Verso ART CITY Bologna. Le prime mostre da non perdere

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Nonostante il calendario ufficiale della manifestazione individui nel periodo 6-16 febbraio il suo svolgimento, sono diversi i progetti espositivi che vedono l’inaugurazione già nella seconda metà di gennaio. Scopriamo quali sono.

Apre al pubblico sabato 25 gennaio a Villa delle Rose per il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – la mostra CAROL RAMA. Unique Multiples, a cura di Elena Re, un progetto espositivo realizzato in collaborazione con Jacobacci & Partners nell’ambito del progetto Fuorisede, che rientra nel programma istituzionale di ART CITY Bologna 2025.

Carol Rama (Torino, 1918 – 2015) può vantare una carriera artistica costellata da importanti riconoscimenti, tra cui il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia nel 2003, il Premio Presidente della Repubblica nel 2010, e mostre antologiche a Milano, Torino, Rovereto, Genova, Ulm, Innsbruck, Barcellona, Parigi, Dublino e New York. Si può definire un’artista autobiografica. Ogni personaggio, ogni oggetto che compare sulla scena della sua opera trova il suo riscontro nella storia e nella memoria personale.

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Appositamente ideata e realizzata per gli spazi espositivi di Villa delle Rose, la mostra intende mettere in luce l’importante corpus di multipli prodotto da Carol Rama tra il 1993 e il 2005 con Franco Masoero Edizioni d’Arte di Torino, dove l’artista ripercorre tutti i grandi temi che compongono il suo mondo: personaggi, seduzioni, feticci, idilli, si alternano e ricostruiscono la sua storia d’artista. Scopri di più.

Ci spostiamo nella sede principale del MAMbo, invia Don Minzoni 14, nell’edificio che ospita anche il Museo Morandi, per segnalare una piccola mostra, in termini di numero di opere, di una grande artista internazionale, inaugurata mercoledì 22 gennaio, per restare visitabile fino al 30 marzo. La mostra Silvia Bächli. before propone un’interessante convergenza tra il linguaggio astratto e poetico di Bächli (Baden, Svizzera, 1956) e le opere di Giorgio Morandi.

Il lavoro di Bächli, caratterizzato dall’uso di atmosfere minimaliste e dall’attenzione per il vuoto e il pieno, trova un’affinità naturale con la pratica di Morandi, noto per le sue nature morte sospese e meditative. Durante una visita a Casa Morandi Silvia Bächli ebbe l’impressione che il mondo di pigmenti sgargianti e colorati nello studio di Morandi fosse molto lontano da quanto visto nelle opere del pittore, ma a uno sguardo più attento ai suoi dipinti le ha rivelato una tavolozza sorprendentemente ricca, con dettagli vividi. 

Questa scoperta ha influenzato la selezione dei campi di colore per la sua mostra e per le opere prodotte per questa occasione, in cui le opere inedite riflettono il sottile equilibrio tra tonalità vibranti e neutre, evocando la stessa delicatezza cromatica che caratterizza le nature morte di Morandi. Scopri di più

3. Grazia Toderi e Gilberto Zorio. Torri : Terra

Grazia Toderi e Gilberto Zorio. Torri : Terra

Progetto espositivo già aperto al pubblico e selezionato come copertina della nostra ultima Settimana d’Arte, negli spazi dell’Oratorio di San Filippo Neri è visitabile fino al 9 febbraio una spettacolare installazione site-specific di Grazia Toderi e Gilberto Zorio, a cura di Cristina Francucci e proposta dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

L’opera Torri : Terra occupa quasi interamente lo spazio centrale dell’Oratorio, instaurando un dialogo con la sua architettura tardo-barocca e la sua storia: Gilberto Zorio, uno dei principali esponenti dell’Arte Povera italiana, presenta due Torri Stella, realizzate con centinaia di blocchi bianchi di muratura sovrapposti, che creano un’alternanza di fessure, spiragli e aperture, trasformando lo spazio in un continuo dialogo tra materia e luce.

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Le sue Torri interagiscono con le proiezioni We Mark di Grazia Toderi, che ne mutano forma e disegno, allargandone il potenziale di significato in senso spaziale e temporale. Le immagini proiettate, composte da centinaia di fotogrammi sovrapposti, offrono una visione satellitare della Terra che, ruotando in continuo movimento, si trasforma in materia magmatica dal colore rossastro. Questa tonalità richiama il riflesso delle luci delle lampade al sodio che illuminano le città, così come la Cosmic Background Radiation registrata dal telescopio Planck, o ancora il magma terrestre o l’interno di un corpo umano. Scopri di più.

4. Flavio Favelli. Nuova Mixage Up

Flavio Favelli

Flavio Favelli, Nuova Mixage Up

Un’altra grande installazione site-specific già inaugurata, visibile fino al 28 marzo, è quella che si inserisce nella sala di lettura della Biblioteca Zeri della Fondazione Federico Zeri, ad opera dell’artista Flavio Favelli (Firenze, 1967). Si tratta di Nuova Mixage Up, con cui Favelli ha avuto l’opportunità di portare per la prima volta l’arte contemporanea nel vasto ambiente ricavato nell’ex dormitorio delle novizie del convento rinascimentale di Santa Cristina, sede della Fondazione Federico Zeri e del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. Per l’occasione questo spazio si apre per la prima volta al pubblico coinvolgendo un artista contemporaneo. 

L’installazione è formata da una serie di grandi scaffali in legno contenenti 216 bottiglie di liquori, di forme e dimensioni diverse, raccolte nel corso degli anni dall’artista. La poetica di Favelli è incentrata sull’utilizzo di oggetti carichi di memoria, ma riassemblati e rivestiti di nuovo significato. Gli scaffali senza fondo, posizionati sopra i mobili libreria al centro della sala, mostrano una grande sequenza di forme e colori che si fondono ai libri alle pareti in un’unica visione d’insieme. Scopri di più.

5. Vuoto-Semi-Vuoto – Ludovico Bomben e Francesca Dondoglio

Ludovico Bomben, Uovo con fendente

Ludovico Bomben, Uovo con fendente, 2021, tecamid e ottone dorato, 12×9 cm

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Verrà inaugurata il 30 gennaio, e visitabile fino al 1° marzo 2025, presso la galleria Studio la Linea Verticale, la mostra “Vuoto-Semi-Vuoto“, bi-personale di Ludovico Bomben e Francesca Dondoglio, realizzata in collaborazione con la Galleria Michela Rizzo. Anch’essa parte del programma ufficiale di ART CITY Bologna, l’esposizione indaga il Vuoto come matrice generativa: un grembo fertile che, anziché esprimere assenza sterile, si rivela luogo di possibilità infinite. Il testo critico che accompagna la mostra è firmato da Giovanni Burali d’Arezzo.

La mostra “Vuoto-Semi-Vuoto” si configura come un dialogo tra assenza e presenza, tra ciò che è e ciò che può essere. La tripartizione del titolo suggerisce il ciclo generativo: il Vuoto come origine, i Semi come potenzialità latenti, e ancora il Vuoto come spazio pronto ad accogliere nuove forme di esistenza.
Ludovico Bomben, con i suoi interventi che intrecciano geometria e luce, plasma il Vuoto come un equilibrio dinamico, dove il rigore delle forme lascia spazio al potenziale invisibile. Francesca Dondoglio, attraverso la forza del colore e della materia, rappresenta un Vuoto intimo, fatto di tracce latenti che germinano nella fragilità del tempo. Scopri di più.

6. Valeria Magli. Morbid

Valeria Magli

Valeria Magli, Pupilla, 1983. Foto di Carla Cerati. Courtesy Elena Ceratti

Torniamo al MAMbo, nella sua Project Room, per una mostra che sarà visitabile da mercoledì 29 gennaio fino all’11 maggio 2025 e che vede protagonista Valeria Magli. MORBID, a cura da Caterina Molteni, e parte del programma istituzionale di ART CITY Bologna 2025, si concentra su un lavoro della Magli dedicato alla figura femminile. “Morbido” per assonanza in italiano, “morboso” per significato in traduzione dal tedesco, il termine cattura le caratteristiche contraddittorie attribuite alla donna nel corso dei secoli, in contrapposizione alla figura integra e “rigida” dell’uomo (associato, con ironia, dall’autrice a una banana).

Prendendo spunto da questa immagine sinuosa e delicata, ma al tempo stesso capace di generare forze maniacali e ossessive, MORBID esplora la ricerca artistica della danzatrice e coreografa Valeria Magli (Bologna, 1952. Vive e lavora a Milano), concentrando l’attenzione sul lavoro di ridefinizione della donna e del femminile promosso dall’autrice nel corso della sua carriera e restituito in mostra in un percorso cronologico e tematico dagli anni Settanta ai primi anni Duemila. Scopri di pù

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7. Per Barclay. La Strage degli Innocenti

Per Barclay

Dopo un accurato intervento di restauro, in occasione di ART CITY Bologna 2025, apre al pubblico la ex Chiesa di San Barbaziano, con un progetto speciale dell’artista norvegese Per Barclay (Oslo, 1955). La Strage degli Innocenti, curata da Denise Tamborrino e Patrizia Cirino e promossa dai Musei Nazionali di Bologna – Direzione Regionale Musei Nazionali Emilia-Romagna, in collaborazione con AICS Bologna, Otto Gallery e Galleria Giorgio Persano, è in programma dal 31 gennaio (apertura al pubblico: 31 gennaio ore 15:00) al 9 febbraio .

Per Barclay reinterpreta con uno spettacolare intervento installativo il celebre dipinto La Strage degli Innocenti di Guido Reni, al fine di attivare una esperienza di fruizione complessa di natura sociale, cognitiva ed emozionale e spunti di riflessione sull’età del disorientamento contemporaneo, sulla vulnerabilità, le contraddizioni e i conflitti dei nostri tempi. Guerre, profitti, mercati sono al centro dell’esigenza di Barclay di attualizzare il capolavoro di Guido Reni.

Il lavoro di Per Barclay si situa tra fotografia, scultura e installazione e ha l’indiscutibile potere di non lasciare il suo pubblico indifferente. L’artista, come un direttore di scena, lavora nello spazio reale e lo trasforma in un luogo fittizio, raccontandone un’altra storia. Lo spazio architettonico diventa scena, secondo la sua interpretazione, per creare l’opera. Scopri di più.

L’agenda degli appuntamenti continua

Ci siamo soffermati su alcune mostre e progetti installativi che sono già visitabili o lo saranno prima della fine di questo mese, ma l’elenco degli eventi inseriti nel programma ufficiale di ART CITY Bologna 2025 continua ed è visibile a questo link. Il nostro calendario continuerà ad arricchirsi di presentazioni anche nelle prossime settimane, fino all’apertura ufficiale del 6 febbraio. Stay tuned!





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