L’inositolo è il migliore integratore per la salute delle donne. Dal controllo della glicemia all’equilibrio ormonale, alla fertilità. Lo dice la scienza
“Poco studiato”, “poco compreso”, “poco conosciuto”… Sono espressioni ricorrenti quando si parla di salute delle donne. Che si tratti di endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico o sindrome premestruale, le diagnosi delle condizioni debilitanti che affliggono milioni di donne in tutto il mondo sono spesso accompagnate da metaforiche alzate di spalle e dal presupposto che le pazienti ricerchino e formulino autonomamente un eventuale piano di trattamento. In effetti, da una ricerca condotta dal governo britannico nell’ambito del programma Women’s Health Strategy for England 2022 è emerso che l’84% delle donne intervistate non si sentiva ascoltata dal proprio medico di famiglia, in particolare in merito ai problemi ginecologici. Un dato non precisamente incoraggiante.
Pertanto, se si sente parlare di un alleato della salute che promette di aiutare a regolare la glicemia, migliorare la salute ormonale e favorire la fertilità, è decisamente il caso di fare uno sforzo e di ascoltare. Qual è l’alleato in questione? L’inositolo, o mio-inositolo, un composto di origine biologica strutturalmente simile al glucosio (anche se, in termini chimici, non è uno zucchero), presente in alimenti quali cereali integrali, noci e legumi. Complice una serie di studi recenti che ne hanno posto in evidenza i benefici, è diventato protagonista di alcuni dei migliori integratori per la salute femminile presenti sul mercato.
Un rimedio efficace contro la sindrome dell’ovaio policistico
Se avete già sentito parlare del mio-inositolo, è probabile che siate affette dalla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). I sintomi della PCOS, che colpisce circa una donna su dieci, possono includere cicli irregolari, squilibri ormonali, ipertricosi (un aumento localizzato o generalizzato dei peli corporei), crescita di peso ed effetti negativi sulla fertilità. Le opzioni terapeutiche sono piuttosto scarse, ma è stato dimostrato che il mio-inositolo offre molteplici benefici a chi soffre di questa sindrome. Esistono studi, infatti, che riportano miglioramenti nella regolarità del ciclo, nella resistenza all’insulina, nei livelli di glucosio nel sangue e in quelli ormonali. Alcune ricerche hanno persino dimostrato un legame tra l’assunzione di inositolo e i migliori risultati nell’ambito della fecondazione in vitro.
Per chi ha lottato per anni con i sintomi debilitanti della PCOS senza risultati apprezzabili, trovare finalmente qualcosa in grado di fornire un aiuto reale può cambiare la vita. C’è proprio la consapevolezza della necessità di dare una risposta a questo problema all’origine di MyOva, un marchio di integratori fondato da Leila Martyn, la cui esperienza personale con la PCOS e il difficile percorso verso la fertilità sono stati lo stimolo a creare un’azienda dedicata al sostegno di chi soffre di questa condizione. Tutte le formulazioni di MyOva includono l’inositolo come ingrediente principale. «Mi sentivo impotente e frustrata quando mi veniva spiegato che le mie perdite di gravidanza erano semplicemente una questione di “sfortuna” e che avrei dovuto continuare a provarci», racconta Martyn. «Così ho iniziato a fare ricerche sul legame tra la PCOS e la qualità degli ovuli e ho scoperto il mio-inositolo, un integratore alimentare naturale che aveva dato risultati promettenti nel corso dei test condotti per aiutare le donne con il mio problema».
Anche Danielle Fox ha deciso di creare un proprio brand, Ova, dopo aver affrontato un lungo e difficile percorso verso la genitorialità. Lei e la cofondatrice del marchio, Kat Lestage, hanno lavorato con medici ed esperti di fertilità per creare una gamma di integratori mirati a diverse aree della salute riproduttiva, combinando il mio-inositolo con altri nutrienti ad alta intensità, selezionati per aiutare a regolare i cicli e sostenere il concepimento. «Ho assunto il mio-inositolo negli ultimi due anni e durante tutta la fecondazione in vitro», racconta Fox. «E posso dire che ha fatto la differenza. Mi sono sentita più equilibrata, come se il mio corpo stesse finalmente lavorando con me, anziché contro di me. I miei cicli sono diventati più regolari, la mia energia si è stabilizzata e mi sono sentita maggiormente padrona della mia salute».
Un effetto domino di cambiamenti positivi
È proprio la capacità dell’inositolo di affrontare più problemi contemporaneamente a renderlo così prezioso. Molte donne affette da PCOS lottano contro l’insulino-resistenza e l’aumento di peso, due problemi che l’inositolo affronta regolando la glicemia e migliorando la sensibilità all’insulina. L’inositolo può anche contribuire a ridurre i livelli di androgeni (detti anche ormoni sessuali maschili), il che è musica per le orecchie di coloro che soffrono di ipertricosi, acne e irregolarità mestruali, per effetto, ad esempio, di livelli di testosterone più alti del normale. A questo proposito, la terapista nutrizionale Alison Hall cita uno studio del 2024 da cui è emerso che, grazie all’assunzione di mio-inositolo, il 68% di un campione di soggetti affetti da PCOS ha sperimentato un miglioramento nella regolarità del ciclo nell’arco di un periodo di sei mesi.
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