Mareggiate Eolie e zona sud, si contano i danni

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Sono evidenti gli effetti delle mareggiate nel messinese tra Mili e Galati così come nelle isole Eolie dopo il maltempo di venerdì scorso. Intanto il sindaco Basile assicura che entro 48 ore verranno eseguiti gli interventi contingenti nella zona sud di Messina. A Lipari Gullo ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale.

di tcf

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La quiete dopo la tempesta. Possiamo definire così le ultime 48 ore vissute a Messina e provincia dopo la furia dell’ondata di maltempo denominata Gabri. La paura e il terrore vissuti dai cittadini, specialmente da chi abita di fronte al mare, è alle spalle; anche se le immagini di quanto successo sono ancora nitide ai loro occhi. Perché la forza della mareggiata è stata notevole, e in diversi casi i massi e i muri di protezione della costa non hanno retto a dovere.

Questo è il caso di Mili Moleti e Galati, dove le onde sono arrivate fin sotto la strada spazzando via le barriere di difesa. Grosse costruzioni in cemento e calcestruzzo che si sono sgretolate sciogliendosi come neve al sole su quel che resta della spiaggia.

Uno scenario che preoccupa non poco le abitazioni della zona adesso esposte ad un rischio ancora maggiore e con ancora meno difese a disposizione. Per i residenti la situazione era preannunciata, tanto che i danni riportati erano già stati messi in conto e si aspettava soltanto che si concretizzasse ciò che è accaduto.

Intanto, Palazzo Zanca ha avviato in queste ore una prima fase di lavori urgenti per ripristinare le barriere di protezione del lungo tratto di costa compreso tra Galati e Mili. A questi, seguiranno altri interventi per un importo complessivo che si aggira sugli 800 mila euro. Ancora più evidenti gli effetti del disastro nelle isole Eolie. Qui, il sindaco di Lipari Riccardo Gullo ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. dopo gli ingenti danni provocati in tutto l’arcipelago.

Dalle prime stime, si parla di 12 milioni di euro per le strutture pubbliche, ai quali bisogna aggiungere quelli riportati da attività commerciali e cittadini che faranno lievitare la cifra. Ad avere la peggio sono stati soprattutto gli approdi di navi e aliscafi e le strutture del porto di Lipari, dove il mare ha letteralmente invaso gli edifici distruggendo tutto ciò che incontrava sulla sua strada. Danni anche a Canneto così come negli altri porti dell’arcipelago.

Per questo il comandante del porto di Lipari Fabio Cicero ha emesso un’ordinanza di interdizione degli approdi eoliani “fino alla comunicazione da parte delle Amministrazioni competenti circa il completamento degli interventi necessari per la messa in pristino”.






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