Von der Leyen al Parlamento europeo: una nuova era di dura competizione geostrategica

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Bruxelles, 22 gen. (askanews) – Le prime tre settimane del 2025 segnano un cambiamento che sta nella politica mondiale con l’entrata ‘in una nuova era di dura competizione geo-strategica. Abbiamo a che fare con potenze delle dimensioni di un continente. E interagiscono tra loro principalmente in base ai loro interessi. Questa nuova dinamica dominerà sempre di più le relazioni tra gli attori globali. Le regole di ingaggio stanno cambiando. In Europa questa nuova realtà potrebbe non piacere, ma dobbiamo farci i conti. I nostri valori non cambiano. Ma per difenderli, alcune cose devono cambiare’.

Lo ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento di stamattina al dibattito nella plenaria del Parlamento europeo, a Strasburgo, sui risultati del Consiglio europeo di dicembre.

Von der Leyen ha illustrato le tre priorità strategiche su cui secondo lei deve concentrarsi l’Ue per mantenere e rafforzare la sua posizione in questa nuova era: innanzitutto, recuperare e consolidare la competitività della propria economia, seguendo la ‘stella polare’ delle raccomandazioni del Rapporto Draghi, in particolare sviluppando l’innovazione e finanziandola, oltre che con i fondi pubblici, sempre più con gli investimenti privati, attraverso l’unificazione a livello europeo dei mercati dei capitali nazionali; in secondo luogo, ridurre i prezzi dell’energia, mediante lo sviluppo delle fonti pulite delle nuova generazione e la modernizzazione delle reti; e infine rafforzando la sicurezza economica, con gli accordi di partenariato con i paesi terzi per l’accesso alle materie prime e alle catene di approvvigionamento vitali.

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Riguardo alla nuova Amministrazione Trump negli Stati Uniti, la presidente della Commissione ha sottolineato la volontà dell’Ue di mantenere e rafforzare il legame transatlantico, ricordando che non ci sono altri esempi al mondo di due blocchi economici così interconnessi e integrati (con scambi commerciali pari a 1.500 miliardi di euro all’anno). Con gli Usa bisogna ‘discutere degli interessi comuni’ e negoziare in modo ‘pragmatico cercando un terreno comune’. Il ritiro dagli accordi e le organizzazioni internazionali e le minacce di Trump riguardo ai nuovi dazi sono adombrati implicitamente solo nell’ultima frase del discorso, quando von der Leyen assicura che ‘difenderemo sempre i nostri principi europei’.

‘Prima di tutto – ha spiegato la presidente della Commissione -, abbiamo i nostri compiti da fare a casa. Se vogliamo proteggere i nostri interessi e sostenere i nostri valori, dobbiamo anche essere forti economicamente. L’Europa ha tutti gli strumenti per svolgere con successo il suo ruolo nel concerto delle potenze. Abbiamo un settore privato con una lunga tradizione di innovazione. Disponiamo di una forza lavoro di prim’ordine. Disponiamo di un’infrastruttura sociale unica per proteggere le persone dai grandi rischi della vita. E abbiamo un enorme mercato unico di 450 milioni di persone. Questo è il nostro porto sicuro in acque agitate e la nostra leva più forte quando ci sono negoziati difficili. Ma la nostra Unione e il nostro mercato unico necessitano di attenzione e cura’.

‘La prossima settimana – ha annunciato von der Leyen – presenteremo la nostra nuova ‘Bussola della competitività’, che trasforma in azione l’eccellente Rapporto Draghi. Sarà la stella polare della nuova Commissione e guiderà il nostro lavoro per i prossimi cinque anni’.

‘Sull’innovazione – ha ricordato -, l’analisi di Draghi è molto chiara: esiste un circolo vizioso di bassi investimenti e bassa innovazione, che ha portato, ad esempio, a un’adozione più lenta delle tecnologie digitali. Come interrompere questo ciclo? Gli investimenti pubblici devono sicuramente svolgere un ruolo’, ed è ‘necessario migliorare il coordinamento tra il livello europeo e gli Stati membri, in particolare in alcuni settori strategici su cui davvero dobbiamo concentrarci, come l’intelligenza artificiale, la tecnologia quantistica e le biotecnologie’.

‘Ma i finanziamenti pubblici – ha osservato la presidente della Commissione – non saranno mai sufficienti. Per stimolare l’innovazione alla giusta velocità e portata, il capitale privato sarà fondamentale. La buona notizia è che le aziende europee stanno incrementando i loro investimenti nell’innovazione’, e l’anno scorso l’industria europea ha investito in Ricerca e Sviluppo ‘per la prima volta in dieci più degli Stati Uniti e della Cina’, tornando ‘al secondo posto a livello mondiale’.

Ma perché questo sforzo abbia successo, ha rilevato von der Leyen, ‘abbiamo bisogno di unificare i mercati dei capitali per le nostre aziende, e specificamente per le start-up’. Per questo, ha annunciato, ‘lanceremo l’Unione europea del risparmio e degli investimenti’, come aveva proposto l’anno scorso l’altro ex premier italiano, Enrico Letta, nel suo Rapporto sul Mercato unico. ‘Creeremo nuovi prodotti europei di risparmio e investimento, nuovi incentivi per il capitale di rischio e un nuovo impulso per garantire un flusso agile di investimenti in tutta l’Unione’.

La seconda priorità, ‘mentre completiamo l’eliminazione graduale dei combustibili fossili russi, come abbiamo fatto negli ultimi due anni’, è quella di ‘ridurre i prezzi dell’energia’ che ‘in Europa sono ancora strutturalmente più alti che negli Stati Uniti o in Cina e variano notevolmente all’interno dell’Ue’, ha indicato la presidente della Commissione.

‘Non solo dobbiamo continuare a diversificare le nostre fonti energetiche. Dovremo investire nelle tecnologie di energia pulita di prossima generazione, come la fusione (nucleare, ndr), la geotermia potenziata e le batterie allo stato solido. Dobbiamo inoltre mobilitare più capitali privati ​​per modernizzare le nostre reti e le nostre infrastrutture di stoccaggio. Dobbiamo rimuovere tutti gli ostacoli rimasti alla nostra Unione energetica. E dobbiamo collegare meglio i nostri sistemi energetici puliti e a basse emissioni di carbonio. Tutto questo farà parte di un nuovo piano energetico accessibile che presenteremo a febbraio’, ha annunciato von der Leyen.

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Il terzo punto, infine, è quello del rafforzamento della resilienza e della sicurezza economica dell’Unione, ha continuato la presidente della Commissione, mentre ‘le potenze mondiali sono ora in competizione per l’accesso alle materie prime e alle catene di approvvigionamento vitali. Negli ultimi anni – ha ricordato – abbiamo concluso più di 35 nuovi accordi con partner in tutto il mondo, specificamente per garantire il nostro accesso alle materie prime, ad esempio all’idrogeno, e per diversificare alcune delle nostre filiere di fornitura di tecnologie pulite. Questo lavoro sarà ancora più cruciale negli anni a venire’.

‘In meno di due mesi, dall’inizio del mandato’ della nuova Commissione, ha rivendicato von der Leyen, ‘abbiamo già concluso tre nuove partnership con il Mercosur, il Messico e la Svizzera. E lunedì scorso abbiamo ripreso i negoziati con la Malesia. Questi partenariati riguardano alcuni dei nostri principali interessi economici. Aprono nuovi e dinamici mercati di esportazione. Proteggono i nostri prodotti distintivi con denominazione geografica protetta e settori chiave come l’agricoltura. E garantiscono il nostro accesso a minerali essenziali e a energia pulita’.

‘Ampliare la nostra rete di partenariati – ha aggiunto – è stata una delle raccomandazioni principali del Rapporto Draghi. Stiamo lavorando con il Parlamento europeo e il Consiglio per portare avanti questi accordi. Questo nuovo impegno con i paesi di tutto il mondo non è solo una necessità economica, ma anche un messaggio al mondo. È la risposta dell’Europa alla crescente concorrenza globale’.

‘Vogliamo – ha indicato ancora von der Leyen – una maggiore cooperazione con tutti coloro che sono aperti a questo tipo di collaborazione. E questo include naturalmente anche i nostri partner più stretti, come, naturalmente, agli Stati Uniti d’America. Nessun’altra economia al mondo è così integrata come quella europea e quella americana. Milioni di posti di lavoro su entrambe le sponde dell’Atlantico dipendono dal nostro commercio e dai nostri investimenti. Il volume degli scambi tra noi è di 1,5 trilioni di euro. Ma oltre a questi numeri c’è molto di più. Amicizie, legami familiari, storia e cultura comuni. Lo terremo sempre a mente quando interagiremo con la nuova Amministrazione’.

Con gli Usa ‘ci impegneremo da subito a discutere degli interessi comuni e saremo pronti a negoziare. E quando arriverà il momento, saremo pragmatici nel cercare un terreno comune. Ma voglio anche che sappiate – ha concluso la presidente della Commissione rivolta agli eurodeputati – che rispetteremo sempre i nostri principi europei’.



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