampiamente prezzato, è il market mover del momento. Nelle prime ore di ritorno nello Studio Ovale, Trump ha revocato 78 norme approvate da Joe Biden, tra cui quello volto a limitare i rischi dell’intelligenza artificiale. Negli ultimi giorni del suo mandato Biden ha approvato regole più severe sia sull’export sia sulla produzione di chip; in particolare il provvedimento obbliga gli sviluppatori a condividere con il governo i risultati dei test di sicurezza condotti sull’AI prima di divulgarli al pubblico. La decisione ha innescato i titoli del settore con  Nvidia che alle 15:30 segna +0,2%, Advance Micro Device sale dello 0,4%,  Broadcom cresce dello 0,7% e Marvell Technology dello 0,2%. 

Ecco cinque titoli da monitorare martedì 21 gennaio 2025.

1. Quarto trimestre di profitti per Charles Schwab 

Alle 15:30 il titolo sale del 5,5%. La società di brokeraggio Charles Schwab ha riportato un aumento degli utili nel quarto trimestre del 44%, grazie al balzo delle commissioni di gestione patrimoniale. I risultati sono i primi sotto la guida del nuovo amministratore delegato, Rick Wurster, e potrebbero definire il tono della società dopo il ritiro di Walt Bettinger come ceo alla fine del 2024, dopo 16 anni al timone. 

2. Risultati oltre le attese per 3M

Alle 15:30 le azioni crescono del 6%. Risultati oltre le attese nel quarto trimestre per 3M che, sulla base dei solidi numeri, alza le stime per il 2025. L’utile adjusted si è attestato a 1,68 dollari per azione nei tre mesi conclusi a dicembre, in calo rispetto agli 1,7 dollari dell’anno precedente, ma comunque al di sopra del consenso (1,66 dollari). Le vendite sono cresciute a 6,01 miliardi di dollari, superando le stime a 5,78 miliardi. Per il 2025, 3M si aspetta un eps adjusted compreso tra 7,6 e 7,9 dollari per azione, a fronte di una crescita delle vendite rettificate dello 0,5%-1,5%.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

3. Moderna ottiene finanziamenti per sviluppare il vaccino contro l’influenza aviaria

Alle 15:30 il titolo avanza del 6,5%. Sprint degli Stati Uniti per la messa a punto di nuovi vaccini per contrastare e prevenire l’ipotesi di una futura emergenza pandemica legata all’influenza aviaria. Il Dipartimento Usa per la Salute e i Servizi umani (Hhs) corrisponderà circa 573 milioni di euro a Moderna per «velocizzare lo sviluppo di vaccini influenzali pandemici basati sull’mRna e migliorare le capacità della piattaforma per altre malattie infettive emergenti».

4. Il valore del marchio Tesla perde 15 miliardi nel 2024

Alle 15:30 le azioni cedono il 2%. L’attivismo di Elon Musk e una gamma di auto elettriche ormai invecchiata troppo non fanno bene a Tesla. Il valore del suo marchio ha subito un calo del 26% nel 2024, segnando il secondo anno consecutivo di contrazione. A evidenziarlo è Brand Finance (leggi qui), società di ricerca e consulenza, spiegando che la casa americana è scesa al trentaseiesimo posto nella classifica dei brand globali che valgono di più. 

5. Walgreens sotto accusa del governo: prescrizioni illegali di oppioidi

Alle 15:30 il titolo crolla del 7,6%. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accusato la catena di farmacie di aver dispensato milioni di prescrizioni illegali in violazione del Controlled Substances Act e del False Claims Act. La denuncia civile, depositata presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale dell’Illinois, sostiene che da agosto 2012 a oggi, i farmacisti di Walgreens Boots Alliancehanno dispensato sostanze controllate, tra cui oppioidi, nonostante chiari segnali d’allarme che indicavano la probabile illegalità delle prescrizioni. (riproduzione riservata)



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