Cattolici e politica. Un futuro da costruire

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Il Consiglio Permanente della Conferenza episcopale italiana si è concluso con una conferenza stampa che ha posto al centro dell’attenzione due temi di grande rilevanza: l’impegno dei cattolici in politica e la lotta contro gli abusi sui minori. Monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, ha illustrato le riflessioni emerse e le prospettive future su questioni cruciali per la Chiesa e la società italiana (Comunicato finale).

Prima di darvi una sintesi della conferenza stampa ci piace sottolineare che nel corso dei lavori, il Consiglio episcopale permanente ha provveduto alla conferma di Giovanni Battista Milazzo a Presidente nazionale del Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica (Mieac). A Giovanni Battista gli auguri più affettuosi della Presidenza nazionale Ac e di tutta l’Associazione per un felice e fruttuoso prosieguo di incarico.

Cattolici e politica: una chiamata al protagonismo responsabile

“La Settimana Sociale di Trieste ha messo in luce un forte desiderio di partecipazione attiva da parte dei cattolici,” ha affermato Mons. Baturi. “Non si tratta di promuovere una politica che sia cattolica nel senso confessionale del termine, ma di portare un contributo originale e prezioso, ispirato dalla dottrina sociale della Chiesa, alle sfide che la società contemporanea ci pone.”
L’arcivescovo ha sottolineato come la Cei guardi con speranza a questa voglia di protagonismo e partecipazione. Ha ribadito l’importanza di creare spazi di dialogo e confronto, capaci di favorire la collaborazione tra cattolici impegnati in diversi schieramenti politici. “È essenziale costruire piattaforme comuni, come è accaduto a Trieste, dove si è visto quanto possa essere fruttuoso un confronto basato su una pluralità legittima e rispettosa.”
Per Baturi, la dottrina sociale della Chiesa rappresenta il cuore dell’impegno politico cristiano. Non è un elemento accessorio, ma il risvolto concreto della fede vissuta nella realtà quotidiana. “La Cei non sostiene partiti o progetti politici specifici,” ha chiarito, “ma incoraggia una fede capace di incidere nella società, promuovendo valori che diano senso alla vita e aprano al futuro.”

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I valori non negoziabili della dignità umana

Interpellato su temi di attualità internazionale, come la presidenza di Donald Trump, Mons. Baturi ha ribadito che la Chiesa non può accettare politiche o dichiarazioni che ledano la dignità della persona. “La dignità umana è un principio cardine che si misura nella capacità di accogliere e accompagnare ogni individuo, soprattutto i più vulnerabili.” Questa prospettiva, ha spiegato, è universale e supera qualsiasi appartenenza politica.

Autonomia differenziata: equilibrio tra autonomia e solidarietà

Sul fronte interno, il segretario generale si è soffermato sulla riforma dell’autonomia differenziata, tema di grande attualità in seguito alla recente dichiarazione di inammissibilità del referendum da parte della Consulta. “L’autonomia deve essere un valore che non si traduca in particolarismi,” ha sottolineato Baturi, “e la solidarietà non deve ridursi a una forma di assistenzialismo.” L’obiettivo della Cei è garantire condizioni di vita dignitose e diritti equi per tutti i cittadini, in qualsiasi regione del Paese, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e solidarietà.

Abusi sui minori: conoscenza, giustizia e prevenzione

Un altro tema centrale della conferenza stampa è stato il contrasto agli abusi sui minori. Mons. Baturi ha annunciato la conclusione dello studio pilota sugli abusi segnalati tra il 2001 e il 2021, che sarà presentato entro la fine dell’anno. “Partiamo dalla conoscenza della verità per predisporre strumenti di giustizia e, soprattutto, di prevenzione. Vogliamo rendere i nostri ambienti più sicuri e incoraggiare un cambiamento culturale che coinvolga anche altri ambiti della società.”
Particolare attenzione è stata dedicata all’ascolto delle vittime, elemento fondamentale del percorso di giustizia e verità. “Non possiamo ignorare il dolore di chi ha subito abusi,” ha detto Baturi, aggiungendo che l’intenzione della Chiesa è quella di andare oltre i dati raccolti, per far emergere ciò che ancora non è stato denunciato e contribuire così alla giustizia.

Cattolici e politica. Qualcuno era democristiano… e oggi?

L’impegno dei cattolici in politica è stato il tema al centro della presentazione del libro Qualcuno era democristiano di Luigi Marcadella e Lauro Paoletto. L’evento, promosso dal senatore Pier Ferdinando Casini, presso la Sala Convegni di Palazzo Carpegna al Senato della Repubblica, ha visto la partecipazione di Rosy Bindi e Pierluigi Castagnetti, che hanno condiviso riflessioni sul periodo storico analizzato nel libro, focalizzandosi sulla dissoluzione della Democrazia Cristiana e sul ruolo dei cattolici nella politica italiana tra la Prima e la Seconda Repubblica. La discussione ha evidenziato l’importanza di comprendere quel passaggio storico per cogliere le dinamiche attuali dell’impegno politico dei cattolici nel Paese.

È possibile rivedere e la presentazione del libro e il dibattito a questo Link



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