Nella commissione Via del ponte sullo Stretto un’esperta di diritto di famiglia: è scontro

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di
Roberta Polese

I Verdi contro la padovana Luisana Malfatti:«Non crediamo abbia le competenze adeguate»

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«Il ministro ha risposto di aver fatto le sue nomine valutando i curricula, ma noi non riusciamo a capire come un’avvocata esperta in diritto di famiglia possa prendere parte alla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS del futuro ponte sullo stretto di Messina, non crediamo abbia le competenze adeguate». Il parlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli ha presentato un’interrogazione al ministero dell’Ambiente per ricevere chiarimenti circa la nomina di alcuni membri della Commissione, tra cui «un esperto di installazione ascensori, un’esperta di ristrutturazione appartamenti (…) consiglieri comunali ed esponenti della maggioranza». 

Il dibattito

Tra i nomi che non convincono B0nelli, quello dell’avvocata Luisana Malfatti, «Consigliera comunale a Grantorto (provincia di Padova) – scrive l’esponente politico -relatrice nel convegno “Separazione e divorzio: aspetti civilistici, penalistici e ricadute psicologiche sui figli”». Malfatti nella home page del suo studio padovano si presenta come «Specializzata in diversi rami del diritto, con particolare attenzione ai settori del diritto penale, del diritto civile, societario, della responsabilità medica e non ultimo nel settore della filiera alimentare e della etichettatura». Il suo impegno politico l’ha portata a diventare vice sindaca del comune di Grantorto, dove ora è consigliera di una lista civica sostenuta dalla Lega. A suo supporto nel 2021 giunse il leghista Giuseppe Pan che di lei dice: «Non conosco il suo settore specifico ma è molto brava e preparata». L’ex sindaco Luciano Gavin (laurea in Pianificazione Territoriale, Scienze geo-topo cartografiche edilizie ambientali e territoriali) dice di lei: «Conosco Malfatti, è una professionista ma non credo che abbia le caratteristiche adeguate a quel tipo di ruolo». Contattata, Malfatti non ha risposto in merito alle sue competenze, ma ha rimandato alla presidente della commissione, «unica che può riferire in merito ai lavori della commissione».




















































I costi

A destare sconcerto tra gli ambientalisti sono le caratteristiche dei membri del gruppo di esperti che approvando il progetto del ponte il 14 novembre scorso ha dato di fatto il via libera al progetto stesso, che ha un costo di circa 15 miliardi di euro e che è contestato anche dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia presieduto dal feltrino Carlo Doglioni. Il quale, a proposito del progetto del Ponte sullo Stretto, proprio al Corriere del Veneto aveva detto: «Un’opera così costosa e complessa non può che contemplare una valutazione del massimo pericolo sismico possibile. Ho sentito un po’ di risposte, ma qua parlano i numeri: il progetto attuale contiene parametri troppo bassi che non calcolano i rischi derivanti da un sisma di magnitudo 7». Anche la trasmissione Report domenica sera ha raccontato tutte le perplessità dell’esperto in merito alla realizzazione del ponte sopra ad una faglia attiva di 34,5 chilometri lungo lo Stretto, sottolineando come l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia non sia stato coinvolto nella valutazione del progetto.

Il progetto

Malfatti invece è stata coinvolta, ed era presente alla seduta del 13 novembre scorso quando la Commissione ha approvato il progetto entrando nello specifico di varianti e e svincoli dal lato della Calabria, della rotazione della fondazione sul lato della Sicilia, delle discariche di materiali inerti da demolizione, della componente aria e atmosfera, della componente marina, dello studio del rumore e delle vibrazioni e del riflesso di queste sull’ospedale di Messina che risulta in fase di realizzazione in un’area adiacente a una delle stazioni previste del progetto. Tutte materie complesse che sono state affrontate e studiate da Malfatti e da altri 11 membri della commissione (molto vicini se non proprio esponenti della maggioranza di governo, sottolinea Bonelli) in meno di due mesi, visto che la nomina è del 19 settembre e l’entrata ufficiale in commissione è di qualche settimana dopo.

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