Confagricoltura e Uncai insieme per l’innovazione in campo

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ROMA – Fare squadra per trovare un equilibrio tra crescita economica e sostenibilità ambientale, facendo leva sull’innovazione e la formazione.

È l’invito che ha rivolto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’incontro “Imprese agricole e agromeccaniche, insieme per il futuro dell’agricoltura”, organizzato da Confagricoltura e UNCAI a Palazzo della Valle, per affrontare insieme le questioni del settore legate in particolare al suolo, al clima, alla tecnologia, ai dati.

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La collaborazione anche con il mondo accademico e della ricerca, con i costruttori e con i rivenditori di mezzi agricoli – ha spiegato il delegato alle politiche agromeccaniche della Confederazione, Donato Rossi – può trovare un moltiplicatore efficace nell’istituzione di un albo delle imprese agromeccaniche professionali.

Le variazioni climatiche impongono una gestione più attenta delle risorse primarie, a partire dall’acqua e il suolo, ha detto il professor Gilmo Vianello, dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. In questa direzione va definita la collaborazione tra agricoltori e contoterzisti, che deve essere strutturata e stabilizzata attraverso l’istituzione di un albo per chi opera in modo professionale nel settore agromeccanico.

Questo non solo risponderebbe a una necessità di professionalizzazione del comparto, ha detto il presidente di UNCAI, Aproniano Tassinari, ma anche a un quadro normativo europeo che, spesso, rappresenta un elemento di incertezza tanto per le aziende agricole quanto per il settore agromeccanico.

L’albo è la risposta coerente alla necessità di una crescita professionale in linea con gli sviluppi del mondo agricolo, ha ribadito il coordinatore nazionale di UNCAI, Fabrizio Canesi.

Ne è convinto l’onorevole Davide Bergamini, che si è impegnato a promuovere una legge per istituire un albo dei contoterzisti, dopo l’audizione di dieci mesi fa alla Commissione Agricoltura della Camera, che ha visto l’accordo di tutta la filiera.

È necessario uno sforzo verso un modello di tecnologie interconnesse, ha aggiunto il professor Marco Vieri dell’Università di Firenze, in cui l’uso di smart technologies favorisca l’agricoltura rigenerativa. Affinché le innovazioni tecnologiche siano apprese e non subite, occorre riportare al centro del processo di innovazione l’uomo e la sua crescita professionale.

Alberto Cavazzini, capo della Direzione Tecnico-Scientifica del CREA, ha quindi fatto cenno anche all’importanza della ricerca e della formazione.

In questo senso il ‘dato’ diventa un nuovo fattore di produzione, ha precisato Alessandro Pantano, di Confagricoltura, come dimostra la piattaforma confederale Hubfarm, che aiuta a migliorare l’efficienza delle imprese agricole.

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Il processo di innovazione tecnologica in campo regge se adeguatamente incentivato: Mariateresa Maschio, presidente di FederUnacoma, ha evidenziato come sia manifesto il calo delle vendite di trattori nuovi e usati senza gli incentivi.

Non solo i trattori, nella transizione in atto devono essere compresi anche tutti i mezzi e le attrezzature necessarie alla manutenzione del territorio o al suo ripristino e la formazione dei piloti, ha aggiunto Roberto Scozzoli, direttore tecnico di UNCAI.

Ne è convinto anche Valentino Valentini, viceministro del MIMIT, che ha sottolineato come l’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale siano cruciali per il futuro dell’agricoltura italiana.

Andrea Borio, presidente di Federacma, ha auspicato la messa in atto della norma che impone la revisione delle macchine e interventi di rottamazione nei casi più critici per garantire una maggiore sicurezza e competitività, mentre Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura per il Senato, è concorde nel rafforzamento della sinergia tra tutta la filiera anche per cambiare paradigma sulla percezione del settore primario, a favore di una visione più ampia e positiva, che veda le nuove generazioni protagoniste della transizione in atto.

Nel corso dell’incontro, UNCAI e Hubfarm hanno consegnato a Marco Miserocchi, country manager di Topcon Agriculture, una targa di riconoscimento per il suo percorso professionale a favore dell’innovazione tecnologica applicata all’agricoltura. Sulla targa la scritta “Per Marco Miserocchi, guida precisa e illuminata nel campo dell’agromeccanica”.

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