Presidio su nuovo codice della strada – Alessandria Today Italia News Media

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Un presidio sulle criticità del nuovo codice della strada

Sabato 25 gennaio, dalle 15.30 alle 18.30 in via Roma all’altezza di Santa Croce, il circolo del Partito Democratico di Casale Monferrato organizzerà un presidio per discutere le criticità del nuovo Codice della Strada, ideato dalla destra, e che si riassume principalmente in un approccio sanzionatorio rispetto alla reale prevenzione, suscitando serie perplessità anche alle associazioni delle vittime della strada, le cui richieste sono state ignorate dal governo.

Sarà anche un’occasione per raccogliere proposte utili a migliorare la mobilità nella nostra città.

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Ma quali sono i punti critici di questa riforma?

Mancanza di attenzione alla riduzione della velocità

Il nuovo Codice della Strada non introduce misure efficaci per ridurre la velocità che, dati alla mano, è la principale causa di incidenti mortali in Italia. Anzi, la possibilità di violare i limiti di velocità più volte in un’ora, ricevendo una sola sanzione aumentata di un/terzo, rischia di incentivare comportamenti pericolosi. L’utilizzo degli autovelox come deterrente non è sufficiente ed è necessario investire in tecnologie più avanzate, come i tutor, che monitorano la velocità media su un tratto di strada.

Inoltre, non viene affrontato il problema della scarsa manutenzione delle strade che contribuisce ad aumentare il rischio di incidenti.

Limitazioni alla mobilità leggera

Le nuove norme limitano la mobilità sostenibile rendendo più difficile l’utilizzo di biciclette, monopattini elettrici e trasporto pubblico.

Zone 30 e piste ciclabili: La riforma rende più complesso per i comuni l’istituzione di zone 30 e la realizzazione di piste ciclabili, riducendo l’autonomia decisionale dei sindaci in materia di mobilità urbana e benessere.
I Comuni, per realizzare una nuova corsia o pista ciclabile, dovranno obbligatoriamente costruirla in sede protetta: un intervento che sì garantisce una maggiore sicurezza al ciclista ma risulta molto più costoso, complesso e non sempre realizzabile.

Riguardo le zone 30, i sindaci devono fornire motivazioni dettagliate per ogni strada in cui intendono creare una zona 30, ad esempio dimostrando l’alto rischio di incidenti o la presenza di pedoni e ciclisti. Questa burocrazia disincentiva i sindaci dall’adottare misure per la sicurezza stradale. Eppure l’esempio di Bologna ha dato ottimi risultati.

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Monopattini elettrici: L’introduzione dell’obbligo di targa, casco e assicurazione per i monopattini elettrici rischia di disincentivarne l’utilizzo, penalizzando un mezzo di trasporto ecologico adatto agli spostamenti brevi in città.
In fin dei conti, i monopattini sono perfettamente paragonabili a biciclette elettriche o biciclette condotte a 25 Km/h.

Trasporto pubblico: La riforma non prevede misure per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, che resta spesso inadeguato e poco efficiente.

Norme controverse sull’uso di droghe

La norma prevede la sospensione della patente fino a tre anni per chi viene trovato positivo al test antidroga, anche giorni dopo l’assunzione e indipendentemente dallo stato di alterazione.

Non vogliamo assolutamente difendere o incentivare l’uso di droghe, ma la legge deve evitare la guida in stato di alterazione, non deve occuparsi di quanto accaduto giorni prima.

La formulazione della legge è inoltre vaga e non specifica cosa costituisca “stato di alterazione”, e potrebbe penalizzare chi fa uso di farmaci oppiacei sotto prescrizione.

Mancanza di attenzione alla prevenzione

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La riforma del codice della strada si concentra principalmente sull’inasprimento delle pene, trascurando gli aspetti legati alla prevenzione degli incidenti.

Mancano investimenti per migliorare la sicurezza stradale, come ad esempio la manutenzione delle infrastrutture e l’installazione di sistemi di sicurezza passivi.

Non sono previste misure per migliorare la formazione e l’aggiornamento dei conducenti, che spesso non hanno una conoscenza adeguata delle norme del codice della strada e dei rischi connessi alla guida.

Alcol

I limiti di tasso alcolemico per la guida sono rimasti invariati ma le sanzioni quadruplicate: non è il giusto approccio al problema e vengono penalizzate produzione vitivinicola e ristorazione.

In sintesi, la riforma non affronta in modo efficace le cause principali degli incidenti stradali, limita la mobilità sostenibile e la capacità dei sindaci di dare priorità alla sicurezza e alla prevenzione nelle loro città, introducendo norme controverse e di difficile applicazione.

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Mancano infine i decreti attuativi che chiariscono alcuni aspetti del nuovo codice, creando così confusione e incertezza agli utenti della strada e agli organi di controllo.

Ne parleremo sabato 25 gennaio, al pomeriggio, in Via Roma all’altezza di Santa Croce.

Partito Democratico, Circolo di Casale Monferrato




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